Nel primo dei due studi qui proposti emerge che, sin dal loro presentarsi più iniziale, le questioni sull'ingiusto e sul male si configurano come interrogativi che maturano nel pensiero giuridico, anche come questioni sulla distinzione tra legalità e giustizia, aprendo così inevitabilmente quell'interrogarsi che interessa la verità, intesa non come una 'corretta' sistemazione logico-formale di quel che si dice, ma come la qualità delle relazioni tra gli uomini. La forma e la qualità del relazionarsi umano non si identificano l'una nell'altra; anzi si divaricano aprendo gli interrogativi sul rapporto tra la forma e la vita, qui ripensati, con Nietzsche e Pirandello, per discutere il rapporto tra la forma e il diritto. Nel secondo studio si ha attenzione a considerare la questione della purezza del conoscere, presentata, con sintesi e rigore, da Husserl nel saggio Fenomenologia e teoria della conoscenza (1917), che, quanto al sapere giuridico, trova la sua compiuta elaborazione nell’opera Dottrina pura del diritto (1934) di Kelsen. La lettura di Kelsen esige la chiarificazione delle tesi di Husserl sulla ‘teoria pura della conoscenza’, dovendosi ricondurre alle tesi sulla ‘riduzione fenomenologica’, centrata su una teoria formale dell’oggetto della conoscenza. In questa ambientazione si discute che, incontrando un io impersonale, senza pathos, il diritto puro può servire indifferentemente molteplici, opposte qualificazioni del relazionarsi tra gli uomini.
Due studi su forma e purezza del diritto / Romano, Bruno. - STAMPA. - (2008).
Due studi su forma e purezza del diritto
ROMANO, Bruno
2008
Abstract
Nel primo dei due studi qui proposti emerge che, sin dal loro presentarsi più iniziale, le questioni sull'ingiusto e sul male si configurano come interrogativi che maturano nel pensiero giuridico, anche come questioni sulla distinzione tra legalità e giustizia, aprendo così inevitabilmente quell'interrogarsi che interessa la verità, intesa non come una 'corretta' sistemazione logico-formale di quel che si dice, ma come la qualità delle relazioni tra gli uomini. La forma e la qualità del relazionarsi umano non si identificano l'una nell'altra; anzi si divaricano aprendo gli interrogativi sul rapporto tra la forma e la vita, qui ripensati, con Nietzsche e Pirandello, per discutere il rapporto tra la forma e il diritto. Nel secondo studio si ha attenzione a considerare la questione della purezza del conoscere, presentata, con sintesi e rigore, da Husserl nel saggio Fenomenologia e teoria della conoscenza (1917), che, quanto al sapere giuridico, trova la sua compiuta elaborazione nell’opera Dottrina pura del diritto (1934) di Kelsen. La lettura di Kelsen esige la chiarificazione delle tesi di Husserl sulla ‘teoria pura della conoscenza’, dovendosi ricondurre alle tesi sulla ‘riduzione fenomenologica’, centrata su una teoria formale dell’oggetto della conoscenza. In questa ambientazione si discute che, incontrando un io impersonale, senza pathos, il diritto puro può servire indifferentemente molteplici, opposte qualificazioni del relazionarsi tra gli uomini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.