La metafora di una navigazione perigliosa come paradigma delle vicissitudini dell'umano vivere e delle incertezze d'amore ha origini antiche, sia classiche che cristiane. Solo a partire dal 'Canzoniere' di Francesco Petrarca, tuttavia, si assiste a quella "drammatizzazione" degli elementi costitutivi di un'immagine, prima usata nella sua semplice valenza analogica, che ne decreterà la fortuna. Nella lirica amorosa spagnola dei Secoli d'Oro la 'descriptio tempestatis' diventa uno dei correlativi dell'immaginario erotico più visitati proprio a partire dall'avvento della "maniera italiana": la navigazione amorosa, coronata più spesso da naufragi che da approdi felici, si impone come icona utilizzata da poeti quali Ausiàs March, Garcilaso, Góngora, Lope e Quevedo. Questo lavoro si inserisce in quel settore di studi che, a partire dall'analisi dei processi conservativi dei temi letterari, vuole dimostrare come solo dopo un censimento delle invarianti semantiche e formali del materiale letterario sia possibile riconoscere tratti innovativi specifici di ogni epoca e ogni autore. Il motivo della tempesta come metafora del sentimento amoroso percorre la poesia spagnola del '500 e del '600 con assidua frequenza. In questo volume se ne rintraccia e se ne studia la presenza, da Garcilaso a Góngora, e si offre un'appendice iconografica con esempi tratti da Otto Vaenius, Gabriel Metsu e Jan Verneer.
Naufragi e tempeste d'amore. Storia di una metafora nella Spagna dei Secoli d'Oro / Sarmati, Elisabetta. - STAMPA. - (2009).
Naufragi e tempeste d'amore. Storia di una metafora nella Spagna dei Secoli d'Oro
SARMATI, Elisabetta
2009
Abstract
La metafora di una navigazione perigliosa come paradigma delle vicissitudini dell'umano vivere e delle incertezze d'amore ha origini antiche, sia classiche che cristiane. Solo a partire dal 'Canzoniere' di Francesco Petrarca, tuttavia, si assiste a quella "drammatizzazione" degli elementi costitutivi di un'immagine, prima usata nella sua semplice valenza analogica, che ne decreterà la fortuna. Nella lirica amorosa spagnola dei Secoli d'Oro la 'descriptio tempestatis' diventa uno dei correlativi dell'immaginario erotico più visitati proprio a partire dall'avvento della "maniera italiana": la navigazione amorosa, coronata più spesso da naufragi che da approdi felici, si impone come icona utilizzata da poeti quali Ausiàs March, Garcilaso, Góngora, Lope e Quevedo. Questo lavoro si inserisce in quel settore di studi che, a partire dall'analisi dei processi conservativi dei temi letterari, vuole dimostrare come solo dopo un censimento delle invarianti semantiche e formali del materiale letterario sia possibile riconoscere tratti innovativi specifici di ogni epoca e ogni autore. Il motivo della tempesta come metafora del sentimento amoroso percorre la poesia spagnola del '500 e del '600 con assidua frequenza. In questo volume se ne rintraccia e se ne studia la presenza, da Garcilaso a Góngora, e si offre un'appendice iconografica con esempi tratti da Otto Vaenius, Gabriel Metsu e Jan Verneer.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


