Il titolo di questo studio consiste in una domanda che chiede se, nello stato attuale del sapere, il giurista si sveli essere uno ‘zoologo metropolitano’, mostrando che la differenza tra il diritto dell’uomo e le leggi degli animali si possono dare solo come una differenza di grado e non di qualità. Le sollecitazioni a porsi questa domanda viene da Derrida, che ritiene possibile dire quel che davvero pensa un filosofo solo chiarendo la sua visione del confine che separa l’uomo dagli animali. L’interrogarsi sulla distinzione tra gli uomini e gli animali è situato oggi in un convincimento diffuso, anche se non sempre pienamente esplicitato; è quel convincimento che vede raggiunta la possibilità di spiegare scientificamente una tale distinzione. Si consolida questa certezza: l’uomo, anche nella peculiarità dell’essere soggetto del pensiero, riceve una spiegazione nelle molte scienze che lo trattano come oggetto delle loro ricerche. Attualmente si ritiene di poter spiegare scientificamente quel che finora è stato considerato essere l’io, la libertà, perché certa neurobiologia sostiene che la decisione di fare qualcosa è presa dal cervello primo che l’individuo ne sia consapevole. Tuttavia, deve sostenersi che la soggettività giuridica dell’uomo e la libertà non hanno una spiegazione scientifica, non sono oggetti osservabili dalle tecniche dello zoologo.
Il giurista è uno "zoologo metropolitano" ?: a partire da una tesi di Derrida / Romano, Bruno. - STAMPA. - (2007).
Il giurista è uno "zoologo metropolitano" ?: a partire da una tesi di Derrida
ROMANO, Bruno
2007
Abstract
Il titolo di questo studio consiste in una domanda che chiede se, nello stato attuale del sapere, il giurista si sveli essere uno ‘zoologo metropolitano’, mostrando che la differenza tra il diritto dell’uomo e le leggi degli animali si possono dare solo come una differenza di grado e non di qualità. Le sollecitazioni a porsi questa domanda viene da Derrida, che ritiene possibile dire quel che davvero pensa un filosofo solo chiarendo la sua visione del confine che separa l’uomo dagli animali. L’interrogarsi sulla distinzione tra gli uomini e gli animali è situato oggi in un convincimento diffuso, anche se non sempre pienamente esplicitato; è quel convincimento che vede raggiunta la possibilità di spiegare scientificamente una tale distinzione. Si consolida questa certezza: l’uomo, anche nella peculiarità dell’essere soggetto del pensiero, riceve una spiegazione nelle molte scienze che lo trattano come oggetto delle loro ricerche. Attualmente si ritiene di poter spiegare scientificamente quel che finora è stato considerato essere l’io, la libertà, perché certa neurobiologia sostiene che la decisione di fare qualcosa è presa dal cervello primo che l’individuo ne sia consapevole. Tuttavia, deve sostenersi che la soggettività giuridica dell’uomo e la libertà non hanno una spiegazione scientifica, non sono oggetti osservabili dalle tecniche dello zoologo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.