La città è il luogo storico di concentrazione della domanda di energia. Nel succedersi delle varie forme di organizzazione sociale che hanno segnato il corso della storia, i consumi energetici si sono addensati, in modi e quantità differenti nel tempo e nello spazio, in quei luoghi particolari che sono le città. La città è sempre stata quindi il luogo specifico, fisicamente ristretto e per un lunghissimo periodo anche nettamente circoscritto, dell’intero territorio umanizzato in cui si sono variamente dispiegati gli usi energetici ed i loro effetti sull’economia, sull’ambiente, sulla cultura e sulla società in generale. Se questa considerazione sembra ovvia, meno scontate appaiono invece le implicazioni e conseguenze di tale fenomeno, specialmente se traguardate attraverso l’imponente valenza da questo progressivamente assunta fino ai nostri giorni. L’attenzione dedicata, in termini di studio come di azione, a tali effetti e implicazioni, risulta infatti molto debole, e sicuramente insufficiente se confrontata con la significatività dell’assunto iniziale. La valenza fisico-spaziale dell’energia ed i suoi apporti alle tematiche generali sono terreni coltivati poco o niente e sul rapporto tra energia e città l’osservazione è ben scarsa. A ciò contribuiscono molteplici e complessi fattori, politici, economici e di ordine culturale non proprio favorevoli a concezioni sistemiche dell’uso delle risorse. Appare in ogni modo palese che, a fronte di una relazione intrinseca universalmente e incondizionatamente riconosciuta, il rapporto energia/città, nelle sue complesse articolazioni, viene ampiamente trascurato. Questo libro propone un esame di alcuni elementi di questo, in particolare per quanto riguarda le relazioni tra il consumo di energia e l’organizzazione fisica e funzionale degli insediamenti urbani tenendo in considerazione gli elementi e i caratteri evolutivi di entrambi i suoi termini. I fattori di ordine sostanzialmente quantitativo che hanno alimentato finora il motore di progresso nei due vettori di spinta, crescita dei consumi e crescita della città fisica, hanno oramai da tempo mostrato i pericoli di tale progressione, indicando in pari tempo l’esigenza di una ricalibratura di ordine qualitativo. Il rapporto tra energia e città va ripensato in termini propositivi, con attenzione e valorizzando il suo carattere sinergico, lungo questa direttrice.
Città ed energia. La valenza energetica dell'organizzazione insediativa / DE PASCALI, Paolo. - STAMPA. - 1786.1.1:(2008), pp. 5-358.
Città ed energia. La valenza energetica dell'organizzazione insediativa
DE PASCALI, Paolo
2008
Abstract
La città è il luogo storico di concentrazione della domanda di energia. Nel succedersi delle varie forme di organizzazione sociale che hanno segnato il corso della storia, i consumi energetici si sono addensati, in modi e quantità differenti nel tempo e nello spazio, in quei luoghi particolari che sono le città. La città è sempre stata quindi il luogo specifico, fisicamente ristretto e per un lunghissimo periodo anche nettamente circoscritto, dell’intero territorio umanizzato in cui si sono variamente dispiegati gli usi energetici ed i loro effetti sull’economia, sull’ambiente, sulla cultura e sulla società in generale. Se questa considerazione sembra ovvia, meno scontate appaiono invece le implicazioni e conseguenze di tale fenomeno, specialmente se traguardate attraverso l’imponente valenza da questo progressivamente assunta fino ai nostri giorni. L’attenzione dedicata, in termini di studio come di azione, a tali effetti e implicazioni, risulta infatti molto debole, e sicuramente insufficiente se confrontata con la significatività dell’assunto iniziale. La valenza fisico-spaziale dell’energia ed i suoi apporti alle tematiche generali sono terreni coltivati poco o niente e sul rapporto tra energia e città l’osservazione è ben scarsa. A ciò contribuiscono molteplici e complessi fattori, politici, economici e di ordine culturale non proprio favorevoli a concezioni sistemiche dell’uso delle risorse. Appare in ogni modo palese che, a fronte di una relazione intrinseca universalmente e incondizionatamente riconosciuta, il rapporto energia/città, nelle sue complesse articolazioni, viene ampiamente trascurato. Questo libro propone un esame di alcuni elementi di questo, in particolare per quanto riguarda le relazioni tra il consumo di energia e l’organizzazione fisica e funzionale degli insediamenti urbani tenendo in considerazione gli elementi e i caratteri evolutivi di entrambi i suoi termini. I fattori di ordine sostanzialmente quantitativo che hanno alimentato finora il motore di progresso nei due vettori di spinta, crescita dei consumi e crescita della città fisica, hanno oramai da tempo mostrato i pericoli di tale progressione, indicando in pari tempo l’esigenza di una ricalibratura di ordine qualitativo. Il rapporto tra energia e città va ripensato in termini propositivi, con attenzione e valorizzando il suo carattere sinergico, lungo questa direttrice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.