Il libro ripercorre la storia, oggi finita nell’oblio, di una sfida cruenta tra vincitori, dei ripetuti tentativi di « deglutirsi » proprio tra le forze politiche uscite vincitrici dalla guerra. In realta` questa ricostruzione era iniziata – come accade non di rado a chi fa ricerca storica e, imboccata una strada, si trova poi dall’evidenza dei fatti portato a percorrerne un’altra – come ricognizione di Risorgimento Liberale. L’intenzione era di ricomporre i numerosi tasselli del dibattito intellettuale alla fine della seconda guerra mondiale. Ma chi scrive si e` trovata di fronte a uno scenario veramente inatteso. In primo piano non le polemiche dell’intellighenzia ma un risuonar di armi non solo metaforico. Al contrario delle aspettative di partenza, un quadro di denuncia, da parte di voci da decenni sopite: a questo punto non solo il quotidiano di Pannunzio – ma anche altri giornali, dal Corriere della Sera all’Avanti! all’Unita` a Il Popolo a L’ora d’Italia a testate locali come il Giornale dell’Emilia, la Gazzetta di Modena, La voce del popolo – hanno contribuito a riattraversare le varie fasi di un’incredibile ventata che colpisce la penisola e ne accompagna l’inizio della « nuova vita » democratica e repubblicana. Fu un duello che si svolse tra il 1945 e il 1948 mettendo a confronto, in particolare, due sinistre ex alleate nella lotta contro il nazifascismo: quella rappresentata dal piccolo giornale diretto da Pannunzio e voce dei liberali di sinistra che sfido`, per poi soccombere, il gigante Golia, l’apparato comunista, i suoi organi di stampa e i suoi alleati socialisti. In questa ricostruzione, oltre a Risorgimento Liberale e agli altri quotidiani, viene ampiamente utilizzato anche lo sguardo di Salvemini e Rossi, la loro corrispondenza privata, gli interventi sul primo Mondo.
"I profeti disarmati.1945-1948. La guerra tra le due sinistre" / Serri, Mirella. - (2008).
"I profeti disarmati.1945-1948. La guerra tra le due sinistre".
SERRI, Mirella
2008
Abstract
Il libro ripercorre la storia, oggi finita nell’oblio, di una sfida cruenta tra vincitori, dei ripetuti tentativi di « deglutirsi » proprio tra le forze politiche uscite vincitrici dalla guerra. In realta` questa ricostruzione era iniziata – come accade non di rado a chi fa ricerca storica e, imboccata una strada, si trova poi dall’evidenza dei fatti portato a percorrerne un’altra – come ricognizione di Risorgimento Liberale. L’intenzione era di ricomporre i numerosi tasselli del dibattito intellettuale alla fine della seconda guerra mondiale. Ma chi scrive si e` trovata di fronte a uno scenario veramente inatteso. In primo piano non le polemiche dell’intellighenzia ma un risuonar di armi non solo metaforico. Al contrario delle aspettative di partenza, un quadro di denuncia, da parte di voci da decenni sopite: a questo punto non solo il quotidiano di Pannunzio – ma anche altri giornali, dal Corriere della Sera all’Avanti! all’Unita` a Il Popolo a L’ora d’Italia a testate locali come il Giornale dell’Emilia, la Gazzetta di Modena, La voce del popolo – hanno contribuito a riattraversare le varie fasi di un’incredibile ventata che colpisce la penisola e ne accompagna l’inizio della « nuova vita » democratica e repubblicana. Fu un duello che si svolse tra il 1945 e il 1948 mettendo a confronto, in particolare, due sinistre ex alleate nella lotta contro il nazifascismo: quella rappresentata dal piccolo giornale diretto da Pannunzio e voce dei liberali di sinistra che sfido`, per poi soccombere, il gigante Golia, l’apparato comunista, i suoi organi di stampa e i suoi alleati socialisti. In questa ricostruzione, oltre a Risorgimento Liberale e agli altri quotidiani, viene ampiamente utilizzato anche lo sguardo di Salvemini e Rossi, la loro corrispondenza privata, gli interventi sul primo Mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.