Le tecnologie informatiche ma anche le strategie di comunicazione si rivelano sempre più ottimi alleati degli Enti pubblici, in particolare di quelli locali, che sono impegnati a valorizzare la realtà amministrata ed a pianificare lo sviluppo sociale, economico e culturale del proprio territorio. Quando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione si sposano con la buona amministrazione, si amplia enormemente la capacità degli organi di governo locale di soddisfare le esigenze del territorio e della cittadinanza. Uno dei casi più attuali di tale felice connubio si ha proprio quando si tratta di governare i fenomeni territoriali, dalla pianificazione urbanistica al marketing territoriale, alla tutela dell’ambiente. Gli Enti locali, i Comuni in particolare per la vicinanza con il cittadino, si trovano oggi a dover mettere a punto strumenti sempre più sofisticati di governo del territorio, per i quali un ruolo non indifferente può essere giocato da un uso sapiente delle tecnologie dell’informazione soprattutto grazie ai SIT. Essi consentono di associare, ad una cartografia digitalizzata, un gran numero di dati della più varia natura, da quelli più propriamente geografici (altimetrie, uso del suolo, ecc.) alle informazioni di natura sociale (presenza di patologie mediche, criminalità, ecc.) o economica, fino ai database prodotti dai vari settori dell’attività amministrativa: consistenze catastali, attività commerciali, struttura demografica della popolazione, impianti di rete, e così via. Sono molti anni, infatti, che le amministrazioni locali si cimentano nella realizzazione di questi sistemi che consentono ai propri uffici di lavorare più efficientemente, rendendo al tempo stesso più trasparente l’azione di governo, perché la cartografia ottenuta - visualizzabile, in base alle esigenze, per “strati” tematici - può essere molto facilmente pubblicata sul web e diventare così di pubblico dominio. Ma non è solo l’utilizzo di dati digitali che potrebbe consentire alle amministrazioni locali di lavorare con facilità e trasparenza: il raggiungimento di tale obiettivo è possibile solo se le risorse in rete sono gestite da tutti gli enti deputati, seguendo un sistema di tipo distribuito, in cui ognuno può essere utente, gestore e produttore di informazioni, superando le difficoltà politiche ed organizzative che sino ad oggi hanno ostacolato il raggiungimento di questo obiettivo. Il problema non è solo italiano. All’esigenza di uniformità tra i diversi sistemi di lettura dei data-base che sottendono i diversi SIT operanti nei diversi territori ha provveduto anche l’Unione Europea con l’iniziativa INSPIRE che ha portato alla Direttiva 2007/2/CE con cui è stata istituita l'infrastruttura per l'informazione geografica comunitaria, finalizzata ad ottenere l'armonizzazione tra i vari dataset e servizi integrati, agevolando la condivisione di un maggior numero di informazioni di portata comunitaria, nonchè a stabilire norme comuni in materia di produzione accesso ed utilizzo delle informazioni stesse, ai fini delle politiche ambientali. Sulle linee fondamentali espresse da questo atto di indirizzo dell’Unione Europea è stato stipulato un Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e le Associazioni Nazionali dei Comuni (ANCI), delle Province (UPI) e delle Comunità Montane (UNCEM). Un ulteriore problema può essere rilevato nel passaggio dal SIT come “fine” al GIS come “strumento”. Il salto di qualità nella gestione del territorio si avrà solo se ed in quanto i tecnici e funzionari saranno in grado di utilizzare tali sistemi quali strumento per il loro lavoro quotidiano grazie comunque ad un sempre presente lavoro di base di tecnici specialistici che a livello di maggiore aggregazione possano fornire loro le basi di riferimento. Proprio in tale ottica si è mosso l’Accordo di programma di cui sopra, che ha visto al suo fianco ulteriori iniziative di collaborazione tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e l’ANCI per la sperimentazione dell’utilizzo di OpenGIADA e la condivisione attraverso strumenti web documentali e web-gis delle informazioni raccolte e prodotte. La suite di software cartografico OpenGIADA è stata infatti pensata con l’ottica di un utilizzo da parte dei diversi settori non propriamente cartografici ed una distribuzione gratuita presso le amministrazioni ed i soggetti interessati. E’ stato elaborato un manuale operativo capace di raccogliere e “mettere a sistema” i diversi contributi formativi e capace di fungere da strumento di completamento dell’attività di formazione di aula ed a distanza.

I sistemi informativi territoriali per il governo del territorio e la tutela dell'ambiente / B., Agricola; Pasca, Monica; A., Venditti. - STAMPA. - (2008), pp. 1-328.

I sistemi informativi territoriali per il governo del territorio e la tutela dell'ambiente

PASCA, Monica;
2008

Abstract

Le tecnologie informatiche ma anche le strategie di comunicazione si rivelano sempre più ottimi alleati degli Enti pubblici, in particolare di quelli locali, che sono impegnati a valorizzare la realtà amministrata ed a pianificare lo sviluppo sociale, economico e culturale del proprio territorio. Quando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione si sposano con la buona amministrazione, si amplia enormemente la capacità degli organi di governo locale di soddisfare le esigenze del territorio e della cittadinanza. Uno dei casi più attuali di tale felice connubio si ha proprio quando si tratta di governare i fenomeni territoriali, dalla pianificazione urbanistica al marketing territoriale, alla tutela dell’ambiente. Gli Enti locali, i Comuni in particolare per la vicinanza con il cittadino, si trovano oggi a dover mettere a punto strumenti sempre più sofisticati di governo del territorio, per i quali un ruolo non indifferente può essere giocato da un uso sapiente delle tecnologie dell’informazione soprattutto grazie ai SIT. Essi consentono di associare, ad una cartografia digitalizzata, un gran numero di dati della più varia natura, da quelli più propriamente geografici (altimetrie, uso del suolo, ecc.) alle informazioni di natura sociale (presenza di patologie mediche, criminalità, ecc.) o economica, fino ai database prodotti dai vari settori dell’attività amministrativa: consistenze catastali, attività commerciali, struttura demografica della popolazione, impianti di rete, e così via. Sono molti anni, infatti, che le amministrazioni locali si cimentano nella realizzazione di questi sistemi che consentono ai propri uffici di lavorare più efficientemente, rendendo al tempo stesso più trasparente l’azione di governo, perché la cartografia ottenuta - visualizzabile, in base alle esigenze, per “strati” tematici - può essere molto facilmente pubblicata sul web e diventare così di pubblico dominio. Ma non è solo l’utilizzo di dati digitali che potrebbe consentire alle amministrazioni locali di lavorare con facilità e trasparenza: il raggiungimento di tale obiettivo è possibile solo se le risorse in rete sono gestite da tutti gli enti deputati, seguendo un sistema di tipo distribuito, in cui ognuno può essere utente, gestore e produttore di informazioni, superando le difficoltà politiche ed organizzative che sino ad oggi hanno ostacolato il raggiungimento di questo obiettivo. Il problema non è solo italiano. All’esigenza di uniformità tra i diversi sistemi di lettura dei data-base che sottendono i diversi SIT operanti nei diversi territori ha provveduto anche l’Unione Europea con l’iniziativa INSPIRE che ha portato alla Direttiva 2007/2/CE con cui è stata istituita l'infrastruttura per l'informazione geografica comunitaria, finalizzata ad ottenere l'armonizzazione tra i vari dataset e servizi integrati, agevolando la condivisione di un maggior numero di informazioni di portata comunitaria, nonchè a stabilire norme comuni in materia di produzione accesso ed utilizzo delle informazioni stesse, ai fini delle politiche ambientali. Sulle linee fondamentali espresse da questo atto di indirizzo dell’Unione Europea è stato stipulato un Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e le Associazioni Nazionali dei Comuni (ANCI), delle Province (UPI) e delle Comunità Montane (UNCEM). Un ulteriore problema può essere rilevato nel passaggio dal SIT come “fine” al GIS come “strumento”. Il salto di qualità nella gestione del territorio si avrà solo se ed in quanto i tecnici e funzionari saranno in grado di utilizzare tali sistemi quali strumento per il loro lavoro quotidiano grazie comunque ad un sempre presente lavoro di base di tecnici specialistici che a livello di maggiore aggregazione possano fornire loro le basi di riferimento. Proprio in tale ottica si è mosso l’Accordo di programma di cui sopra, che ha visto al suo fianco ulteriori iniziative di collaborazione tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e l’ANCI per la sperimentazione dell’utilizzo di OpenGIADA e la condivisione attraverso strumenti web documentali e web-gis delle informazioni raccolte e prodotte. La suite di software cartografico OpenGIADA è stata infatti pensata con l’ottica di un utilizzo da parte dei diversi settori non propriamente cartografici ed una distribuzione gratuita presso le amministrazioni ed i soggetti interessati. E’ stato elaborato un manuale operativo capace di raccogliere e “mettere a sistema” i diversi contributi formativi e capace di fungere da strumento di completamento dell’attività di formazione di aula ed a distanza.
2008
ambiente; sistemi informativi territoriali; valutazione di impatto ambientale
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
I sistemi informativi territoriali per il governo del territorio e la tutela dell'ambiente / B., Agricola; Pasca, Monica; A., Venditti. - STAMPA. - (2008), pp. 1-328.
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