Oggetto di questo lavoro è l’esplorazione dei modi attraverso i quali a Napoli, una grande città del Mediterraneo, l’artigianato artistico negli ultimi anni è stato al centro di processi forti di ridefinizione di un’identità urbana complessa e problematica, interagendo con la cultura popolare, il turismo e la museografia. In particolare il volume si rivolge ad alcune forme di artigianato artistico oggi localizzate in specifiche aree della città: oreficeria, ferro, ceramica, ma soprattutto all’artigianato dei cosiddetti “pastori”, le figurine di terracotta del presepe napoletano, che nell’ultimo decennio hanno avuto un forte rilancio produttivo grazie anche alla ripresa del turismo nel “centro antico” di Napoli, area dove si concentra la maggior parte degli artigiani del presepe. Il rapporto artigianato/turismo/identità è esplorato assumendo una prospettiva dinamica e costruttivista nei confronti del patrimonio e della tradizione, intesi non come “essenze”, “depositi” oggettivi e immutabili di autenticità, ma come “luoghi” immaginati, usati e manipolati dai diversi soggetti coinvolti –artigiani, turisti, intellettuali e gli stessi antropologi- per pensare e pensarsi come “cultura locale”, ora colta ora popolare. Per questo il saggio centrale del lavoro si rivolge ad un luogo specifico oggi al centro del rilancio turistico della città, S. Gregorio Armeno la via napoletana degli artigiani del presepe, esplorando la natura del “patrimonio”, materiale e immateriale, coinvolto nel processo, le modalità di scambio interculturale che si producono tra botteghe artigiane e turismo e il ruolo che la strada occupa oggi nella ridefinizione di un’identità urbana. Una particolare attenzione è data alle identità individuali e professionali degli artigiani, vecchi e nuovi, agli allestimenti di museografia “spontanea” proposti dalle botteghe in rapporto alle museografie “colte” del presepe presenti nei musei della città e alle forme di “turisticizzazione” del lavoro artigianale proposte ai turisti. La domanda di fondo che si pone il libro è quella di cercare di capire se e in che misura i “luoghi” e gli “oggetti” di questi rilanci dell’artigianato contribuiscano a ridefinire una identità urbana controversa come quella napoletana, in quali forme e attraverso quali modalità di scambio interculturale.
Scena e retroscena di un patrimonio: artigianato, turismo e cultura popolare a Napoli / Broccolini, ALESSANDRA MARIA PAOLA. - STAMPA. - (2008), pp. 1-348.
Scena e retroscena di un patrimonio: artigianato, turismo e cultura popolare a Napoli
BROCCOLINI, ALESSANDRA MARIA PAOLA
2008
Abstract
Oggetto di questo lavoro è l’esplorazione dei modi attraverso i quali a Napoli, una grande città del Mediterraneo, l’artigianato artistico negli ultimi anni è stato al centro di processi forti di ridefinizione di un’identità urbana complessa e problematica, interagendo con la cultura popolare, il turismo e la museografia. In particolare il volume si rivolge ad alcune forme di artigianato artistico oggi localizzate in specifiche aree della città: oreficeria, ferro, ceramica, ma soprattutto all’artigianato dei cosiddetti “pastori”, le figurine di terracotta del presepe napoletano, che nell’ultimo decennio hanno avuto un forte rilancio produttivo grazie anche alla ripresa del turismo nel “centro antico” di Napoli, area dove si concentra la maggior parte degli artigiani del presepe. Il rapporto artigianato/turismo/identità è esplorato assumendo una prospettiva dinamica e costruttivista nei confronti del patrimonio e della tradizione, intesi non come “essenze”, “depositi” oggettivi e immutabili di autenticità, ma come “luoghi” immaginati, usati e manipolati dai diversi soggetti coinvolti –artigiani, turisti, intellettuali e gli stessi antropologi- per pensare e pensarsi come “cultura locale”, ora colta ora popolare. Per questo il saggio centrale del lavoro si rivolge ad un luogo specifico oggi al centro del rilancio turistico della città, S. Gregorio Armeno la via napoletana degli artigiani del presepe, esplorando la natura del “patrimonio”, materiale e immateriale, coinvolto nel processo, le modalità di scambio interculturale che si producono tra botteghe artigiane e turismo e il ruolo che la strada occupa oggi nella ridefinizione di un’identità urbana. Una particolare attenzione è data alle identità individuali e professionali degli artigiani, vecchi e nuovi, agli allestimenti di museografia “spontanea” proposti dalle botteghe in rapporto alle museografie “colte” del presepe presenti nei musei della città e alle forme di “turisticizzazione” del lavoro artigianale proposte ai turisti. La domanda di fondo che si pone il libro è quella di cercare di capire se e in che misura i “luoghi” e gli “oggetti” di questi rilanci dell’artigianato contribuiscano a ridefinire una identità urbana controversa come quella napoletana, in quali forme e attraverso quali modalità di scambio interculturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.