Abstract La misura italiana dell'architettura Franco Purini Il libro raccoglie i numerosi saggi che Franco Purini ha prodotto sull’architttura italiana nei quali l’architetto delinea una serie di percorsi critici e interpretativi capaci di gettare nuova luce su vicende e figure emergenti del modo italiano di fare architettura nel secondo Novecento. Il suo discorso individua e delinea cinque componenti fondamentali attualmente attive e operanti nella nostra architettura, cinque diverse "generazioni" di architetti, ciascuna guidata da presupposti teorici e progetti culturali divergenti, quando non apertamente conflittuali. Se è possibile rintracciare una certa continuità tra la linea dell'affrancamento al dogmatismo modernista, perseguita da un gruppo di progettisti che oggi hanno tra i settanta e gli ottantanni e tra cui spiccano nomi come Vittorio Gregotti, Gae Aulenti, Guido Canella, e il successivo postmodernismo di architetti come lo stesso Purini, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, totalmente devoti al "progetto di crisi" di Manfredo Tafuri e fortemente segnati dal discorso politico del '68, la generazione dei cinquantenni di oggi segna una brusca e improvvisa rottura della continuità con la tradizione italiana. Dagli anni Ottanta gli architetti del nostro paese rinnegano l'operato dei loro predecessori per volgersi alle tesi internazionali dell'architettura olandese di Rem Koolhaas e a suggestioni americane e anglosassoni. Una tendenza che viene fatta propria, ed esasperata, anche dalle due generazioni successive. Una nuova ipotesi interpretativa del panorama dell’architettura contemporanea nel nostro paese e delle diverse traiettorie teoriche e operative che hanno attraversato quest’ultimo trentennio complesso e controverso. Alla ricerca di un filo rosso che, almeno a posteriori, conferisca riconoscibilità e per certi versi una finalità, o se si preferisce più finalità, all’architettura italiana.
LA MISURA ITALIANA DELL'ARCHITETTURA / Purini, Francesco. - STAMPA. - (2008).
LA MISURA ITALIANA DELL'ARCHITETTURA
PURINI, Francesco
2008
Abstract
Abstract La misura italiana dell'architettura Franco Purini Il libro raccoglie i numerosi saggi che Franco Purini ha prodotto sull’architttura italiana nei quali l’architetto delinea una serie di percorsi critici e interpretativi capaci di gettare nuova luce su vicende e figure emergenti del modo italiano di fare architettura nel secondo Novecento. Il suo discorso individua e delinea cinque componenti fondamentali attualmente attive e operanti nella nostra architettura, cinque diverse "generazioni" di architetti, ciascuna guidata da presupposti teorici e progetti culturali divergenti, quando non apertamente conflittuali. Se è possibile rintracciare una certa continuità tra la linea dell'affrancamento al dogmatismo modernista, perseguita da un gruppo di progettisti che oggi hanno tra i settanta e gli ottantanni e tra cui spiccano nomi come Vittorio Gregotti, Gae Aulenti, Guido Canella, e il successivo postmodernismo di architetti come lo stesso Purini, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, totalmente devoti al "progetto di crisi" di Manfredo Tafuri e fortemente segnati dal discorso politico del '68, la generazione dei cinquantenni di oggi segna una brusca e improvvisa rottura della continuità con la tradizione italiana. Dagli anni Ottanta gli architetti del nostro paese rinnegano l'operato dei loro predecessori per volgersi alle tesi internazionali dell'architettura olandese di Rem Koolhaas e a suggestioni americane e anglosassoni. Una tendenza che viene fatta propria, ed esasperata, anche dalle due generazioni successive. Una nuova ipotesi interpretativa del panorama dell’architettura contemporanea nel nostro paese e delle diverse traiettorie teoriche e operative che hanno attraversato quest’ultimo trentennio complesso e controverso. Alla ricerca di un filo rosso che, almeno a posteriori, conferisca riconoscibilità e per certi versi una finalità, o se si preferisce più finalità, all’architettura italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.