Nel corso degli ultimi anni, per un verso si è assistito al forte incremento della domanda di beni pubblici; per un altro, al progressivo degrado fisico e funzionale di quelli esistenti. È così che, all’impegno di provvedere alla produzione di nuovi beni pubblici, sì è reso necessario associare un azione di recupero di quelli abbandonati o decadenti. In un’accezione dinamica la valorizzazione può considerarsi lo strumento per il recupero di questi beni. La natura dei beni pubblici e dei grandi progetti che li contengono obbliga ad approcci di tipo complesso. Lo scenario in cui operare per attuare progetti complessi è molto problematico. In tale contesto la valutazione può assumere una valenza risolutiva dei problemi esistenti, nel senso che il suo apparato cognitivo può aiutare a costruire o selezionare strategie attuative di maggiore preferibilità sotto il profilo dell’efficienza, della giustizia, della sicurezza. In effetti, si tratta di impiegare a tutto campo il concetto di valutazione. L’impianto teorico-metodologico della disciplina della valutazione nel settore delle scelte urbanistiche da tempo si è posto il problema di internalizzare il contributo ottenuto dai processi partecipativi. Ciò ha portato alla strutturazione di approcci valutativi basati sul punto di vista della collettività. Negli anni più recenti in merito al problema della partecipazione pubblica alle scelte per il territorio, la metodologia valutativa si è notevolmente sviluppata sulla spinta delle tematiche ambientali e di alcuni provvedimenti comunitari. Si può sostenere che l’approccio valutativo multidimensionale abbia la capacità non solo di recepire le istanze scientifiche ed operative poste dai processi di partecipazione ma anche di migliorare, evidenziare e strutturare l’apporto degli stessi contesti partecipativi.
Valorizzazione dei beni pubblici e sviluppo del territorio. Aspetti attuativi e valutativi di progetti complessi / Miccoli, Saverio. - (2005), pp. 81-110.
Valorizzazione dei beni pubblici e sviluppo del territorio. Aspetti attuativi e valutativi di progetti complessi
MICCOLI, Saverio
2005
Abstract
Nel corso degli ultimi anni, per un verso si è assistito al forte incremento della domanda di beni pubblici; per un altro, al progressivo degrado fisico e funzionale di quelli esistenti. È così che, all’impegno di provvedere alla produzione di nuovi beni pubblici, sì è reso necessario associare un azione di recupero di quelli abbandonati o decadenti. In un’accezione dinamica la valorizzazione può considerarsi lo strumento per il recupero di questi beni. La natura dei beni pubblici e dei grandi progetti che li contengono obbliga ad approcci di tipo complesso. Lo scenario in cui operare per attuare progetti complessi è molto problematico. In tale contesto la valutazione può assumere una valenza risolutiva dei problemi esistenti, nel senso che il suo apparato cognitivo può aiutare a costruire o selezionare strategie attuative di maggiore preferibilità sotto il profilo dell’efficienza, della giustizia, della sicurezza. In effetti, si tratta di impiegare a tutto campo il concetto di valutazione. L’impianto teorico-metodologico della disciplina della valutazione nel settore delle scelte urbanistiche da tempo si è posto il problema di internalizzare il contributo ottenuto dai processi partecipativi. Ciò ha portato alla strutturazione di approcci valutativi basati sul punto di vista della collettività. Negli anni più recenti in merito al problema della partecipazione pubblica alle scelte per il territorio, la metodologia valutativa si è notevolmente sviluppata sulla spinta delle tematiche ambientali e di alcuni provvedimenti comunitari. Si può sostenere che l’approccio valutativo multidimensionale abbia la capacità non solo di recepire le istanze scientifiche ed operative poste dai processi di partecipazione ma anche di migliorare, evidenziare e strutturare l’apporto degli stessi contesti partecipativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.