Il libro propone una serie di studi storico-critici su figure rilevanti del dibattito novecentesco sull'educazione, da Maria Montessori a Viktor Frankl e a René Girard, per definire una serie di nodi problematici del discorso pedagogico attuale. Il testo costituisce una prosecuzione di riflessioni condotte intorno ai fondamenti e agli sviluppi della “mediazione pedagogica”, vale a dire della prospettiva inter- e trans-disciplinare sui problemi e sui saperi dell'educazione, che Giacomo Cives ha elaborato negli ultimi trent'anni circa e che è oggetto anche di un altro volume dell'autore (La mediazione pedagogica. Teoria e storia dell'educazione, Roma, Anicia, 2004). Gli studi raccolti nel volume si aprono con una riflessione critica intorno al dibattito sull'attuale “crisi” dell'educazione, tentando di verificare la consistenza delle osservazioni, molto spesso colorite di pessimismo, che oggi, tanto nell'opinione pubblica, quanto tra esperti ed operatori, sono al centro della discussione. L'obiettivo dovrebbe essere, peraltro, secondo l'allusione contenuta nel titolo, una concezione teorica e pratica dell'educazione come valorizzazione e armonizzazione delle potenzialità di ciascun essere umano, evitando gli sprechi e i sacrifici veri e propri di “umanità” che hanno caratterizzato per secoli, e che caratterizzano tuttora, le pratiche educative in società e culture eccessivamente propense ad attribuire importanza alla “riuscita”, al “successo”, agli interessi “sociali”, “della nazione”, “dell'economia”, ecc. Il disagio giovanile e la difficile situazione delle istituzioni formative, la famiglia e la scuola innanzitutto, sono, quindi, i temi e problemi portanti che la riflessione pedagogica deve oggi affrontare, sia in una prospettiva scientifica, sia in una prospettiva filosofica. Allo scopo di un'adeguata analisi di questi problemi si delineano tre prospettive di ampio respiro per lo sviluppo futuro della ricerca in campo educativo: l'antropologia mimetica di René Girard, l'analisi esistenziale di Viktor Frankl e la pedagogia scientifica di Maria Montessori. Così, l'antropologia mimetica propone oggi una teoria unificata delle scienze sociali utile specificamente in campo educativo per saggiare la pregnanza di modelli e pratiche, sia nell'attualità sia in prospettiva diacronica (storiografica); l'analisi esistenziale frankliana, dal canto suo, offre la possibilità di intendere l'educazione nel suo complesso come “ricerca di senso”, di un significato unitario dell'esistenza rispetto al quale le vicende, positive e negative, dei singoli, e gli influssi, anche le pressioni, della società trovino una possibilità di composizione armonica; la pedagogia montessoriana, offre lo strumentario applicativo adatto a calare le concezioni girardiane e frankliane nella concreta realtà dell'educazione e della crescita delle generazioni più giovani. Il testo si conclude con un sommario ripensamento di alcuni tra i temi essenziali di una possibile teoria dell'educazione, attenta alle esigenze concrete del fare educativo, ma rispettosa anche del più ampio respiro che l'educazione stessa richiede nella prospettiva di un'antropologia autenticamente adeguata alla complessità dell'umano. L'interesse rivolto alla contestualizzazione storiografica delle tematiche analizzate è costante, con un riferimento particolare all'attivismo pedagogico, al suo ruolo di "spartiacque" nella storia delle idee pedagogiche ed alla sua attualità.

Educazione senza vittime / Pesci, Furio. - STAMPA. - (2008).

Educazione senza vittime

PESCI, Furio
2008

Abstract

Il libro propone una serie di studi storico-critici su figure rilevanti del dibattito novecentesco sull'educazione, da Maria Montessori a Viktor Frankl e a René Girard, per definire una serie di nodi problematici del discorso pedagogico attuale. Il testo costituisce una prosecuzione di riflessioni condotte intorno ai fondamenti e agli sviluppi della “mediazione pedagogica”, vale a dire della prospettiva inter- e trans-disciplinare sui problemi e sui saperi dell'educazione, che Giacomo Cives ha elaborato negli ultimi trent'anni circa e che è oggetto anche di un altro volume dell'autore (La mediazione pedagogica. Teoria e storia dell'educazione, Roma, Anicia, 2004). Gli studi raccolti nel volume si aprono con una riflessione critica intorno al dibattito sull'attuale “crisi” dell'educazione, tentando di verificare la consistenza delle osservazioni, molto spesso colorite di pessimismo, che oggi, tanto nell'opinione pubblica, quanto tra esperti ed operatori, sono al centro della discussione. L'obiettivo dovrebbe essere, peraltro, secondo l'allusione contenuta nel titolo, una concezione teorica e pratica dell'educazione come valorizzazione e armonizzazione delle potenzialità di ciascun essere umano, evitando gli sprechi e i sacrifici veri e propri di “umanità” che hanno caratterizzato per secoli, e che caratterizzano tuttora, le pratiche educative in società e culture eccessivamente propense ad attribuire importanza alla “riuscita”, al “successo”, agli interessi “sociali”, “della nazione”, “dell'economia”, ecc. Il disagio giovanile e la difficile situazione delle istituzioni formative, la famiglia e la scuola innanzitutto, sono, quindi, i temi e problemi portanti che la riflessione pedagogica deve oggi affrontare, sia in una prospettiva scientifica, sia in una prospettiva filosofica. Allo scopo di un'adeguata analisi di questi problemi si delineano tre prospettive di ampio respiro per lo sviluppo futuro della ricerca in campo educativo: l'antropologia mimetica di René Girard, l'analisi esistenziale di Viktor Frankl e la pedagogia scientifica di Maria Montessori. Così, l'antropologia mimetica propone oggi una teoria unificata delle scienze sociali utile specificamente in campo educativo per saggiare la pregnanza di modelli e pratiche, sia nell'attualità sia in prospettiva diacronica (storiografica); l'analisi esistenziale frankliana, dal canto suo, offre la possibilità di intendere l'educazione nel suo complesso come “ricerca di senso”, di un significato unitario dell'esistenza rispetto al quale le vicende, positive e negative, dei singoli, e gli influssi, anche le pressioni, della società trovino una possibilità di composizione armonica; la pedagogia montessoriana, offre lo strumentario applicativo adatto a calare le concezioni girardiane e frankliane nella concreta realtà dell'educazione e della crescita delle generazioni più giovani. Il testo si conclude con un sommario ripensamento di alcuni tra i temi essenziali di una possibile teoria dell'educazione, attenta alle esigenze concrete del fare educativo, ma rispettosa anche del più ampio respiro che l'educazione stessa richiede nella prospettiva di un'antropologia autenticamente adeguata alla complessità dell'umano. L'interesse rivolto alla contestualizzazione storiografica delle tematiche analizzate è costante, con un riferimento particolare all'attivismo pedagogico, al suo ruolo di "spartiacque" nella storia delle idee pedagogiche ed alla sua attualità.
2008
9788813281991
Teoria mimetica; analisi esistenziale; metodo Montessori
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Educazione senza vittime / Pesci, Furio. - STAMPA. - (2008).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/182719
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