La conoscenza dei luoghi è il momento critico attraverso cui passa l’efficacia delle politiche per il territorio. Il report di ricerca si articola in tre saggi. Il primo saggio ripercorre l’evoluzione del concetto “Paesaggio” attraverso le definizioni codificate dalle diverse discipline che hanno fatto del Paesaggio il loro oggetto di ricerca scientifica (la dei beni culturali e paesaggistici, Ecologia del Paesaggio, Architettura del paesaggio, Pianificazione e governo del territorio, Geografia fisica) . Poi sono esplorate la basi concettuali di esperienze di ricerca che si sono confrontate con il valore conoscitivo della percezione. A conclusione viene proposta una metafora del paesaggio come testo aperto e non sequenziale: appunto il paesaggio come ipertesto. Il secondo saggio espone una metodologia per lo studio del Paesaggio, visto nella sua unicità di bene “non riproducibile”, basata sul riconoscimento delle specificità locali ( realtà fisica) ma anche sulla natura interpretativa della percezione del soggetto giudicante (realtà percepita) e dunque delle Comunità insediate. Il terzo saggio propone alcune sintetiche schede su tre esplorazioni progettuali, tra loro molto diverse per dimensioni e luoghi, ma che di base condividono l’applicazione della metodologia di indagine conoscitiva qui proposta: “Per un nuovo rapporto con il territorio: Terracina”; “La riscoperta dell’extra moenia delle Mura Aureliane: Villa Borghese”, “Verso un polo di eccellenza culturale: Valle Giulia”. Queste tre proposte progettuali condividono l’intento di esplicitare, attraverso il ricorso a mirati interventi, la struttura sottesa dei luoghi creando così le basi per rinnovare il valore identitario dei luoghi.
Paesaggio come ipertesto / Valorani, Carlo. - STAMPA. - 1:(2006), pp. 1-112.
Paesaggio come ipertesto
VALORANI, Carlo
2006
Abstract
La conoscenza dei luoghi è il momento critico attraverso cui passa l’efficacia delle politiche per il territorio. Il report di ricerca si articola in tre saggi. Il primo saggio ripercorre l’evoluzione del concetto “Paesaggio” attraverso le definizioni codificate dalle diverse discipline che hanno fatto del Paesaggio il loro oggetto di ricerca scientifica (la dei beni culturali e paesaggistici, Ecologia del Paesaggio, Architettura del paesaggio, Pianificazione e governo del territorio, Geografia fisica) . Poi sono esplorate la basi concettuali di esperienze di ricerca che si sono confrontate con il valore conoscitivo della percezione. A conclusione viene proposta una metafora del paesaggio come testo aperto e non sequenziale: appunto il paesaggio come ipertesto. Il secondo saggio espone una metodologia per lo studio del Paesaggio, visto nella sua unicità di bene “non riproducibile”, basata sul riconoscimento delle specificità locali ( realtà fisica) ma anche sulla natura interpretativa della percezione del soggetto giudicante (realtà percepita) e dunque delle Comunità insediate. Il terzo saggio propone alcune sintetiche schede su tre esplorazioni progettuali, tra loro molto diverse per dimensioni e luoghi, ma che di base condividono l’applicazione della metodologia di indagine conoscitiva qui proposta: “Per un nuovo rapporto con il territorio: Terracina”; “La riscoperta dell’extra moenia delle Mura Aureliane: Villa Borghese”, “Verso un polo di eccellenza culturale: Valle Giulia”. Queste tre proposte progettuali condividono l’intento di esplicitare, attraverso il ricorso a mirati interventi, la struttura sottesa dei luoghi creando così le basi per rinnovare il valore identitario dei luoghi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.