Il volume indaga, per la prima volta in Italia, “attraverso un paziente e metodico lavoro di riconoscimento e di studio delle occasioni e delle situazioni di scrittura femminile nel Medioevo e nella prima età moderna” (A. Petrucci), il rapporto tra le donne e la cultura scritta. Rapporto difficile, spesso negato, ma non inesistente, come provano i codici scritti da donne, le lettere personalmente vergate da donne o da loro affidate a persone più abili con penna ed inchiostro, la documentazione privata compilata da donne, insomma le fonti dirette, indagate col metodo formale dell’analisi grafica, su cui il libro è costruito. Dalla lettura di queste testimonianze, poco o mai utilizzate dagli studiosi dell’argomento che hanno preferito fonti indirette, di più facile reperimento, ma quasi sempre prodotte dagli uomini, emergono poco a poco, con chiarezza, le ragioni che spinsero alcune donne a misurarsi con l’alfabeto: annullare lontananze, dare corpo al proprio immaginario e alla propria memoria, ubbidire ad una Regola monastica, guadagnarsi da vivere, infrangere il monopolio maschile della scrittura. Ed emergono anche, livelli di alfabetizzazione, differenze di comportamento tra mondo laico e religioso, specificità. Il volume include l’edizione critica di sessantasei lettere scritte nel XV secolo da toscane di varia estrazione sociale, dalla serva senza cognome alle donne di casa Medici, alle monache dei conventi fiorentini. Un corpus che rappresenta uno tra i più cospicui patrimoni di testi di lingua del Rinascimento, prezioso non solo per gli storici della scrittura, ma anche per linguisti, storici del costume, dell’Umanesimo o di gender.

Governare l'alfabeto: donne, scrittura e libri nel Medioevo / Miglio, Luisa. - STAMPA. - (2008), pp. 1-373.

Governare l'alfabeto: donne, scrittura e libri nel Medioevo

MIGLIO, Luisa
2008

Abstract

Il volume indaga, per la prima volta in Italia, “attraverso un paziente e metodico lavoro di riconoscimento e di studio delle occasioni e delle situazioni di scrittura femminile nel Medioevo e nella prima età moderna” (A. Petrucci), il rapporto tra le donne e la cultura scritta. Rapporto difficile, spesso negato, ma non inesistente, come provano i codici scritti da donne, le lettere personalmente vergate da donne o da loro affidate a persone più abili con penna ed inchiostro, la documentazione privata compilata da donne, insomma le fonti dirette, indagate col metodo formale dell’analisi grafica, su cui il libro è costruito. Dalla lettura di queste testimonianze, poco o mai utilizzate dagli studiosi dell’argomento che hanno preferito fonti indirette, di più facile reperimento, ma quasi sempre prodotte dagli uomini, emergono poco a poco, con chiarezza, le ragioni che spinsero alcune donne a misurarsi con l’alfabeto: annullare lontananze, dare corpo al proprio immaginario e alla propria memoria, ubbidire ad una Regola monastica, guadagnarsi da vivere, infrangere il monopolio maschile della scrittura. Ed emergono anche, livelli di alfabetizzazione, differenze di comportamento tra mondo laico e religioso, specificità. Il volume include l’edizione critica di sessantasei lettere scritte nel XV secolo da toscane di varia estrazione sociale, dalla serva senza cognome alle donne di casa Medici, alle monache dei conventi fiorentini. Un corpus che rappresenta uno tra i più cospicui patrimoni di testi di lingua del Rinascimento, prezioso non solo per gli storici della scrittura, ma anche per linguisti, storici del costume, dell’Umanesimo o di gender.
2008
9788883342936
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Governare l'alfabeto: donne, scrittura e libri nel Medioevo / Miglio, Luisa. - STAMPA. - (2008), pp. 1-373.
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