Esclusivamente l’essere umano è in grado di sviluppare quella sensibilità che gli permette di esprimere e di comprendere il gusto. Forse questa è la qualità che ci differenzia maggiormente dagli animali. Soltanto un essere umano che sia riuscito ad elevarsi oltre la propria condizione bestiale è in grado di riconoscere la qualità. La geografia in questo caso indica lo spazio della qualità, la filiera di quei prodotti che si legano al territorio. Per primo Ludovico Ariosto nel suo Orlando Furioso definisce il buon gusto in riferimento alla poesia, quindi sensibilità a ciò che è bello. Il cibo di qualità è una necessità culturale, certamente non una necessità biologica come avviene per gli altri esseri viventi, bestie o umanoidi imbestialiti. Il cibo come desiderio di conoscenza, quindi necessità di miglioramento delle proprie condizioni economiche, sociali e culturali. Questo volume raccoglie i risultati delle attività di ricerca svolte tra il 2005 e il 2007, coordinate da Armando Montanari, e a cui hanno partecipato Nicolò Costa e Barbara Staniscia. Questi studi hanno avuto come oggetto la verifica della possibilità di costituire nel territorio del Comune di Atessa un “Centro di formazione e di ricerca per lo sviluppo della cultura enogastronomica e per la valorizzazione dei prodotti di qualità nell’ambito del mercato globale”, il Centro del Gusto. Il Centro in molte occasioni è stato anche definito Università del Gusto. Il significato di Università non è stato però utilizzato pensando ad un Istituto di studi superiori da dividere in facoltà, quanto piuttosto ad una Corporazione o associazione di arti e mestieri. Quindi Universitas, atis nel significato di universalità e di totalità. Infatti gli artefici delle produzioni enogastronomiche di qualità sono distribuiti su tutto il territorio, non può essere la prossimità fisica a costituire un elemento discriminante, e neppure un singolo prodotto che sia per esempio il vino, l’olio, i formaggi, o qualsiasi altro. La discriminante unica è la qualità, e la qualità è presente, o non è presente, certamente non si può improvvisare. Allora la universalità si raggiunge attraverso la organizzazione di un cluster, di una rete, che può avere certamente una dimensione regionale ma anche sopraregionale.

Geografia del gusto. Scenari per l'Abruzzo / Montanari, Armando; Costa, N; Staniscia, Barbara. - STAMPA. - (2008), pp. 1-200.

Geografia del gusto. Scenari per l'Abruzzo

MONTANARI, ARMANDO;STANISCIA, BARBARA
2008

Abstract

Esclusivamente l’essere umano è in grado di sviluppare quella sensibilità che gli permette di esprimere e di comprendere il gusto. Forse questa è la qualità che ci differenzia maggiormente dagli animali. Soltanto un essere umano che sia riuscito ad elevarsi oltre la propria condizione bestiale è in grado di riconoscere la qualità. La geografia in questo caso indica lo spazio della qualità, la filiera di quei prodotti che si legano al territorio. Per primo Ludovico Ariosto nel suo Orlando Furioso definisce il buon gusto in riferimento alla poesia, quindi sensibilità a ciò che è bello. Il cibo di qualità è una necessità culturale, certamente non una necessità biologica come avviene per gli altri esseri viventi, bestie o umanoidi imbestialiti. Il cibo come desiderio di conoscenza, quindi necessità di miglioramento delle proprie condizioni economiche, sociali e culturali. Questo volume raccoglie i risultati delle attività di ricerca svolte tra il 2005 e il 2007, coordinate da Armando Montanari, e a cui hanno partecipato Nicolò Costa e Barbara Staniscia. Questi studi hanno avuto come oggetto la verifica della possibilità di costituire nel territorio del Comune di Atessa un “Centro di formazione e di ricerca per lo sviluppo della cultura enogastronomica e per la valorizzazione dei prodotti di qualità nell’ambito del mercato globale”, il Centro del Gusto. Il Centro in molte occasioni è stato anche definito Università del Gusto. Il significato di Università non è stato però utilizzato pensando ad un Istituto di studi superiori da dividere in facoltà, quanto piuttosto ad una Corporazione o associazione di arti e mestieri. Quindi Universitas, atis nel significato di universalità e di totalità. Infatti gli artefici delle produzioni enogastronomiche di qualità sono distribuiti su tutto il territorio, non può essere la prossimità fisica a costituire un elemento discriminante, e neppure un singolo prodotto che sia per esempio il vino, l’olio, i formaggi, o qualsiasi altro. La discriminante unica è la qualità, e la qualità è presente, o non è presente, certamente non si può improvvisare. Allora la universalità si raggiunge attraverso la organizzazione di un cluster, di una rete, che può avere certamente una dimensione regionale ma anche sopraregionale.
2008
9788895535050
geografia del gusto; gusto della geografia; Abruzzo; Sviluppo locale; focous group
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Geografia del gusto. Scenari per l'Abruzzo / Montanari, Armando; Costa, N; Staniscia, Barbara. - STAMPA. - (2008), pp. 1-200.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/182371
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