Il libro ha l’obiettivo di ricostruire la storia della tradizione manoscritta del Decameron in un’ottica paleografica e codicologica, indagando modi, tempi e luoghi di trasmissione e circolazione dei codici del Centonovelle databili ad un periodo compreso tra la proto-diffusione, realizzatasi mentre il Boccaccio era ancora vivente, e la fine del sec. XV. La valutazione culturale dei testimoni superstiti è basata sulla varietà delle scelte grafiche – particolarmente significative nell’Italia del Tre-Quattrocento, caratterizzata da una situazione di straordinario multigrafismo – e sulla confezione stessa del codice nei suoi aspetti strutturali, tecnici e merceologici. Al centro di tale ricerca sono posti i fatti grafici, intendendo con tale espressione non soltanto il sistema dei segni, ma l’intero complesso fenomeno della realizzazione materiale del testo, quindi anche i fatti grafematici, l’interpunzione, l’impaginazione etc., approfondendo lo studio delle condizioni e degli ambienti in cui i codici furono prodotti e tentando di entrare il più possibile nella vita e nella personalità di coloro che li trascrissero, li lessero, li annotarono. Il corpus dei testimoni che hanno costituito l’oggetto della presente indagine è formato da 60 manoscritti decameroniani dei secoli XIV e XV, conservati in biblioteche italiane, europee e statunitensi, tutti esaminati direttamente.
Il Decameron: scritture, scriventi, lettori : storia di un testo / Cursi, Marco. - STAMPA. - 1:(2007), pp. 1-384.
Il Decameron: scritture, scriventi, lettori : storia di un testo
CURSI, MARCO
2007
Abstract
Il libro ha l’obiettivo di ricostruire la storia della tradizione manoscritta del Decameron in un’ottica paleografica e codicologica, indagando modi, tempi e luoghi di trasmissione e circolazione dei codici del Centonovelle databili ad un periodo compreso tra la proto-diffusione, realizzatasi mentre il Boccaccio era ancora vivente, e la fine del sec. XV. La valutazione culturale dei testimoni superstiti è basata sulla varietà delle scelte grafiche – particolarmente significative nell’Italia del Tre-Quattrocento, caratterizzata da una situazione di straordinario multigrafismo – e sulla confezione stessa del codice nei suoi aspetti strutturali, tecnici e merceologici. Al centro di tale ricerca sono posti i fatti grafici, intendendo con tale espressione non soltanto il sistema dei segni, ma l’intero complesso fenomeno della realizzazione materiale del testo, quindi anche i fatti grafematici, l’interpunzione, l’impaginazione etc., approfondendo lo studio delle condizioni e degli ambienti in cui i codici furono prodotti e tentando di entrare il più possibile nella vita e nella personalità di coloro che li trascrissero, li lessero, li annotarono. Il corpus dei testimoni che hanno costituito l’oggetto della presente indagine è formato da 60 manoscritti decameroniani dei secoli XIV e XV, conservati in biblioteche italiane, europee e statunitensi, tutti esaminati direttamente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.