La sfida delle pari opportunità nel management delle risorse umane

Tra le grandi trasformazioni che hanno investito il mondo del lavoro assume un nuovo rilievo il ruolo del management femminile , in quanto detentore di peculiari capacità finalizzate al potenziamento delle competenze degli individui nelle organizzazioni. Le doti personali e professionali delle donne sembrano, in molti casi, adattarsi bene alle esigenze delle organizzazioni e istituzioni coinvolte nei processi globali. E ancor più rilevante risulta il ruolo delle donne quando esse raggiungono posizioni di responsabilità nel governo delle risorse umane. Quanto contribuisce la sfida delle pari opportunità, con la promozione del lavoro femminile tramite politiche di azione positiva , alle innovazioni richieste oggi all’azione sociale? Questi i temi trattati verificati empiricamente con in’indagine su un campione di 500 dirigenti e quadri donne (per il 67% )e uomini, condotta nel 2004 in Italia, nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria EQUAL. La ricerca ha messo a fuoco i mutamenti organizzativi, la cultura delle regole e l’europeizzazione, le azioni per la qualificazione delle persone, le competitività in rapporto a dinamiche settoriali e del sistema territoriale e in funzione del mainstreaming, la valorizzazione di competenze di genere in funzione di una strategia allargata di pari opportunità. Ma ha anche registrato la persistenza di pregiudizi di genere nelle organizzazioni. Si è delineato un quadro sullo stato e le tendenze in atto ,individuando specificità negli stili di management e nella leadership. Si sono definiti indicatori d’impatto di genere da proporre agli operatori per la valutazione del fabbisogno formativo, l’analisi dei potenziali insiti nelle competenze di genere, l’individuazione di strategie praticabili centrate sul capabilities approach, la costruzione di un modello non discriminante per contrastare le discriminazioni di cui sono impregnate le organizzazioni.