L'opera descrive la progressiva formazione di una scienza giuridica senza giurista, omogenea alla transizione verso il post-umanesimo, che registra il compimento del nichilismo giuridico, divenuto 'perfetto'. Nel descrivere l'estinzione del giurista, come 'artista della ragione', viene analizzata la 'trasmutazione' dei concetti di nomos e dike. Si costata l'emergere della figura del tecnico delle norme, avviato a funzionare come un software, secondo i modelli dell'intelligenza artificiale. Quanto deve considerarsi è che una filosofia che non pensa il nomos, inteso come rapporto tra giustizia e norma, non si interessa del destino delle relazioni tra gli uomini. Residua un dire narcisistico, individuale o copllettivo, incapace di aprire interrogativi ed ipotesi nella ricerca di senso, attivabili solo nel dire-dirsi nella reciprocità delle relazioni di riconoscimento incondizionato ed universale tra gli uomini, che sono custodite nel nomos. Senza il pensare-coesistere nel diritto, il pensiero filosofico si dissolve. Che ne è oggi della scienza giuridica e della formazione del giurista? La Filosofia del diritto può essere archiviata e definitivamente sostituita da una versione tecno-funzionale della Teoria generale del diritto? Le risposte a queste domande, che impegnano giuristi e filosofi nella coalescenza di nomos e logos, sono qui avviate da una massima che Legendre legge in Loysel, secondo cui i buoi sono legati per le corna, gli uomini per le parole.

SCIENZA GIURIDICA SENZA GIURISTA: IL NICHILISMO 'PERFETTO'. Trenta tesi per una filosofia del diritto / Romano, Bruno. - STAMPA. - 18:(2006), pp. 1-353.

SCIENZA GIURIDICA SENZA GIURISTA: IL NICHILISMO 'PERFETTO'. Trenta tesi per una filosofia del diritto

ROMANO, Bruno
2006

Abstract

L'opera descrive la progressiva formazione di una scienza giuridica senza giurista, omogenea alla transizione verso il post-umanesimo, che registra il compimento del nichilismo giuridico, divenuto 'perfetto'. Nel descrivere l'estinzione del giurista, come 'artista della ragione', viene analizzata la 'trasmutazione' dei concetti di nomos e dike. Si costata l'emergere della figura del tecnico delle norme, avviato a funzionare come un software, secondo i modelli dell'intelligenza artificiale. Quanto deve considerarsi è che una filosofia che non pensa il nomos, inteso come rapporto tra giustizia e norma, non si interessa del destino delle relazioni tra gli uomini. Residua un dire narcisistico, individuale o copllettivo, incapace di aprire interrogativi ed ipotesi nella ricerca di senso, attivabili solo nel dire-dirsi nella reciprocità delle relazioni di riconoscimento incondizionato ed universale tra gli uomini, che sono custodite nel nomos. Senza il pensare-coesistere nel diritto, il pensiero filosofico si dissolve. Che ne è oggi della scienza giuridica e della formazione del giurista? La Filosofia del diritto può essere archiviata e definitivamente sostituita da una versione tecno-funzionale della Teoria generale del diritto? Le risposte a queste domande, che impegnano giuristi e filosofi nella coalescenza di nomos e logos, sono qui avviate da una massima che Legendre legge in Loysel, secondo cui i buoi sono legati per le corna, gli uomini per le parole.
2006
8834864603
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
SCIENZA GIURIDICA SENZA GIURISTA: IL NICHILISMO 'PERFETTO'. Trenta tesi per una filosofia del diritto / Romano, Bruno. - STAMPA. - 18:(2006), pp. 1-353.
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