Esiste una Filosofia della Scienza. E’ priva di senso una Scienza della filosofia, perché l’interrogarsi filosofico eccede sempre i confini dei settori di ricerca di ogni scienza, mettendo in questione l’impiego di conoscenze scientifiche, destinabili a scopi anche opposti: custodire la vita oppure dare la morte. L’alternativa tra la vita e la morte non è risolvibile dallo scienziato; il suicidio e le guerre non eseguono delle acquisizioni scientifiche, che mai sono in grado di dare alcuno scopo, perché la scienza è tale, è onesta, solo se, sostiene Jaspers, è libera da valutazioni. Una scienza che pretendesse di essere una scienza valutatrice, destinata pertanto ad istituzionalizzarsi come scopo e norma dell’azione, sarebbe una contraddizione: la conoscenza scientifica non si può sostituire all’esercizio della scelta, radicata nelle valutazioni enunciate nel libero interpretarsi dell’io. Queste osservazioni esigono di riprendere ad interrogarsi sulla differenza tra la Filosofia e la Scienza nella chiarificazione del confine che separa la Filosofia del diritto dalla Scienza del diritto. Lo scienziato informa, il filosofo comunica e nei contenuti del suo dire presenta le argomentazioni che mantengono vivo il ridestare. L’opera del filosofo non si esaurisce pertanto nel sistemare e destinare ad altri delle proposizioni dottrinali, ma si esercita nel riattivare lo spazio dello stupore.
Filosofia del diritto e questione dello spirito / Romano, Bruno. - STAMPA. - (2007).
Filosofia del diritto e questione dello spirito
ROMANO, Bruno
2007
Abstract
Esiste una Filosofia della Scienza. E’ priva di senso una Scienza della filosofia, perché l’interrogarsi filosofico eccede sempre i confini dei settori di ricerca di ogni scienza, mettendo in questione l’impiego di conoscenze scientifiche, destinabili a scopi anche opposti: custodire la vita oppure dare la morte. L’alternativa tra la vita e la morte non è risolvibile dallo scienziato; il suicidio e le guerre non eseguono delle acquisizioni scientifiche, che mai sono in grado di dare alcuno scopo, perché la scienza è tale, è onesta, solo se, sostiene Jaspers, è libera da valutazioni. Una scienza che pretendesse di essere una scienza valutatrice, destinata pertanto ad istituzionalizzarsi come scopo e norma dell’azione, sarebbe una contraddizione: la conoscenza scientifica non si può sostituire all’esercizio della scelta, radicata nelle valutazioni enunciate nel libero interpretarsi dell’io. Queste osservazioni esigono di riprendere ad interrogarsi sulla differenza tra la Filosofia e la Scienza nella chiarificazione del confine che separa la Filosofia del diritto dalla Scienza del diritto. Lo scienziato informa, il filosofo comunica e nei contenuti del suo dire presenta le argomentazioni che mantengono vivo il ridestare. L’opera del filosofo non si esaurisce pertanto nel sistemare e destinare ad altri delle proposizioni dottrinali, ma si esercita nel riattivare lo spazio dello stupore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.