What role belongs to the universities in the modern information and knowledge society? How is it possible to redefine the function and the very idea of ​​university in an age when the institution and the country system are rapidly changing? And what evolutionary scenario might be envisaged today, a few years since teaching and autonomy reform and in the face of a public space inflamed - more than ever - for the fate of academy? The path of innovation undertaken by the universities has already demonstrated an extraordinary ability to engage in Italian society, opposing to the dramatic shortage of public investment an unprecedented effervescence of "numbers" and experiences. But the debate seldom seem to realize the extent of the changes. A too often incomplete and "drawing-room" vision orevails, whic ends to systematically underestimat even the data and statistics. Training and research are now the real focus of "Wealth of Nations": disinvesting on the University means resigning to decline. It is clear that many responsibilities belong to the University and to his vocation to isolation. But universities are already questioning deeply about the meaning of a centuries-old tradition and its image in front of the public opinion and the country.

Che ruolo spetta agli atenei nella moderna società dell'informazione e della conoscenza? Come si ridefiniscono la funzione e l'idea stessa di Università in un'epoca di cambiamento accelerato dell'istituzione e del sistema-paese? E quale scenario evolutivo è possibile prospettare oggi, a qualche anno dall'autonomia didattica e di fronte ad uno spazio pubblico infiammato - più che in passato - sulle sorti dell'accademia? Il percorso di innovazione intrapreso dagli atenei ha già dimostrato una straordinaria capacità di radicamento nella società italiana, opponendo alla drammatica penuria di investimenti pubblici un'effervescenza di "numeri" e di esperienze senza precedenti. Eppure, dal sistema dei media alle testimonianze di quanti nell'Università vivono e lavorano, raramente il dibattito rende conto della portata dei cambiamenti. Prevale invece una visione troppo spesso incompleta e "salottiera", in cui anche i dati e le statistiche finiscono per essere sistematicamente sottovalutati. La formazione e la ricerca sono oggi il vero fulcro della "ricchezza delle nazioni": disinvestire sull'Università significa rassegnarsi al declino. È chiaro che molte responsabilità spettano all'Università e alla sua vocazione all'autoreferenzialità. Ma gli atenei si stanno già interrogando a fondo sul senso di una tradizione plurisecolare e sulla propria immagine di fronte all'opinione pubblica e al paese.

Contro il declino dell'Università. Appunti e idee per una comunità che cambia / Morcellini, Mario; Martino, Valentina. - STAMPA. - (2005), pp. -176.

Contro il declino dell'Università. Appunti e idee per una comunità che cambia

MORCELLINI, Mario;MARTINO, VALENTINA
2005

Abstract

What role belongs to the universities in the modern information and knowledge society? How is it possible to redefine the function and the very idea of ​​university in an age when the institution and the country system are rapidly changing? And what evolutionary scenario might be envisaged today, a few years since teaching and autonomy reform and in the face of a public space inflamed - more than ever - for the fate of academy? The path of innovation undertaken by the universities has already demonstrated an extraordinary ability to engage in Italian society, opposing to the dramatic shortage of public investment an unprecedented effervescence of "numbers" and experiences. But the debate seldom seem to realize the extent of the changes. A too often incomplete and "drawing-room" vision orevails, whic ends to systematically underestimat even the data and statistics. Training and research are now the real focus of "Wealth of Nations": disinvesting on the University means resigning to decline. It is clear that many responsibilities belong to the University and to his vocation to isolation. But universities are already questioning deeply about the meaning of a centuries-old tradition and its image in front of the public opinion and the country.
2005
9788883637094
Che ruolo spetta agli atenei nella moderna società dell'informazione e della conoscenza? Come si ridefiniscono la funzione e l'idea stessa di Università in un'epoca di cambiamento accelerato dell'istituzione e del sistema-paese? E quale scenario evolutivo è possibile prospettare oggi, a qualche anno dall'autonomia didattica e di fronte ad uno spazio pubblico infiammato - più che in passato - sulle sorti dell'accademia? Il percorso di innovazione intrapreso dagli atenei ha già dimostrato una straordinaria capacità di radicamento nella società italiana, opponendo alla drammatica penuria di investimenti pubblici un'effervescenza di "numeri" e di esperienze senza precedenti. Eppure, dal sistema dei media alle testimonianze di quanti nell'Università vivono e lavorano, raramente il dibattito rende conto della portata dei cambiamenti. Prevale invece una visione troppo spesso incompleta e "salottiera", in cui anche i dati e le statistiche finiscono per essere sistematicamente sottovalutati. La formazione e la ricerca sono oggi il vero fulcro della "ricchezza delle nazioni": disinvestire sull'Università significa rassegnarsi al declino. È chiaro che molte responsabilità spettano all'Università e alla sua vocazione all'autoreferenzialità. Ma gli atenei si stanno già interrogando a fondo sul senso di una tradizione plurisecolare e sulla propria immagine di fronte all'opinione pubblica e al paese.
Comunicazione universitaria; Riforme; Atenei; Politiche universitarie
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Contro il declino dell'Università. Appunti e idee per una comunità che cambia / Morcellini, Mario; Martino, Valentina. - STAMPA. - (2005), pp. -176.
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