The study analyzes the security profiles of job flexibility, with an eye to grasp the novelty that the brand themselves of the various so-called flexible working patterns, characterized by the temporary nature of the provision, has led to the traditional system of protection. Just around the figure of the discontinuity of work have emerged in fact the limits of protective efficiency of the traditional social security system, calibrated on the figure of the worker, what is more concerned in the context of a labor market with the bulk of stable employment opportunities, or to permanent full-time. Hence the need to develop specific and targeted responses to the new connotation of the work done in the sense of its temporary nature and, therefore, alternating between periods of work and not work. The research was focused in the first place, reconnaissance, critically, be found in our legal institutions to guarantee the needs of social protection of workers discontinuous, with specific reference to the pension protection and protection against unemployment. And from here, in the light of the gaps be found within this protective system, the proposal of a new model of social protection, in which the social protection will increasingly be configured as a right of citizenship to access selectively modulated on the assumption does not more paid work (employee or similar), but rather the contribution of a socially useful activities, actual or potential, such as to constitute as a possible key to access a wider area of ​​beneficiaries protective intervention by the State .

Lo studio analizza i profili previdenziali della flessibilità del lavoro, in una prospettiva attenta a cogliere il carattere di novità che il connotarsi dei vari modelli lavorativi c.d. flessibili, caratterizzati dalla temporaneità della prestazione, ha indotto sul sistema tradizionale di tutela. Proprio intorno al dato della discontinuità dell’attività lavorativa sono emersi infatti i limiti di efficienza protettiva del tradizionale sistema previdenziale, tarato sulla figura del lavoratore subordinato, per di più riguardato nel contesto di un mercato del lavoro incentrato essenzialmente su opportunità occupazionali stabili, ovvero a tempo pieno e indeterminato. Da qui la necessità di elaborare risposte specifiche e mirate alla nuova connotazione della prestazione di lavoro nel senso della sua temporaneità e, quindi, dell’alternanza tra periodi di lavoro e di non lavoro. La ricerca è pertanto orientata, in primo luogo, alla ricognizione, in chiave critica, degli istituti rinvenibili nel nostro ordinamento a garanzia dei bisogni di protezione sociale dei lavoratori discontinui, con specifico riferimento alla tutela pensionistica ed alla tutela contro la disoccupazione. E da qui, alla luce delle lacune rinvenibili all’interno di tale sistema protettivo, la proposta di un nuovo modello di protezione sociale, in cui la tutela previdenziale dovrà sempre più essere configurata come un diritto di cittadinanza ad accesso selettivo, modulato sul presupposto non più del lavoro retribuito (dipendente o assimilato), ma piuttosto dell’apporto di una attività di utilità sociale, effettiva o potenziale, idonea a configurarsi quale possibile chiave di accesso per una più ampia area di soggetti destinatari dell’intervento protettivo da parte dello Stato.

La tutela previdenziale del lavoro discontinuo. Problemi e prospettive del sistema di protezione sociale / Bozzao, Paola. - (2005).

La tutela previdenziale del lavoro discontinuo. Problemi e prospettive del sistema di protezione sociale

BOZZAO, Paola
2005

Abstract

The study analyzes the security profiles of job flexibility, with an eye to grasp the novelty that the brand themselves of the various so-called flexible working patterns, characterized by the temporary nature of the provision, has led to the traditional system of protection. Just around the figure of the discontinuity of work have emerged in fact the limits of protective efficiency of the traditional social security system, calibrated on the figure of the worker, what is more concerned in the context of a labor market with the bulk of stable employment opportunities, or to permanent full-time. Hence the need to develop specific and targeted responses to the new connotation of the work done in the sense of its temporary nature and, therefore, alternating between periods of work and not work. The research was focused in the first place, reconnaissance, critically, be found in our legal institutions to guarantee the needs of social protection of workers discontinuous, with specific reference to the pension protection and protection against unemployment. And from here, in the light of the gaps be found within this protective system, the proposal of a new model of social protection, in which the social protection will increasingly be configured as a right of citizenship to access selectively modulated on the assumption does not more paid work (employee or similar), but rather the contribution of a socially useful activities, actual or potential, such as to constitute as a possible key to access a wider area of ​​beneficiaries protective intervention by the State .
2005
9788834857083
Lo studio analizza i profili previdenziali della flessibilità del lavoro, in una prospettiva attenta a cogliere il carattere di novità che il connotarsi dei vari modelli lavorativi c.d. flessibili, caratterizzati dalla temporaneità della prestazione, ha indotto sul sistema tradizionale di tutela. Proprio intorno al dato della discontinuità dell’attività lavorativa sono emersi infatti i limiti di efficienza protettiva del tradizionale sistema previdenziale, tarato sulla figura del lavoratore subordinato, per di più riguardato nel contesto di un mercato del lavoro incentrato essenzialmente su opportunità occupazionali stabili, ovvero a tempo pieno e indeterminato. Da qui la necessità di elaborare risposte specifiche e mirate alla nuova connotazione della prestazione di lavoro nel senso della sua temporaneità e, quindi, dell’alternanza tra periodi di lavoro e di non lavoro. La ricerca è pertanto orientata, in primo luogo, alla ricognizione, in chiave critica, degli istituti rinvenibili nel nostro ordinamento a garanzia dei bisogni di protezione sociale dei lavoratori discontinui, con specifico riferimento alla tutela pensionistica ed alla tutela contro la disoccupazione. E da qui, alla luce delle lacune rinvenibili all’interno di tale sistema protettivo, la proposta di un nuovo modello di protezione sociale, in cui la tutela previdenziale dovrà sempre più essere configurata come un diritto di cittadinanza ad accesso selettivo, modulato sul presupposto non più del lavoro retribuito (dipendente o assimilato), ma piuttosto dell’apporto di una attività di utilità sociale, effettiva o potenziale, idonea a configurarsi quale possibile chiave di accesso per una più ampia area di soggetti destinatari dell’intervento protettivo da parte dello Stato.
Lavoro; discontinuità; protezione sociale
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
La tutela previdenziale del lavoro discontinuo. Problemi e prospettive del sistema di protezione sociale / Bozzao, Paola. - (2005).
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