Con il procedere degli studi storici, il diritto di tutela si amplia progressivamente al punto da incidere sulla “cultura del restauro” che, già a fine Ottocento, mostra una graduale accentuazione degli aspetti conservativi; nondimeno, mentre le ragioni della storia diventano oggetto di considerazione, i principî, seppur saldamente acquisiti, il più delle volte, appaiono sconnessi dagli esiti operativi. Di fatto, mentre prevalgono i riconoscimenti sul valore delle stratificazioni, l’interesse della cultura storica, si dilata verso l’ “ambiente” che dapprima, viene ad essere considerato, almeno concettualmente, inscindibile dall’episodio emergente del quale costituisce la “cornice” e poi apprezzato anche per le sue specifiche valenze. Sul finire dell’Ottocento, molti cultori dei fenomeni urbani, specialmente mitteleuropei, analizzano la città antica con il prevalente proposito d’individuarne i temi qualificanti; ciò che comporta un progressivo apprezzamento della loro irriproducibilità e una parallela inclinazione a restituirne l’identità minacciata dal processo di modernizzazione. In realtà, i criteri di tutela della città antica ammettono la sostituzione generalizzata dell’edilizia storica; un atteggiamento che non si può definire, di certo, conservativo né tanto meno volto alla salvaguardia del tessuto storico, tuttavia con la diffusione dell’art urbain, combinata con le teorie inglesi sulla città-giardino si delinea l’orditura della futura codificazione di tutela. Peraltro, mentre le modalità d’intervento attestano una sostanziale uniformità di principi generali, è fuor di dubbio che la cultura storica europea di fine secolo tenda a far prevalere in modo sempre più evidente il valore storico documentario e farlo diventare il motivo conduttore dell’operatività. Quando la Carta di Atene dimostra di recepire il nuovo interesse per la realtà urbana che estende il campo delle preesistenze dal monumento singolo al suo intorno e raccomanda il rispetto del carattere e della fisionomia della città, gli architetti ‘moderni’ si muovono in direzione opposta, sottolineando l’incompatibilità tra rinnovamento urbano e conservazione della città storica. In realtà, sebbene si discuta di compatibilità, problemi spaziali e funzionali, aspetti architettonici e profili urbanistici, le modalità operative non appaiono univoche e il concetto di ambiente mostra ancora una certa vaghezza. Solamente a metà degli anni Cinquanta il dibattito registra ulteriori impulsi, quindi, a partire dagli anni Sessanta, il problema della città storica è oggetto di partecipato confronto fra specialisti nonché tema in continua e aperta discussione. E’ anche evidente che procedere alla conoscenza della città nella sua interezza, significa individuare i nodi e i legami che concatenano le parti di un contesto unitario; peraltro, l’organismo urbano, proprio per il suo processo formativo pressoché spontaneo, contiene elementi che trovano il loro primo fondamento sul principio di continuità che lega le diverse preesistenze. In altri termini, si tratta di evidenziare correlazioni e interrelazioni; segni che scaturiscono da un processo di stratificazione storica in continua evoluzione, il cui risultato è oggi leggibile quale “totalità”, solidale e unitaria di più sistemi. Di qui, l’esigenza di un approccio critico sistematico da ricondurre agli interessi propositivi dell’intervento che si va a collocare entro i sistemi di relazione qualificanti la realtà urbano-territoriale considerata. With the progress of historical studies, the right of protection must be extended progressively to impact on the "culture of restoration", that, already in the late nineteenth century, shows a gradual emphasis on the conservation aspects. The interest of historical culture, expands towards the '"environment" that at first, is to be considered, at least conceptually inseparable from the episode of which is the emerging "frame" and then also appreciated for its specific values. In the late nineteenth century, many scholars of urban phenomena, especially in Central Europe, analyzes the old city to qualify its identify themes; while those interventions are evidence of substantial uniformity of general principles, the culture of the century European history tends to prevail in an increasingly obvious historical documentary and make it become the leitmotif of operations. When the Athens Charter proves to transpose the new interest in the urban reality which extends the scope of single pre-existing from the monument to its surroundings and is recommended as the character and appearance of the city, the architects 'modern' move in the opposite direction, stressing the incompatibility of urban renewal and preservation of historic. Only in the mid-fifties the debate recorded more pulses, then, since the sixties, the problem of the historical city is the subject of comparison between specialists and subject participated in continuous and open discussion. Proceed with the knowledge of the city as a whole, means to highlight correlations and interrelationships; signs resulting from a process of historic stratification in continuous evolution, the result is readable today as a "totality", more cohesive and unified systems. Hence, the need for a systematic approach to critical due to the interests of proactive intervention that is going to be placed within the qualifying relationship systems the reality of urban land in question.

Aspetti della cultura urbana ieri e oggi / Sette, Maria Piera. - STAMPA. - (2008), pp. VII-XV.

Aspetti della cultura urbana ieri e oggi

SETTE, Maria Piera
2008

Abstract

Con il procedere degli studi storici, il diritto di tutela si amplia progressivamente al punto da incidere sulla “cultura del restauro” che, già a fine Ottocento, mostra una graduale accentuazione degli aspetti conservativi; nondimeno, mentre le ragioni della storia diventano oggetto di considerazione, i principî, seppur saldamente acquisiti, il più delle volte, appaiono sconnessi dagli esiti operativi. Di fatto, mentre prevalgono i riconoscimenti sul valore delle stratificazioni, l’interesse della cultura storica, si dilata verso l’ “ambiente” che dapprima, viene ad essere considerato, almeno concettualmente, inscindibile dall’episodio emergente del quale costituisce la “cornice” e poi apprezzato anche per le sue specifiche valenze. Sul finire dell’Ottocento, molti cultori dei fenomeni urbani, specialmente mitteleuropei, analizzano la città antica con il prevalente proposito d’individuarne i temi qualificanti; ciò che comporta un progressivo apprezzamento della loro irriproducibilità e una parallela inclinazione a restituirne l’identità minacciata dal processo di modernizzazione. In realtà, i criteri di tutela della città antica ammettono la sostituzione generalizzata dell’edilizia storica; un atteggiamento che non si può definire, di certo, conservativo né tanto meno volto alla salvaguardia del tessuto storico, tuttavia con la diffusione dell’art urbain, combinata con le teorie inglesi sulla città-giardino si delinea l’orditura della futura codificazione di tutela. Peraltro, mentre le modalità d’intervento attestano una sostanziale uniformità di principi generali, è fuor di dubbio che la cultura storica europea di fine secolo tenda a far prevalere in modo sempre più evidente il valore storico documentario e farlo diventare il motivo conduttore dell’operatività. Quando la Carta di Atene dimostra di recepire il nuovo interesse per la realtà urbana che estende il campo delle preesistenze dal monumento singolo al suo intorno e raccomanda il rispetto del carattere e della fisionomia della città, gli architetti ‘moderni’ si muovono in direzione opposta, sottolineando l’incompatibilità tra rinnovamento urbano e conservazione della città storica. In realtà, sebbene si discuta di compatibilità, problemi spaziali e funzionali, aspetti architettonici e profili urbanistici, le modalità operative non appaiono univoche e il concetto di ambiente mostra ancora una certa vaghezza. Solamente a metà degli anni Cinquanta il dibattito registra ulteriori impulsi, quindi, a partire dagli anni Sessanta, il problema della città storica è oggetto di partecipato confronto fra specialisti nonché tema in continua e aperta discussione. E’ anche evidente che procedere alla conoscenza della città nella sua interezza, significa individuare i nodi e i legami che concatenano le parti di un contesto unitario; peraltro, l’organismo urbano, proprio per il suo processo formativo pressoché spontaneo, contiene elementi che trovano il loro primo fondamento sul principio di continuità che lega le diverse preesistenze. In altri termini, si tratta di evidenziare correlazioni e interrelazioni; segni che scaturiscono da un processo di stratificazione storica in continua evoluzione, il cui risultato è oggi leggibile quale “totalità”, solidale e unitaria di più sistemi. Di qui, l’esigenza di un approccio critico sistematico da ricondurre agli interessi propositivi dell’intervento che si va a collocare entro i sistemi di relazione qualificanti la realtà urbano-territoriale considerata. With the progress of historical studies, the right of protection must be extended progressively to impact on the "culture of restoration", that, already in the late nineteenth century, shows a gradual emphasis on the conservation aspects. The interest of historical culture, expands towards the '"environment" that at first, is to be considered, at least conceptually inseparable from the episode of which is the emerging "frame" and then also appreciated for its specific values. In the late nineteenth century, many scholars of urban phenomena, especially in Central Europe, analyzes the old city to qualify its identify themes; while those interventions are evidence of substantial uniformity of general principles, the culture of the century European history tends to prevail in an increasingly obvious historical documentary and make it become the leitmotif of operations. When the Athens Charter proves to transpose the new interest in the urban reality which extends the scope of single pre-existing from the monument to its surroundings and is recommended as the character and appearance of the city, the architects 'modern' move in the opposite direction, stressing the incompatibility of urban renewal and preservation of historic. Only in the mid-fifties the debate recorded more pulses, then, since the sixties, the problem of the historical city is the subject of comparison between specialists and subject participated in continuous and open discussion. Proceed with the knowledge of the city as a whole, means to highlight correlations and interrelationships; signs resulting from a process of historic stratification in continuous evolution, the result is readable today as a "totality", more cohesive and unified systems. Hence, the need for a systematic approach to critical due to the interests of proactive intervention that is going to be placed within the qualifying relationship systems the reality of urban land in question.
2008
Origini della salvaguardia urbana
9788871403854
cultura; restauro; città
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Aspetti della cultura urbana ieri e oggi / Sette, Maria Piera. - STAMPA. - (2008), pp. VII-XV.
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