Il saggio è stato sviluppato all’interno di un progetto di ricerca di interesse nazionale, denominato V.I.A. – Virtual Interactive Architecture, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il biennio 2005-2006. La ricerca ha esplorato alcune procedure di prospettive dinamiche interattive usando, in una fase più avanzata, come modello di studio, alcuni primi progetti, mai realizzati, di Le Corbusier. Sono fra le sue prime proposte progettuali, fra le meno note ma non per questo meno significative. La simulazione di questi spazi, la loro esplorazione, la possibilità di muoversi guardare e camminare nel modello, offre indubbie possibilità di comprensione e consapevolezza, ma si è ritenuto utile, come in ogni processo di rappresentazione, approfondire la conoscenza dell’oggetto. In “MAISON CITROHAN, verso un’architettura”, si esplorano i metodi di rappresentazione e i più significativi percorsi grafici, geometrici, progettuali e ideologici che hanno portato Le Corbusier a formulare i cinque punti dell’architettura e l’applicazione del sistema del rapporto aureo. Si ripercorrono anche gli itinerari dell’ evoluzione dei metodi di rappresentazione, dal concetto all’esecutivo, trovando fili conduttori più e meno noti che ne raccontano la storia, tutta la sua potenza rivoluzionaria della teoria e della poetica: dall’idea di Dom-Ino, nato come uno slogan, mirato e significativo, dalla parola antica e da quella innovativa di Domus e “Innovazione” e, insieme, dal nome del gioco, perché queste strutture possono essere liberamente composte in un numero infinito di combinazioni (nasce l’idea del prefabbricato); alla casa standard da costruire in serie in eternit; alle tante versioni di Maison Citrohan la “macchina per abitare”. Queste ultime idee progettuali, in pianta e in sezione sono tracciate in modo sintetico a riga e squadra mentre sono sempre schizzate rapidamente le vedute prospettiche dove le diverse varianti sono accostate nello stesso ambiente, un gran giardino da poco piantumato con alberi giovani come accade in un nuovo insediamento. Dall’analisi emerge come in ogni nuovo processo progettuale, con lentezza ma progressivamente, affiori fra gli scritti, i disegni e gli schizzi un’idea nuova, un piccolo tassello che, alla fine, sarà parte integrante dei 5 Punti. Di due progetti di Maison Citrohan, (del 1920 e del 1922) Paola Quattrini ha analizzato, sulle piante e sulle sezioni, le geometrie e i rapporti dimensionali che Le Corbusier aveva da poco approfondito soprattutto leggendo un’articolo su “I tracciati regolatori” , uscito sul L’Esprit Nouveau nel 1921 e firmato da un ancora sconosciuto (in Europa) Matila Ghyka. Appare evidente dalle elaborazioni come la volontà dell’architetto di inserirvi un modulo proporzionale fosse forte: “Le solette delle piante hanno lo stesso modulo, i profili delle intelaiature delle finestre da fabbrica hanno lo stesso modulo, gli sportelli dei telai sono con lo stesso modulo” e nelle pianta del 1920, ad esempio, i rettangoli di base del piano terra risultano costruiti su sei rapporti aurei come, si scopre, anche nella sezione.

MAISON CITROHAN, verso un'architettura / Quattrini, Paola. - STAMPA. - 1(2008), pp. 104-124.

MAISON CITROHAN, verso un'architettura

QUATTRINI, Paola
2008

Abstract

Il saggio è stato sviluppato all’interno di un progetto di ricerca di interesse nazionale, denominato V.I.A. – Virtual Interactive Architecture, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il biennio 2005-2006. La ricerca ha esplorato alcune procedure di prospettive dinamiche interattive usando, in una fase più avanzata, come modello di studio, alcuni primi progetti, mai realizzati, di Le Corbusier. Sono fra le sue prime proposte progettuali, fra le meno note ma non per questo meno significative. La simulazione di questi spazi, la loro esplorazione, la possibilità di muoversi guardare e camminare nel modello, offre indubbie possibilità di comprensione e consapevolezza, ma si è ritenuto utile, come in ogni processo di rappresentazione, approfondire la conoscenza dell’oggetto. In “MAISON CITROHAN, verso un’architettura”, si esplorano i metodi di rappresentazione e i più significativi percorsi grafici, geometrici, progettuali e ideologici che hanno portato Le Corbusier a formulare i cinque punti dell’architettura e l’applicazione del sistema del rapporto aureo. Si ripercorrono anche gli itinerari dell’ evoluzione dei metodi di rappresentazione, dal concetto all’esecutivo, trovando fili conduttori più e meno noti che ne raccontano la storia, tutta la sua potenza rivoluzionaria della teoria e della poetica: dall’idea di Dom-Ino, nato come uno slogan, mirato e significativo, dalla parola antica e da quella innovativa di Domus e “Innovazione” e, insieme, dal nome del gioco, perché queste strutture possono essere liberamente composte in un numero infinito di combinazioni (nasce l’idea del prefabbricato); alla casa standard da costruire in serie in eternit; alle tante versioni di Maison Citrohan la “macchina per abitare”. Queste ultime idee progettuali, in pianta e in sezione sono tracciate in modo sintetico a riga e squadra mentre sono sempre schizzate rapidamente le vedute prospettiche dove le diverse varianti sono accostate nello stesso ambiente, un gran giardino da poco piantumato con alberi giovani come accade in un nuovo insediamento. Dall’analisi emerge come in ogni nuovo processo progettuale, con lentezza ma progressivamente, affiori fra gli scritti, i disegni e gli schizzi un’idea nuova, un piccolo tassello che, alla fine, sarà parte integrante dei 5 Punti. Di due progetti di Maison Citrohan, (del 1920 e del 1922) Paola Quattrini ha analizzato, sulle piante e sulle sezioni, le geometrie e i rapporti dimensionali che Le Corbusier aveva da poco approfondito soprattutto leggendo un’articolo su “I tracciati regolatori” , uscito sul L’Esprit Nouveau nel 1921 e firmato da un ancora sconosciuto (in Europa) Matila Ghyka. Appare evidente dalle elaborazioni come la volontà dell’architetto di inserirvi un modulo proporzionale fosse forte: “Le solette delle piante hanno lo stesso modulo, i profili delle intelaiature delle finestre da fabbrica hanno lo stesso modulo, gli sportelli dei telai sono con lo stesso modulo” e nelle pianta del 1920, ad esempio, i rettangoli di base del piano terra risultano costruiti su sei rapporti aurei come, si scopre, anche nella sezione.
2008
PROSPETTIVA DINAMICA INTERATTIVA. La tecnologia dei videogiochi per l'esplorazione de modelli 3D di architettura
9788878909410
ANALISI GEOMETRICA
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
MAISON CITROHAN, verso un'architettura / Quattrini, Paola. - STAMPA. - 1(2008), pp. 104-124.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/179402
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