Nell’ambito del cantiere di restauro delle botteghe di via dell’Abbondanza (Regio IX, Insulae 7 e 11) è stato previsto un programma generale di rilevamento diagnostico, la cui stesura è avvenuta in stretta condivisione con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, e che ha interessato la struttura muraria antica attraverso i suoi elementi, gli intonaci, le pitture murali. Con questa campagna sono stati applicati alcuni metodi di indagine non distruttivi di tipo multispettrale e colorimetrico, sia di tipo qualitativo che quantitativo, come la fotografia (nella banda dell’ultravioletto riflesso, della fluorescenza visibile, con strumentazioni di tipo tradizionale e digitale) e la riflettografia, abbinate ad opportuni standard di riferimento, il Munsell Book of Color e la spettrofotometria. Le indagini multispettrali e colorimetriche, applicate al settore della conservazione dei beni archeologici possono contribuire efficacemente al monitoraggio dello stato conservativo ed alla valutazione dell’efficacia delle tecniche di restauro, al riconoscimento qualitativo dei materiali, alla differenziazione delle zone restaurate da quelle originali, ed anche alla conoscenza chimico-fisica dei materiali attraverso misure quantitative oggettive, ecc.
I colori delle pitture murali: indagini non distruttive, monitoraggio e creazione di banche dati / Santopuoli, Nicola; L., Seccia. - STAMPA. - 1(2007), pp. 164-173.
I colori delle pitture murali: indagini non distruttive, monitoraggio e creazione di banche dati.
SANTOPUOLI, NICOLA;
2007
Abstract
Nell’ambito del cantiere di restauro delle botteghe di via dell’Abbondanza (Regio IX, Insulae 7 e 11) è stato previsto un programma generale di rilevamento diagnostico, la cui stesura è avvenuta in stretta condivisione con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, e che ha interessato la struttura muraria antica attraverso i suoi elementi, gli intonaci, le pitture murali. Con questa campagna sono stati applicati alcuni metodi di indagine non distruttivi di tipo multispettrale e colorimetrico, sia di tipo qualitativo che quantitativo, come la fotografia (nella banda dell’ultravioletto riflesso, della fluorescenza visibile, con strumentazioni di tipo tradizionale e digitale) e la riflettografia, abbinate ad opportuni standard di riferimento, il Munsell Book of Color e la spettrofotometria. Le indagini multispettrali e colorimetriche, applicate al settore della conservazione dei beni archeologici possono contribuire efficacemente al monitoraggio dello stato conservativo ed alla valutazione dell’efficacia delle tecniche di restauro, al riconoscimento qualitativo dei materiali, alla differenziazione delle zone restaurate da quelle originali, ed anche alla conoscenza chimico-fisica dei materiali attraverso misure quantitative oggettive, ecc.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.