Il contributo prende l’avvio dall’intervento documentato nel 1486 di Antoniazzo Romano “pro ornanda et pingenda” la tomba Paradinas di Andrea Bregno (oggi a Santa Maria di Monserrato) e, a conferma del persistere di tale pratica collaborativa tra pittori e scultori, individua numerosi interventi pittorici nei monumenti funerari romani, limitati a coloriture delle parti scultoree (oggi scarsamente leggibili) oppure estesi a intere zone affrescate. Da questa collaborazione il debito contratto dal pittore romano sembra prevalente, a giudicare dai numerosi riflessi trasmessi dalla plastica bregnesca rintracciabili nella sua produzione pittorica.
"Pro ornanda et pingenda sepultura": relazioni e scambi tra la scultura bregnesca e la pittura romana del secondo Quattrocento / Cavallaro, Anna Maria. - STAMPA. - (2008), pp. 370-387.
"Pro ornanda et pingenda sepultura": relazioni e scambi tra la scultura bregnesca e la pittura romana del secondo Quattrocento
CAVALLARO, Anna Maria
2008
Abstract
Il contributo prende l’avvio dall’intervento documentato nel 1486 di Antoniazzo Romano “pro ornanda et pingenda” la tomba Paradinas di Andrea Bregno (oggi a Santa Maria di Monserrato) e, a conferma del persistere di tale pratica collaborativa tra pittori e scultori, individua numerosi interventi pittorici nei monumenti funerari romani, limitati a coloriture delle parti scultoree (oggi scarsamente leggibili) oppure estesi a intere zone affrescate. Da questa collaborazione il debito contratto dal pittore romano sembra prevalente, a giudicare dai numerosi riflessi trasmessi dalla plastica bregnesca rintracciabili nella sua produzione pittorica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.