Nel contesto del vasto dibattito contemporaneo sulla mente appare sempre più opportuno tentare di riannodare i fili che legano molte delle questioni oggi in discussione alla tradizione filosofica moderna. In questa prospettiva si propone un itinerario nella filosofia della mente e del linguaggio maturata all’interno dell’ampia e complessa corrente dell’empirismo. Il percorso è costruito attorno a tre parole chiave: espressione, rappresentazione e giudizio, che permettono di individuare tre diversi modelli del rapporto tra mente e linguaggio, tutti comunque riconducibili al laboratorio concettuale dell’empirismo. I nomi di Gassendi e di Herder ne delimitano i confini dal punto di vista cronologico, e il carattere eccentrico della loro riflessione rispetto al corso principale dell’empirismo serve a sottolineare la natura multiforme di una tradizione molto più eterogenea di quanto il ricorso a un’etichetta un po’ consunta non induca a pensare e la cui unità può essere più facilmente individuata nel confronto critico con i due grandi modelli che delimitano la riflessione dell’età moderna: Cartesio e Kant.
Mente e linguaggio nella tradizione empirista da Gassendi a Herder / Tani, Ilaria. - STAMPA. - 1(2008), pp. 107-124.
Mente e linguaggio nella tradizione empirista da Gassendi a Herder
TANI, Ilaria
2008
Abstract
Nel contesto del vasto dibattito contemporaneo sulla mente appare sempre più opportuno tentare di riannodare i fili che legano molte delle questioni oggi in discussione alla tradizione filosofica moderna. In questa prospettiva si propone un itinerario nella filosofia della mente e del linguaggio maturata all’interno dell’ampia e complessa corrente dell’empirismo. Il percorso è costruito attorno a tre parole chiave: espressione, rappresentazione e giudizio, che permettono di individuare tre diversi modelli del rapporto tra mente e linguaggio, tutti comunque riconducibili al laboratorio concettuale dell’empirismo. I nomi di Gassendi e di Herder ne delimitano i confini dal punto di vista cronologico, e il carattere eccentrico della loro riflessione rispetto al corso principale dell’empirismo serve a sottolineare la natura multiforme di una tradizione molto più eterogenea di quanto il ricorso a un’etichetta un po’ consunta non induca a pensare e la cui unità può essere più facilmente individuata nel confronto critico con i due grandi modelli che delimitano la riflessione dell’età moderna: Cartesio e Kant.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.