La particolarità delle condizioni di seppellimento di Pompei, imprigionata dal Vesuvio nel 79 d.C. sotto metri di lapilli e di cenere che ne hanno, dopo averla privata della vita, conservata quasi inalterata nella sua struttura, hanno permesso di giungere fino a noi anche a una moltitudine incredibile di iscrizioni parietali, altrove invece solo raramente conservatesi. Esse, tracciate sull’intonaco degli edifici a volte con pennelli intinti nel colore, concettualmente simili allora alle nostre insegne di bottega o ai nostri manifesti a stampa, o più spesso incise direttamente con uno strumento appuntito nell’intonaco stesso, o anche a volte aleatoriamente vergate con il nerofumo di un carboncino che è riuscito nonostante tutto a farsi beffe dei millenni, hanno la particolarità unica di darci un quadro assolutamente non costruito, ma spontaneo e reale della vita di duemila anni fa nella città vesuviana, una delle tante città del mondo romano nel fiorire della prima età imperiale. A differenza delle più comuni iscrizioni lapidarie che, incise a scalpello sul marmo o altri materiali durevoli, presentano chiara la volontà dell’uomo di conservare nel tempo ufficialmente un determinato e ben meditato pensiero, sovente peraltro celebrativo delle virtù e dei meriti di qualche individuo, le iscrizioni parietali si presentano esse stesse chiaramente nella mente di chi le tracciava come un fenomeno di assoluta estemporaneità, di episodica durata e dai più vari contenuti. Le iscrizioni dipinte, in generale, si riferiscono alle annuali campagne elettorali per le elezioni alle cariche magistraturali e danno, pertanto, un quadro assolutamente unico dell’agone politico del tempo, tessendo lodi dei candidati, ma sarcasticamente a volte deridendone altri, raccontandoci talora sapidi avvenimenti relativi al gioco elettorale, di una modernità effettivamente sconcertante. Non mancano inoltre annunci di spettacoli gladiatori, o avvisi di locazione o altro. L’interpretazione di antichi graffiti1 rappresenta un problema molto complesso, che non può in alcun modo prescindere dalla competenza dello specialista del settore. Tuttavia, anche in considerazione del grande numero di iscrizioni da esaminare, il ruolo del computer può essere sicuramente importante come supporto per produrre rapidamente elaborati grafici oggettivi su cui più agevolmente potrà esercitarsi la perizia dello studioso. La prima sperimentazione finora condotta su diversi graffiti pompeiani ha portato risultati positivi, fornendo allo studioso un agile pacchetto software basato essenzialmente su due programmi, che girano in ambiente Matlab©, l’uno impostato con algoritmi di estrazione dei contorni e l’altro con algoritmi di segmentazione. Queste tecniche, unitamente a tecniche di scansione 3D2, possono essere di notevole aiuto nella deduzione di immagini oggettive dei graffiti che presentano ambiguità, così da porre basi più sicure per tentare di risolvere i problemi interpretativi.

Utilizzo di procedure informatiche come supporto per l’interpretazione di graffiti pompeiani / Santopuoli, Nicola; A., Varone; L., Seccia. - STAMPA. - 1(2007), pp. 174-178.

Utilizzo di procedure informatiche come supporto per l’interpretazione di graffiti pompeiani

SANTOPUOLI, NICOLA;
2007

Abstract

La particolarità delle condizioni di seppellimento di Pompei, imprigionata dal Vesuvio nel 79 d.C. sotto metri di lapilli e di cenere che ne hanno, dopo averla privata della vita, conservata quasi inalterata nella sua struttura, hanno permesso di giungere fino a noi anche a una moltitudine incredibile di iscrizioni parietali, altrove invece solo raramente conservatesi. Esse, tracciate sull’intonaco degli edifici a volte con pennelli intinti nel colore, concettualmente simili allora alle nostre insegne di bottega o ai nostri manifesti a stampa, o più spesso incise direttamente con uno strumento appuntito nell’intonaco stesso, o anche a volte aleatoriamente vergate con il nerofumo di un carboncino che è riuscito nonostante tutto a farsi beffe dei millenni, hanno la particolarità unica di darci un quadro assolutamente non costruito, ma spontaneo e reale della vita di duemila anni fa nella città vesuviana, una delle tante città del mondo romano nel fiorire della prima età imperiale. A differenza delle più comuni iscrizioni lapidarie che, incise a scalpello sul marmo o altri materiali durevoli, presentano chiara la volontà dell’uomo di conservare nel tempo ufficialmente un determinato e ben meditato pensiero, sovente peraltro celebrativo delle virtù e dei meriti di qualche individuo, le iscrizioni parietali si presentano esse stesse chiaramente nella mente di chi le tracciava come un fenomeno di assoluta estemporaneità, di episodica durata e dai più vari contenuti. Le iscrizioni dipinte, in generale, si riferiscono alle annuali campagne elettorali per le elezioni alle cariche magistraturali e danno, pertanto, un quadro assolutamente unico dell’agone politico del tempo, tessendo lodi dei candidati, ma sarcasticamente a volte deridendone altri, raccontandoci talora sapidi avvenimenti relativi al gioco elettorale, di una modernità effettivamente sconcertante. Non mancano inoltre annunci di spettacoli gladiatori, o avvisi di locazione o altro. L’interpretazione di antichi graffiti1 rappresenta un problema molto complesso, che non può in alcun modo prescindere dalla competenza dello specialista del settore. Tuttavia, anche in considerazione del grande numero di iscrizioni da esaminare, il ruolo del computer può essere sicuramente importante come supporto per produrre rapidamente elaborati grafici oggettivi su cui più agevolmente potrà esercitarsi la perizia dello studioso. La prima sperimentazione finora condotta su diversi graffiti pompeiani ha portato risultati positivi, fornendo allo studioso un agile pacchetto software basato essenzialmente su due programmi, che girano in ambiente Matlab©, l’uno impostato con algoritmi di estrazione dei contorni e l’altro con algoritmi di segmentazione. Queste tecniche, unitamente a tecniche di scansione 3D2, possono essere di notevole aiuto nella deduzione di immagini oggettive dei graffiti che presentano ambiguità, così da porre basi più sicure per tentare di risolvere i problemi interpretativi.
2007
Pompei. Via dell’Abbondanza. Ricerche, restauri e nuove tecnologie.
9788861302259
Graffiti; storia; pompei; conoscenza; documentazione; valorizzazione; rilievo; interpretazione; fotografia; procedure informatiche; scansione 3D.
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Utilizzo di procedure informatiche come supporto per l’interpretazione di graffiti pompeiani / Santopuoli, Nicola; A., Varone; L., Seccia. - STAMPA. - 1(2007), pp. 174-178.
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