Il sito di Pompei, tra i più famosi del mondo, è visitato annualmente da oltre tre milioni di visitatori ed evoca nell’immaginario collettivo la catastrofica fine della città, paradossalmente conservata per noi dall’eruzione del Vesuvio. Il fascino di questi eventi ormai lontani ed il loro profondo valore simbolico continuano da secoli a mantenere intatto il loro potere di attrazione, se si pensa che già a partire dal Grand Tour, un lungo viaggio che i giovani aristocratici europei del XVIII secolo intraprendevano per perfezionare la loro educazione, Pompei è stata con continuità meta di visitatori e turisti che si sono voluti misurare con la sua storia; solo i mezzi per conservare nella memoria il ricordo e le impressioni del viaggio sono cambiati, passando dai taccuini riempiti con attenzione di un tempo, alle foto digitali ed ai video ad alta definizione di oggi. Crediamo vada sottolineato come, pur essendo nota da molto tempo la storia del terribile cataclisma del 79 d.C. nei suoi aspetti più generali, sia stato grazie all’attività di studio e di ricerca che la Soprintendenza Archeologica di Pompei ha promosso o svolto direttamente dagli anni ‘80 in poi che è stato possibile ricomporre un’immagine realistica e completa degli ultimi accadimenti che hanno portato all’obliterazione della città. Questo complesso e per molti aspetti affascinate cammino di conoscenza è iniziato dal 1763, anno della riscoperta di Pompei, ed è proseguito fino ad oggi mediante progressive campagne di scavo che hanno interessato oltre 40 ettari, corrispondenti a circa due terzi dell’intera città antica. Di questa affascinante vicenda non possiamo dare in questa sede se non alcuni rapidi accenni. Inizialmente, l’interesse di chi si occupava degli scavi fu essenzialmente indirizzato al ritrovamento di oggetti di valore e di pitture parietali, da strappare e trasportare presso la grande collezione del museo di Napoli. In seguito, l’attenzione si spostò sugli edifici e, quindi, sull’intera città, al fine di comprenderne la storia, lo sviluppo e le trasformazioni.

Scavi e restauri: la lezione di Pompei / Santopuoli, Nicola; S. A., Curuni. - STAMPA. - 1(2007), pp. 41-69.

Scavi e restauri: la lezione di Pompei

SANTOPUOLI, NICOLA;
2007

Abstract

Il sito di Pompei, tra i più famosi del mondo, è visitato annualmente da oltre tre milioni di visitatori ed evoca nell’immaginario collettivo la catastrofica fine della città, paradossalmente conservata per noi dall’eruzione del Vesuvio. Il fascino di questi eventi ormai lontani ed il loro profondo valore simbolico continuano da secoli a mantenere intatto il loro potere di attrazione, se si pensa che già a partire dal Grand Tour, un lungo viaggio che i giovani aristocratici europei del XVIII secolo intraprendevano per perfezionare la loro educazione, Pompei è stata con continuità meta di visitatori e turisti che si sono voluti misurare con la sua storia; solo i mezzi per conservare nella memoria il ricordo e le impressioni del viaggio sono cambiati, passando dai taccuini riempiti con attenzione di un tempo, alle foto digitali ed ai video ad alta definizione di oggi. Crediamo vada sottolineato come, pur essendo nota da molto tempo la storia del terribile cataclisma del 79 d.C. nei suoi aspetti più generali, sia stato grazie all’attività di studio e di ricerca che la Soprintendenza Archeologica di Pompei ha promosso o svolto direttamente dagli anni ‘80 in poi che è stato possibile ricomporre un’immagine realistica e completa degli ultimi accadimenti che hanno portato all’obliterazione della città. Questo complesso e per molti aspetti affascinate cammino di conoscenza è iniziato dal 1763, anno della riscoperta di Pompei, ed è proseguito fino ad oggi mediante progressive campagne di scavo che hanno interessato oltre 40 ettari, corrispondenti a circa due terzi dell’intera città antica. Di questa affascinante vicenda non possiamo dare in questa sede se non alcuni rapidi accenni. Inizialmente, l’interesse di chi si occupava degli scavi fu essenzialmente indirizzato al ritrovamento di oggetti di valore e di pitture parietali, da strappare e trasportare presso la grande collezione del museo di Napoli. In seguito, l’attenzione si spostò sugli edifici e, quindi, sull’intera città, al fine di comprenderne la storia, lo sviluppo e le trasformazioni.
2007
Pompei. Via dell’Abbondanza. Ricerche, restauri e nuove tecnologie
9788861302259
Archeologia; sito archeologico; Pompei; Grand Tour; conservazione; conoscenza; memoria; scavi; architettura; Borboni; Carlo Bonucci; Giuseppe Fiorelli; Vittorio Spinazzola Asplund; Le Corbusier.
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Scavi e restauri: la lezione di Pompei / Santopuoli, Nicola; S. A., Curuni. - STAMPA. - 1(2007), pp. 41-69.
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