Concentrating on the narrative texts of the new Russia in order to formulate a concept of “contemporary literature” between the last decade of the 20th century and the first score-years of the new, this essay is based on the analysis of the massive production of memoirs, diaries, autobiographies and personal accounts, that starting from the 1990s were published in prestigious journals of their time. The generation of those who lived, at least partially, a soviet past is the keeper of a memory of what existed then, while the young do not recognize the signs of that past. This creates an uneasiness and a gap that can be bridged only by the ability of the older generation to narrate the past in order to enable the reconstruction of a world projected into the future which is not soviet anymore, but that it cannot be as yet something else.

Circoscrivendo la nozione di ‘letteratura contemporanea’ ai testi in prosa composti nella nuova Russia, fra l’ultimo decennio del XX secolo e i primi lustri del nuovo, il saggio muove dall’osservazione di una presenza massiccia, capillare e diffusa, in terra russa, di opere di memorialistica, diari, note autobiografiche e personali, che dai primi anni ’90 va via via intensificandosi, trovando spazio su numerose riviste di prestigio. L’idea di “urgenza” espressa nel titolo, costituisce il nodo principale sul quale l’autore intende richiamare l’attenzione. La riflessione ha come punto di avvio l’inizio degli anni ’90, periodo in cui l’Unione Sovietica si è appena dissolta, dopo il colpo di stato estivo, ma naturalmente in seguito ad un processo maturato nel corso del quinquennio precedente. Si assiste, da un punto di vista di storia della cultura al dissolvimento non solo di una compagine statale, ma di tutto il sistema dei segni che questo regime rappresentava. Si tratta dell’incapacità improvvisa, per le generazioni poste a confronto negli anni ’90, di riconoscere gli stessi oggetti come familiari o come estranei; il sistema dei manufatti e persino le abitudini quotidiane nelle case e nei negozi, costituiscono la materia che distingue l’appartenenza alle diverse generazioni. La generazione di coloro che hanno vissuto parte della giovinezza nel passato sovietico è depositaria del ricordo di quanto è esistito, mentre i giovani non riconoscono gli “indicatori” di questo passato. E’ un disagio che si avverte quasi immediatamente, sia nelle testimonianze sia nella disparità di lettura di queste testimonianze; da parte della generazione dei padri vi è un desiderio di testimoniare il passato per rendere comprensibile la vita dei padri ai figli; tutte le generazioni di autori che nel periodo esaminato compongono opere ‘autobiografiche di finzione’ sono però legate da una ragione più alta e più ampia (collocata nel tempo grande, direbbe Bachtin): testimoniare l’esistenza, e la riflessione sull’esistenza sovietica, per aprire la possibilità di costruzione di una nuova vita, in un presente proiettato verso un futuro che non è più sovietico, ma non è ancora altro.

Urgenza autobiografica e letteratura russa contemporanea / Ronchetti, Barbara. - (2014), pp. 281-324.

Urgenza autobiografica e letteratura russa contemporanea

RONCHETTI, Barbara
2014

Abstract

Concentrating on the narrative texts of the new Russia in order to formulate a concept of “contemporary literature” between the last decade of the 20th century and the first score-years of the new, this essay is based on the analysis of the massive production of memoirs, diaries, autobiographies and personal accounts, that starting from the 1990s were published in prestigious journals of their time. The generation of those who lived, at least partially, a soviet past is the keeper of a memory of what existed then, while the young do not recognize the signs of that past. This creates an uneasiness and a gap that can be bridged only by the ability of the older generation to narrate the past in order to enable the reconstruction of a world projected into the future which is not soviet anymore, but that it cannot be as yet something else.
2014
Una bianca corteccia che si sfoglia. Incontri con la cultura russa
9788854853386
Circoscrivendo la nozione di ‘letteratura contemporanea’ ai testi in prosa composti nella nuova Russia, fra l’ultimo decennio del XX secolo e i primi lustri del nuovo, il saggio muove dall’osservazione di una presenza massiccia, capillare e diffusa, in terra russa, di opere di memorialistica, diari, note autobiografiche e personali, che dai primi anni ’90 va via via intensificandosi, trovando spazio su numerose riviste di prestigio. L’idea di “urgenza” espressa nel titolo, costituisce il nodo principale sul quale l’autore intende richiamare l’attenzione. La riflessione ha come punto di avvio l’inizio degli anni ’90, periodo in cui l’Unione Sovietica si è appena dissolta, dopo il colpo di stato estivo, ma naturalmente in seguito ad un processo maturato nel corso del quinquennio precedente. Si assiste, da un punto di vista di storia della cultura al dissolvimento non solo di una compagine statale, ma di tutto il sistema dei segni che questo regime rappresentava. Si tratta dell’incapacità improvvisa, per le generazioni poste a confronto negli anni ’90, di riconoscere gli stessi oggetti come familiari o come estranei; il sistema dei manufatti e persino le abitudini quotidiane nelle case e nei negozi, costituiscono la materia che distingue l’appartenenza alle diverse generazioni. La generazione di coloro che hanno vissuto parte della giovinezza nel passato sovietico è depositaria del ricordo di quanto è esistito, mentre i giovani non riconoscono gli “indicatori” di questo passato. E’ un disagio che si avverte quasi immediatamente, sia nelle testimonianze sia nella disparità di lettura di queste testimonianze; da parte della generazione dei padri vi è un desiderio di testimoniare il passato per rendere comprensibile la vita dei padri ai figli; tutte le generazioni di autori che nel periodo esaminato compongono opere ‘autobiografiche di finzione’ sono però legate da una ragione più alta e più ampia (collocata nel tempo grande, direbbe Bachtin): testimoniare l’esistenza, e la riflessione sull’esistenza sovietica, per aprire la possibilità di costruzione di una nuova vita, in un presente proiettato verso un futuro che non è più sovietico, ma non è ancora altro.
Letteratura russa contemporanea; Finzione autobiografica; Memoria letteraria; Russia post-sovietica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Urgenza autobiografica e letteratura russa contemporanea / Ronchetti, Barbara. - (2014), pp. 281-324.
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