Nel saggio sono proposti indicatori d’impatto di genere per l’analisi dei potenziali insiti nelle competenze di genere e l’individuazione di strategie praticabili centrate sul capabilities approach, la costruzione di un modello non discriminante per contrastare le discriminazioni di cui sono impregnate le organizzazioni. Come misurare l’efficacia e l’efficienza delle politiche locali in termini di mainstreaming e di impatto di genere ? La risposta si è cercata nello studio delle prassi di governo locale. Si approfondiscono questioni aperte quali: • problemi di natura sociale, tali da incrinare la coesione sociale, o produrre fenomeni di marginalità o mancata integrazione, o anche di diminuzione della qualità sociale localmente percepita. • qualità e quantità di capitale sociale disponibile ed attivabile per far fronte ai problemi sociali locali • forme di cooperazione possibili tra i diversi attori che hanno responsabilità istituzionali o sociali per la produzione di welfare e di wellness • potenziali attivabili, cioè le risorse latenti – partecipazione attiva dei cittadini, orientamento alla solidarietà e all’azione altruistica, competenze pratiche diffuse, reti e capacità di operare in rete, fiducia reciproca e nei confronti delle istituzioni – che risultano cruciali nel processo di integrazione delle politiche sociali Si analizzano gli impatti delle politiche stesse, i risultati che effettivamente si riescono a raggiungere, direttamente e indirettamente, e quindi anche il grado di soddisfazione della domanda sociale di servizi per il benessere. La finalità è l’ individuazione di prassi e di modelli organizzativi sensibili al genere. L’analisi è focalizzata sulle politiche del lavoro e sociali declinate a livello locale, che risultano non aver investito sufficientemente verso l’integrazione con l’attuazione e il coordinamento di politiche attive in campi diversi, attente alle pari opportunità per tutti e all’impatto di genere. Il rischio è che le donne continuino a rimanere in condizioni di debolezza sul mercato del lavoro e, più in generale nelle condizioni di vita, pur avendo raggiunto negli studi e nell’alta formazione presenze percentualmente più alte rispetto agli uomini. Si delineano tracce di integrazione possibile E’ dunque al capitale sociale nella sua accezione moderna, universalistica e visibile che ci si riferisce, in quanto risorsa per l’integrazione. Il percorso della ricerca indica un intreccio virtuoso tra politiche sociali e del lavoro, politiche di pari opportunità e altre politiche attinenti al governo del territorio La fiducia tra donne si riproduce in scambi di valori non economici ma simbolici, in quanto riflette il grado di attendibilità, affidabilità, reciprocità e solidarietà che è stata cumulativamente praticata. Consiste sia nel potersi fidare che nel poter fare affidamento su, stabilizza relazioni nate nella sfera privata e le valorizza nella sfera pubblica , chiedendo di presentarsi come affidabile nel contesto della razionalità economica con credenziali conquistate nel contesto della emotività . La violazione di paradigmi consolidati implica che lo scambio è innovativo creando il capitale reputazionale sia individuale che di gruppo. La fiducia richiesta sta nella pretesa delle donne di fare aprire le porte ai gate keepers, sostenendo la legittimità di accesso nel mondo economico dei sentimenti. Nelle reti invece si scorge un più marcata connotazione organizzazione o strutturante degli scambi e delle relazioni tra attori. Designano la struttura della comunicazione possibile, il modo in cui i nodi hanno saputo rapportarsi nel tempo o anche lo potrebbero, dato che alla reti inerisce un forte carattere virtuale. La fiducia si nutre di capitale simbolico, mentre le reti vogliono risorse per agire e, oltre un certo punto, assorbono risorse anche solo per mantenere se stesse.
Genere e indicatori sociali nelle politiche attive a livello locale / POMPILI PAGLIARI, Marcella. - STAMPA. - (2007), pp. 97-119.
Genere e indicatori sociali nelle politiche attive a livello locale
POMPILI PAGLIARI, Marcella
2007
Abstract
Nel saggio sono proposti indicatori d’impatto di genere per l’analisi dei potenziali insiti nelle competenze di genere e l’individuazione di strategie praticabili centrate sul capabilities approach, la costruzione di un modello non discriminante per contrastare le discriminazioni di cui sono impregnate le organizzazioni. Come misurare l’efficacia e l’efficienza delle politiche locali in termini di mainstreaming e di impatto di genere ? La risposta si è cercata nello studio delle prassi di governo locale. Si approfondiscono questioni aperte quali: • problemi di natura sociale, tali da incrinare la coesione sociale, o produrre fenomeni di marginalità o mancata integrazione, o anche di diminuzione della qualità sociale localmente percepita. • qualità e quantità di capitale sociale disponibile ed attivabile per far fronte ai problemi sociali locali • forme di cooperazione possibili tra i diversi attori che hanno responsabilità istituzionali o sociali per la produzione di welfare e di wellness • potenziali attivabili, cioè le risorse latenti – partecipazione attiva dei cittadini, orientamento alla solidarietà e all’azione altruistica, competenze pratiche diffuse, reti e capacità di operare in rete, fiducia reciproca e nei confronti delle istituzioni – che risultano cruciali nel processo di integrazione delle politiche sociali Si analizzano gli impatti delle politiche stesse, i risultati che effettivamente si riescono a raggiungere, direttamente e indirettamente, e quindi anche il grado di soddisfazione della domanda sociale di servizi per il benessere. La finalità è l’ individuazione di prassi e di modelli organizzativi sensibili al genere. L’analisi è focalizzata sulle politiche del lavoro e sociali declinate a livello locale, che risultano non aver investito sufficientemente verso l’integrazione con l’attuazione e il coordinamento di politiche attive in campi diversi, attente alle pari opportunità per tutti e all’impatto di genere. Il rischio è che le donne continuino a rimanere in condizioni di debolezza sul mercato del lavoro e, più in generale nelle condizioni di vita, pur avendo raggiunto negli studi e nell’alta formazione presenze percentualmente più alte rispetto agli uomini. Si delineano tracce di integrazione possibile E’ dunque al capitale sociale nella sua accezione moderna, universalistica e visibile che ci si riferisce, in quanto risorsa per l’integrazione. Il percorso della ricerca indica un intreccio virtuoso tra politiche sociali e del lavoro, politiche di pari opportunità e altre politiche attinenti al governo del territorio La fiducia tra donne si riproduce in scambi di valori non economici ma simbolici, in quanto riflette il grado di attendibilità, affidabilità, reciprocità e solidarietà che è stata cumulativamente praticata. Consiste sia nel potersi fidare che nel poter fare affidamento su, stabilizza relazioni nate nella sfera privata e le valorizza nella sfera pubblica , chiedendo di presentarsi come affidabile nel contesto della razionalità economica con credenziali conquistate nel contesto della emotività . La violazione di paradigmi consolidati implica che lo scambio è innovativo creando il capitale reputazionale sia individuale che di gruppo. La fiducia richiesta sta nella pretesa delle donne di fare aprire le porte ai gate keepers, sostenendo la legittimità di accesso nel mondo economico dei sentimenti. Nelle reti invece si scorge un più marcata connotazione organizzazione o strutturante degli scambi e delle relazioni tra attori. Designano la struttura della comunicazione possibile, il modo in cui i nodi hanno saputo rapportarsi nel tempo o anche lo potrebbero, dato che alla reti inerisce un forte carattere virtuale. La fiducia si nutre di capitale simbolico, mentre le reti vogliono risorse per agire e, oltre un certo punto, assorbono risorse anche solo per mantenere se stesse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.