Il contributo presenta una delle cinque linee di attività di ricerca–studio finalizzate all’analisi del fenomeno della dispersione formativa nella formazione professionale nel sistema del Polo pubblico e degli enti Convenzionati della Provincia di Roma (Attuazione del programma Operativo Obiettivo 3 da realizzare con il Fondo Sociale Europeo – Misura C2 per l’anno 2005 D.D. n. 55 del 06.03.2006). Obiettivo della linea 5, coordinata da chi scrive, è verificare se e quanto il tirocinio contribuisca, in base alla tipologia dei corsi, ad aumentare l’interesse e la motivazione allo studio degli allievi in formazione professionale, quanto esso possa essere una misura di contrasto della dispersione negli studi e quali siano le buone prassi da suggerire ai decisori, considerando i punti di forza e di debolezza del sistema. L’indagine è stata impostata in modo da analizzare il fenomeno considerando i punti di vista dei diversi attori coinvolti nel processo in modo da avere una fotografia il più possibile chiara della situazione in esame: la popolazione dei centri di formazione professionale, un campione casuale e stratificato di aziende e un campione di giudizio di allievi. La ricerca parte da un’analisi del contesto normativo nazionale e locale e dall’esame degli studi e delle ricerche sulla valutazione dello stage, per poi passare alla descrizione e valutazione dell’attività di stage nei CFP della Provincia di Roma, tramite la somministrazione di strumenti appositamente costruiti in diverse fasi di lavoro: interviste a testimoni privilegiati e agli allievi, schede descrittive, questionari telefonici. Il rapporto mette in evidenza, così come dimostrano gli studi e le ricerche in materia, la funzione formativa, oltre che la ricaduta lavorativa/occupazionale, assunta dallo stage rispetto alla formazione tradizionale; funzione rilevabile, tra l’altro, dal minor numero di assenze durante lo stage rispetto a quello che generalmente si registra durante la frequenza dei corsi e dal più basso tasso di dispersione durante o al termine dello stage. Il diretto contatto con il mondo del lavoro, l’impegno richiesto, rappresentano infatti per gli allievi un potente fattore di stimolo e di responsabilizzazione. Da sottolineare inoltre come l’esperienza di stage incida positivamente nell’acquisizione delle cosiddette competenze trasversali, oltre che sulla crescita personale e sociale degli allievi. Nel rapporto emergono certamente anche i punti di criticità dello stage relativi per lo più alla figura dei tutor formativi e aziendali, così come alla scarsa considerazione formativa da parte delle aziende che a volte lo ritengono uno strumento a cui ricorrere per risolvere problemi di carenze di personale e|0 di assunzione. Per scongiurare un tale rischio si suggerisce un maggiore coinvolgimento delle aziende tanto nella fase di avvio dell’attività quanto durante il percorso, anche per calibrare l’offerta formativa in relazione alle reali esigenze e competenze degli allievi. Quando il rapporto tra Centri e Aziende smette di essere occasionale è possibile realizzare un’efficace collaborazione nella organizzazione dello stage e, in senso più ampio, favorire la formazione professionale degli allievi, fino ad arrivare alla possibilità di assunzione presso le aziende in cui ci si è formati.

Introduzione. Il tirocinio come strumento a contrasto della dispersione nella Formazione Professionale Iniziale / Salerni, Anna. - STAMPA. - (2008), pp. 9-33.

Introduzione. Il tirocinio come strumento a contrasto della dispersione nella Formazione Professionale Iniziale

SALERNI, Anna
2008

Abstract

Il contributo presenta una delle cinque linee di attività di ricerca–studio finalizzate all’analisi del fenomeno della dispersione formativa nella formazione professionale nel sistema del Polo pubblico e degli enti Convenzionati della Provincia di Roma (Attuazione del programma Operativo Obiettivo 3 da realizzare con il Fondo Sociale Europeo – Misura C2 per l’anno 2005 D.D. n. 55 del 06.03.2006). Obiettivo della linea 5, coordinata da chi scrive, è verificare se e quanto il tirocinio contribuisca, in base alla tipologia dei corsi, ad aumentare l’interesse e la motivazione allo studio degli allievi in formazione professionale, quanto esso possa essere una misura di contrasto della dispersione negli studi e quali siano le buone prassi da suggerire ai decisori, considerando i punti di forza e di debolezza del sistema. L’indagine è stata impostata in modo da analizzare il fenomeno considerando i punti di vista dei diversi attori coinvolti nel processo in modo da avere una fotografia il più possibile chiara della situazione in esame: la popolazione dei centri di formazione professionale, un campione casuale e stratificato di aziende e un campione di giudizio di allievi. La ricerca parte da un’analisi del contesto normativo nazionale e locale e dall’esame degli studi e delle ricerche sulla valutazione dello stage, per poi passare alla descrizione e valutazione dell’attività di stage nei CFP della Provincia di Roma, tramite la somministrazione di strumenti appositamente costruiti in diverse fasi di lavoro: interviste a testimoni privilegiati e agli allievi, schede descrittive, questionari telefonici. Il rapporto mette in evidenza, così come dimostrano gli studi e le ricerche in materia, la funzione formativa, oltre che la ricaduta lavorativa/occupazionale, assunta dallo stage rispetto alla formazione tradizionale; funzione rilevabile, tra l’altro, dal minor numero di assenze durante lo stage rispetto a quello che generalmente si registra durante la frequenza dei corsi e dal più basso tasso di dispersione durante o al termine dello stage. Il diretto contatto con il mondo del lavoro, l’impegno richiesto, rappresentano infatti per gli allievi un potente fattore di stimolo e di responsabilizzazione. Da sottolineare inoltre come l’esperienza di stage incida positivamente nell’acquisizione delle cosiddette competenze trasversali, oltre che sulla crescita personale e sociale degli allievi. Nel rapporto emergono certamente anche i punti di criticità dello stage relativi per lo più alla figura dei tutor formativi e aziendali, così come alla scarsa considerazione formativa da parte delle aziende che a volte lo ritengono uno strumento a cui ricorrere per risolvere problemi di carenze di personale e|0 di assunzione. Per scongiurare un tale rischio si suggerisce un maggiore coinvolgimento delle aziende tanto nella fase di avvio dell’attività quanto durante il percorso, anche per calibrare l’offerta formativa in relazione alle reali esigenze e competenze degli allievi. Quando il rapporto tra Centri e Aziende smette di essere occasionale è possibile realizzare un’efficace collaborazione nella organizzazione dello stage e, in senso più ampio, favorire la formazione professionale degli allievi, fino ad arrivare alla possibilità di assunzione presso le aziende in cui ci si è formati.
2008
Verifica dell'istituto del tirocinio. Rapporto di ricerca
9788861341456
Tirocinio, Dispersione,Formazione professionale
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Introduzione. Il tirocinio come strumento a contrasto della dispersione nella Formazione Professionale Iniziale / Salerni, Anna. - STAMPA. - (2008), pp. 9-33.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/177332
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