Prerogativa dell'intervento di adeguamento impiantistico è di accompagnarsi generalmente all'adattamento funzionale d'un edificio che spesso si rende necessario per mutarne la destinazione d'uso o per renderlo idoneo alle necessità del nostro tempo. Talvolta, però, l'intervento si manifesta autonomamente necessario per realizzare più idonee condizioni di conservazione del manufatto in questione o per favorire un adeguato permanere degli oggetti in esso presenti o, anche, per migliorare le insoddisfacenti condizioni di comfort offerte agli occupanti o ai frequentatori. Le costruzioni nelle quali, all'occorrenza, debbano eseguirsi lavori di adeguamento impiantistico per carenze prestazionali o semplicemente per inefficienza, comprendono non solo ogni tipo di fabbrica dell'edilizia esistente e dell'architettura storica, ma anche qualsiasi forma ambientale e struttura del territorio antropizzato o naturale che s'intenda migliorare o rendere produttiva. La cultura moderna ha stabilito essere un principio etico quello della conservazione delle memorie di passate civiltà, sedimentate nelle fabbriche in tutta la loro autenticità storica, con le tracce significative del passaggio nel tempo; ne é derivata l'abitudine a considerare le preesistenze, oltre che come eventuali manifestazioni d'arte, quali oggetti di conoscenza scientifica. A tutti gli operatori, accreditati per formazione specifica nel campo della tutela e della salvaguardia del patrimonio architettonico, in modo speciale agli architetti, viene richiesto un comportamento colto e rispettoso sia nei comuni interventi sul costruito sia nell'architettura sulle preesistenze. Anche nell'adeguamento impiantistico il richiamo alla comprensione e alla valutazione vale come esortazione ad agire con particolare sensibilità culturale, con dispiegamento di conoscenze tecniche aggiornate e con la massima capacità di sintesi storico-critica, allo scopo di centrare l'intervento sulla preesistenza in modo utile e rispettoso, ma anche congruente con l'"unitaria continuità concettuale e storica nell'architettura sulle preesistenze" (De Angelis d'Ossat, 1978), che caratterizza e legittima il rapporto con il già costruito.
Premesse teoriche e di metodo / Palmerio, Giancarlo. - STAMPA. - V(2001), pp. 21-149.
Premesse teoriche e di metodo
PALMERIO, Giancarlo
2001
Abstract
Prerogativa dell'intervento di adeguamento impiantistico è di accompagnarsi generalmente all'adattamento funzionale d'un edificio che spesso si rende necessario per mutarne la destinazione d'uso o per renderlo idoneo alle necessità del nostro tempo. Talvolta, però, l'intervento si manifesta autonomamente necessario per realizzare più idonee condizioni di conservazione del manufatto in questione o per favorire un adeguato permanere degli oggetti in esso presenti o, anche, per migliorare le insoddisfacenti condizioni di comfort offerte agli occupanti o ai frequentatori. Le costruzioni nelle quali, all'occorrenza, debbano eseguirsi lavori di adeguamento impiantistico per carenze prestazionali o semplicemente per inefficienza, comprendono non solo ogni tipo di fabbrica dell'edilizia esistente e dell'architettura storica, ma anche qualsiasi forma ambientale e struttura del territorio antropizzato o naturale che s'intenda migliorare o rendere produttiva. La cultura moderna ha stabilito essere un principio etico quello della conservazione delle memorie di passate civiltà, sedimentate nelle fabbriche in tutta la loro autenticità storica, con le tracce significative del passaggio nel tempo; ne é derivata l'abitudine a considerare le preesistenze, oltre che come eventuali manifestazioni d'arte, quali oggetti di conoscenza scientifica. A tutti gli operatori, accreditati per formazione specifica nel campo della tutela e della salvaguardia del patrimonio architettonico, in modo speciale agli architetti, viene richiesto un comportamento colto e rispettoso sia nei comuni interventi sul costruito sia nell'architettura sulle preesistenze. Anche nell'adeguamento impiantistico il richiamo alla comprensione e alla valutazione vale come esortazione ad agire con particolare sensibilità culturale, con dispiegamento di conoscenze tecniche aggiornate e con la massima capacità di sintesi storico-critica, allo scopo di centrare l'intervento sulla preesistenza in modo utile e rispettoso, ma anche congruente con l'"unitaria continuità concettuale e storica nell'architettura sulle preesistenze" (De Angelis d'Ossat, 1978), che caratterizza e legittima il rapporto con il già costruito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.