Tra i sistemi urbani complessi individuati dal nuovo strumento urbanistico, l’invaso del Tevere non è il solo ambito di programmazione strategica proposto; per favorire lo sviluppo di sinergie volte alla prevista riqualificazione dell’intero sistema insediativo romano, esso infatti si integra sia con gli ambiti strategici delle Mura e del Parco archeologico monumentale dei Fori-Appia Antica, sia con quelli meno affini, ma egualmente meno strutturanti, della Cintura ferroviaria e dell’Asse Flaminio-Fori-EUR. Dalle previsioni di piano l’intero sistema insediativo esistente è assoggettato alla verifica della qualità, in particolare della qualità architettonica e urbanistica dell’ambiente costruito; verifica che potrà eventualmente suscitare processi di ‘riqualificazione’, attraverso progetto “d’intervento” o di “valorizzazione” promossi da istituzioni pubbliche o anche da privati. Da parte del pianificatore si auspica, insomma l’accesso a modi di intervento nella città volti alla riqualificazione e alla valorizzazione del patrimonio architettonico e ambientale esistente. Una chiamata ad azioni di recupero diffuso, ma anche d’intervento puntuale su aree che, frutto di sventramenti, di liberazioni o di abbandoni non sanati, sono intese come ‘vuoti’ poiché non ancora connotate, o anche di recupero di quei sistemi lineari che, connessi con il fiume, sviluppano destinazioni integrate significative per la città e pervengono, è da augurarsi, ad armonici e riconoscibili esiti formali.
Aspetti del recupero nelle prospettive di sviluppo del nuovo piano regolatore di Roma / Palmerio, Giancarlo. - STAMPA. - (2002), pp. 83-87.
Aspetti del recupero nelle prospettive di sviluppo del nuovo piano regolatore di Roma
PALMERIO, Giancarlo
2002
Abstract
Tra i sistemi urbani complessi individuati dal nuovo strumento urbanistico, l’invaso del Tevere non è il solo ambito di programmazione strategica proposto; per favorire lo sviluppo di sinergie volte alla prevista riqualificazione dell’intero sistema insediativo romano, esso infatti si integra sia con gli ambiti strategici delle Mura e del Parco archeologico monumentale dei Fori-Appia Antica, sia con quelli meno affini, ma egualmente meno strutturanti, della Cintura ferroviaria e dell’Asse Flaminio-Fori-EUR. Dalle previsioni di piano l’intero sistema insediativo esistente è assoggettato alla verifica della qualità, in particolare della qualità architettonica e urbanistica dell’ambiente costruito; verifica che potrà eventualmente suscitare processi di ‘riqualificazione’, attraverso progetto “d’intervento” o di “valorizzazione” promossi da istituzioni pubbliche o anche da privati. Da parte del pianificatore si auspica, insomma l’accesso a modi di intervento nella città volti alla riqualificazione e alla valorizzazione del patrimonio architettonico e ambientale esistente. Una chiamata ad azioni di recupero diffuso, ma anche d’intervento puntuale su aree che, frutto di sventramenti, di liberazioni o di abbandoni non sanati, sono intese come ‘vuoti’ poiché non ancora connotate, o anche di recupero di quei sistemi lineari che, connessi con il fiume, sviluppano destinazioni integrate significative per la città e pervengono, è da augurarsi, ad armonici e riconoscibili esiti formali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.