Nell’ambiente romano l’interesse per i monumenti della prima cristianità è sollecitato dal dibattito sorto intorno alla ricostruzione della basilica ostiense, distrutta da un incendio la notte tra il 15 e il 16 luglio 1823. Il cantiere per la riedificazione della basilica, che si protrae per diversi decenni, è l’evento più significativo per l’architettura romana dell’Ottocento, soprattutto per le problematiche poste all’attenzione degli architetti, degli antiquari, e delle istituzioni preposte alla tutela e alla gestione dei monumenti, fornendo anche modelli per il restauro e la progettazione del nuovo. Virginio Vespignani (1808-1882) è partecipe di queste problematiche grazie al suo coinvolgimento in prima persona nel cantiere della basilica, prima con la qualifica di assistente di Luigi Poletti (1837-1869) e quindi come architetto direttore (1869-1882). Oggetto del saggio è l’influenza che ebbe il modello della basilica di San Paolo e il relativo dibattito che ne accompagnò la realizzazione sull’attività di Virginio Vespignani come restauratore e progettista di edifici di culto, e più tardi sul quella del figlio Francesco.
Modelli basilicali nell’architettura di Virginio e Francesco Vespignani / Barucci, Clementina. - (2007), pp. 610-618, LXIX-LXX.
Modelli basilicali nell’architettura di Virginio e Francesco Vespignani
BARUCCI, Clementina
2007
Abstract
Nell’ambiente romano l’interesse per i monumenti della prima cristianità è sollecitato dal dibattito sorto intorno alla ricostruzione della basilica ostiense, distrutta da un incendio la notte tra il 15 e il 16 luglio 1823. Il cantiere per la riedificazione della basilica, che si protrae per diversi decenni, è l’evento più significativo per l’architettura romana dell’Ottocento, soprattutto per le problematiche poste all’attenzione degli architetti, degli antiquari, e delle istituzioni preposte alla tutela e alla gestione dei monumenti, fornendo anche modelli per il restauro e la progettazione del nuovo. Virginio Vespignani (1808-1882) è partecipe di queste problematiche grazie al suo coinvolgimento in prima persona nel cantiere della basilica, prima con la qualifica di assistente di Luigi Poletti (1837-1869) e quindi come architetto direttore (1869-1882). Oggetto del saggio è l’influenza che ebbe il modello della basilica di San Paolo e il relativo dibattito che ne accompagnò la realizzazione sull’attività di Virginio Vespignani come restauratore e progettista di edifici di culto, e più tardi sul quella del figlio Francesco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.