È piuttosto frequente, camminando per le città europee, imbattersi in disegni realizzati sulla pavimentazione, generalmente in gesso. A partire dal tardo medioevo, si diffonde in Italia la pratica di riprodurre con materiali e pigmenti di fortuna, celebri immagini sacre. Artisti-pellegrini operavano all’aperto, tradizionalmente sui sagrati delle chiese per una propaganda pittorica del culto cattolico in grado di finanziare il loro viaggio, offrendo ad un più ampio pubblico la possibilità di fruire di riproduzioni di opere realizzate da altri per ricchi committenti. Questa tradizione di decorare le strade con raffigurazioni a tema prevalentemente religioso, ha origini piuttosto remote, seppur non si abbiano testimonianze certe per via della natura effimera dell’opera: i disegni infatti sbiadivano in fretta ed erano destinati a dissolversi definitivamente con l’arrivo della prima pioggia. In Italia, gli artisti che operano in questo contesto, prendono il nome di Madonnari mentre in Inghilterra vengono inquadrati più genericamente come screever. Dagli anni Ottanta dello scorso secolo, si è diffusa la tendenza a “scavare” la scena al disotto del piano di calpestio rappresentando visioni immaginarie grazie ad un sapiente uso e controllo della prospettiva. L’impiego di questo evocativo metodo di rappresentazione come strumento per la creazione di scenari illusori non è di certo appannaggio dei nostri tempi. Tuttavia, in un mondo sempre più fluido in cui reale e virtuale vivono in continuo dialogo, l’anamorfosi mantiene un elevato potere attrattivo. La potenza comunicativa di questo tipo di espressione trova oggi un ottimo riscontro in ambienti urbani. È proprio quando questi elementi si inseriscono in un contesto quotidiano che realizzano al massimo la loro ambizione: dapprima incuriosire, poi illudere e stupire il fruitore che si imbatte in maniera inaspettata in una simulata alterazione della realtà che lo circonda.

Illusioni urbane. Installazioni anamorfiche contemporanee / Castiglione, Vittoria. - (2024), pp. 81-88.

Illusioni urbane. Installazioni anamorfiche contemporanee

Vittoria Castiglione
2024

Abstract

È piuttosto frequente, camminando per le città europee, imbattersi in disegni realizzati sulla pavimentazione, generalmente in gesso. A partire dal tardo medioevo, si diffonde in Italia la pratica di riprodurre con materiali e pigmenti di fortuna, celebri immagini sacre. Artisti-pellegrini operavano all’aperto, tradizionalmente sui sagrati delle chiese per una propaganda pittorica del culto cattolico in grado di finanziare il loro viaggio, offrendo ad un più ampio pubblico la possibilità di fruire di riproduzioni di opere realizzate da altri per ricchi committenti. Questa tradizione di decorare le strade con raffigurazioni a tema prevalentemente religioso, ha origini piuttosto remote, seppur non si abbiano testimonianze certe per via della natura effimera dell’opera: i disegni infatti sbiadivano in fretta ed erano destinati a dissolversi definitivamente con l’arrivo della prima pioggia. In Italia, gli artisti che operano in questo contesto, prendono il nome di Madonnari mentre in Inghilterra vengono inquadrati più genericamente come screever. Dagli anni Ottanta dello scorso secolo, si è diffusa la tendenza a “scavare” la scena al disotto del piano di calpestio rappresentando visioni immaginarie grazie ad un sapiente uso e controllo della prospettiva. L’impiego di questo evocativo metodo di rappresentazione come strumento per la creazione di scenari illusori non è di certo appannaggio dei nostri tempi. Tuttavia, in un mondo sempre più fluido in cui reale e virtuale vivono in continuo dialogo, l’anamorfosi mantiene un elevato potere attrattivo. La potenza comunicativa di questo tipo di espressione trova oggi un ottimo riscontro in ambienti urbani. È proprio quando questi elementi si inseriscono in un contesto quotidiano che realizzano al massimo la loro ambizione: dapprima incuriosire, poi illudere e stupire il fruitore che si imbatte in maniera inaspettata in una simulata alterazione della realtà che lo circonda.
2024
Sapienza a Scuola: Laboratorio di anamorfosi tra arte e scienza. Un progetto di terza missione
9788893773522
anamorfosi; street art; urban art; prospettiva
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Illusioni urbane. Installazioni anamorfiche contemporanee / Castiglione, Vittoria. - (2024), pp. 81-88.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1757644
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