L’architettura effimera rappresenta oggi uno strumento progettuale strategico per attivare processi di rigenerazione nei territori attraversati da fenomeni di abbandono e marginalità. In particolare, nei luoghi dismessi della mobilità – stazioni abbandonate, binari sospesi, sottopassi dimenticati – l’effimero non è solo una scelta estetica, ma una modalità d’intervento capace di generare nuovi immaginari, riattivare memorie e coinvolgere le comunità locali. Installazioni leggere, dispositivi mobili, strutture temporanee diventano agenti trasformativi che abitano l’instabilità dei paesaggi contemporanei, restituendo valore a spazi ritenuti marginali. In questi contesti, la mobilità non è più solo movimento fisico, ma si fa racconto, attesa, possibilità. L’arte pubblica e l’architettura temporanea agiscono in sinergia per costruire nuove forme di relazione tra infrastrutture dimenticate e territori vissuti, proponendo un modello di progettazione reversibile, partecipata e sostenibile. Lontano dalle grandi trasformazioni permanenti, il progetto temporaneo si configura come uno strumento capace di abitare con delicatezza le aree interne, ascoltandone i ritmi, le stagioni, le storie. A partire da questa riflessione, il contributo analizza il caso della tratta ferroviaria dismessa nel 2011 Rocchetta Sant’Antonio – Gioia del Colle, recentemente inserita nel progetto “Binari senza Tempo” della Fondazione FS Italiane. Un percorso di oltre 130 km che attraversa la Murgia barese e l’alta Lucania, offrendo l’occasione per ripensare il rapporto tra arte, mobilità e paesaggio attraverso interventi effimeri, capaci di trasformare i luoghi del passaggio in nuove centralità culturali.

Binari d’attesa: arte, mobilità ed effimero lungo la ferrovia delle Murge / Picerno, Carlo. - (2025), pp. 20-23.

Binari d’attesa: arte, mobilità ed effimero lungo la ferrovia delle Murge

Picerno, Carlo
2025

Abstract

L’architettura effimera rappresenta oggi uno strumento progettuale strategico per attivare processi di rigenerazione nei territori attraversati da fenomeni di abbandono e marginalità. In particolare, nei luoghi dismessi della mobilità – stazioni abbandonate, binari sospesi, sottopassi dimenticati – l’effimero non è solo una scelta estetica, ma una modalità d’intervento capace di generare nuovi immaginari, riattivare memorie e coinvolgere le comunità locali. Installazioni leggere, dispositivi mobili, strutture temporanee diventano agenti trasformativi che abitano l’instabilità dei paesaggi contemporanei, restituendo valore a spazi ritenuti marginali. In questi contesti, la mobilità non è più solo movimento fisico, ma si fa racconto, attesa, possibilità. L’arte pubblica e l’architettura temporanea agiscono in sinergia per costruire nuove forme di relazione tra infrastrutture dimenticate e territori vissuti, proponendo un modello di progettazione reversibile, partecipata e sostenibile. Lontano dalle grandi trasformazioni permanenti, il progetto temporaneo si configura come uno strumento capace di abitare con delicatezza le aree interne, ascoltandone i ritmi, le stagioni, le storie. A partire da questa riflessione, il contributo analizza il caso della tratta ferroviaria dismessa nel 2011 Rocchetta Sant’Antonio – Gioia del Colle, recentemente inserita nel progetto “Binari senza Tempo” della Fondazione FS Italiane. Un percorso di oltre 130 km che attraversa la Murgia barese e l’alta Lucania, offrendo l’occasione per ripensare il rapporto tra arte, mobilità e paesaggio attraverso interventi effimeri, capaci di trasformare i luoghi del passaggio in nuove centralità culturali.
2025
Stazioni immaginarie. Arte e mobilità per città in trasformazione
9791298500129
effimero; murgia; abbandono
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Binari d’attesa: arte, mobilità ed effimero lungo la ferrovia delle Murge / Picerno, Carlo. - (2025), pp. 20-23.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1756983
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