Dopo la scoperta dell’America gli scritti dei religiosi descrivono il Nuovo Mondo come la Nuova Gerusalemme e come rappresentazione del paradiso terrestre; qui i missionari vedono la possibilità di tornare al vero spirito cristiano e di ricostruire la Città di Dio e il suo Tempio. La loro idea è di realizzare una “Jerusalén Indiana” secondo una visione millenarista che collega il Nuovo Mondo alla Gerusalemme Celeste. C’è un filo che unisce i testi dei religiosi con la costruzione dei conventi monastici. Le Bibbie illustrate (Nicolao da Lyra, Benito Arias Montano, François Vatable, Riccardo di San Vittore), che i frati portano con loro, e in particolare le illustrazioni del Tempio gerosolimitano costituiscono uno dei modelli visivi usati nella costruzione dei conventi i quali hanno solitamente un cortile recintato con cappelle nei quattro angoli (“cappelle Posas”), un ingresso monumentale (Propylaea) e di fronte una chiesa (Templo) spesso a navata unica con una divisione dello spazio in tre sezioni (Coro/sottocoro, navata e presbiterio) come nel Tempio salomonico.
El Templo de Salomón y la “Jerusalén Indiana”. La arquitectura religiosa latinoamericana entre los siglos XVI y XVII inspirada por los escritos de los misioneros españoles: un viaje entre historia, memoria y mito / Tuzi, Stefania. - (2025), pp. 1083-1100.
El Templo de Salomón y la “Jerusalén Indiana”. La arquitectura religiosa latinoamericana entre los siglos XVI y XVII inspirada por los escritos de los misioneros españoles: un viaje entre historia, memoria y mito
Stefania Tuzi
2025
Abstract
Dopo la scoperta dell’America gli scritti dei religiosi descrivono il Nuovo Mondo come la Nuova Gerusalemme e come rappresentazione del paradiso terrestre; qui i missionari vedono la possibilità di tornare al vero spirito cristiano e di ricostruire la Città di Dio e il suo Tempio. La loro idea è di realizzare una “Jerusalén Indiana” secondo una visione millenarista che collega il Nuovo Mondo alla Gerusalemme Celeste. C’è un filo che unisce i testi dei religiosi con la costruzione dei conventi monastici. Le Bibbie illustrate (Nicolao da Lyra, Benito Arias Montano, François Vatable, Riccardo di San Vittore), che i frati portano con loro, e in particolare le illustrazioni del Tempio gerosolimitano costituiscono uno dei modelli visivi usati nella costruzione dei conventi i quali hanno solitamente un cortile recintato con cappelle nei quattro angoli (“cappelle Posas”), un ingresso monumentale (Propylaea) e di fronte una chiesa (Templo) spesso a navata unica con una divisione dello spazio in tre sezioni (Coro/sottocoro, navata e presbiterio) come nel Tempio salomonico.| File | Dimensione | Formato | |
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