In the heterogeneous professional activity of Elena Luzzatto Valentini, public works projects are quite numerous and they give us back experimentations of special interest. In addition to competitions for hospitals and construction of cemeteries and schools, the architect of Ancona dedicated herself to design of local covered markets in the period between consolidation of regime and post-war reconstruction, when she worked as independent professional in the office of capitoline administration. The historiographical debate has not yet clarified the actual consistency of the roman retail buildings that can be ascribed to Elena Luzzatto; however, the Nomentano market (1928-29) is undoubtedly the first experience of design and construction supervision. The building occupies the area of the pre-existing Piazza Principe di Napoli and it’s integrated into a consolidated urban fabric, also characterized by the ex-factory of Birra Peroni by Gustavo Giovannoni; while adopting a retrospective language, current in Rome in the early decades of 20th century, the market has particular characteristics compared to commercial structures designed during the regime, because it relates to radial paths associated with urban spaces more than to regular pattern of built lots. The substantial diversity compared to rationalist projects developed by the architect in the 1930’s seems due not only to an early elaboration and to orientation probably expressed by the client, but also to the search for a deep dialogue with the pre-existences. The dual urban and architectural value of this building, subject today to ope legis protection, has long been ignored; the works carried out in the 1980’s – justified by the need to expand the sales area and to adapt to health and hygiene standards – has completely changed the building’s spatial concept and the original relations with the context, causing considerable problems even in the immediate surroundings.

Nell’ambito dell’eterogenea attività professionale di Elena Luzzatto Valentini, i progetti di opere pubbliche sono piuttosto numerosi e restituiscono sperimentazioni di particolare interesse. Oltre ai concorsi per gli ospedali e alla realizzazione di cimiteri e istituti scolastici, l’architetta anconetana si è dedicata alla progettazione dei mercati rionali coperti nel periodo compreso fra il consolidamento del regime e la ricostruzione post-bellica, avendo prestato servizio come libera professionista presso l’ufficio annonario dell’amministrazione capitolina. Il dibattito storiografico non ha ancora chiarito l’effettiva consistenza degli edifici romani per il commercio al minuto riconducibili con certezza a Elena Luzzatto, ma il mercato Nomentano (1928-29) rappresenta senza dubbio la prima esperienza di progettazione e direzione lavori. La fabbrica occupa il sedime della preesistente piazza Principe di Napoli ed è integrata in un tessuto consolidato, connotato anche dall’ex-stabilimento della Birra Peroni di Gustavo Giovannoni; pur assecondando il linguaggio retrospettivo diffuso a Roma nei primi decenni del Novecento, il mercato presenta caratteri peculiari rispetto alle strutture annonarie progettate durante il regime, relazionandosi ai tracciati radiali connessi con gli spazi urbani più che alla maglia regolare dei lotti edificati. La sostanziale diversità rispetto ai progetti razionalisti elaborati dall’architetta negli anni Trenta sembra ascrivibile non solo a un’elaborazione precoce e agli orientamenti probabilmente espressi dalla committenza, ma anche alla ricerca di un profondo dialogo con le preesistenze. La duplice valenza urbana e architettonica di questo edificio, subordinato attualmente a un regime di tutela ope legis, è stata a lungo misconosciuta; l’intervento di ristrutturazione concluso negli scorsi anni Ottanta – motivato dalle necessità di ampliamento della superficie di vendita e di adeguamento alle norme igienico-sanitarie – ha completamente travisato la concezione spaziale della fabbrica e le originarie relazioni con il contesto, inducendo problematiche notevoli anche nell’immediato intorno.

Un mercato in forma di città. Il progetto di Elena Luzzatto Valentini per il Nomentano / Cutarelli, Silvia. - (2025), pp. 446-451.

Un mercato in forma di città. Il progetto di Elena Luzzatto Valentini per il Nomentano

Silvia Cutarelli
2025

Abstract

In the heterogeneous professional activity of Elena Luzzatto Valentini, public works projects are quite numerous and they give us back experimentations of special interest. In addition to competitions for hospitals and construction of cemeteries and schools, the architect of Ancona dedicated herself to design of local covered markets in the period between consolidation of regime and post-war reconstruction, when she worked as independent professional in the office of capitoline administration. The historiographical debate has not yet clarified the actual consistency of the roman retail buildings that can be ascribed to Elena Luzzatto; however, the Nomentano market (1928-29) is undoubtedly the first experience of design and construction supervision. The building occupies the area of the pre-existing Piazza Principe di Napoli and it’s integrated into a consolidated urban fabric, also characterized by the ex-factory of Birra Peroni by Gustavo Giovannoni; while adopting a retrospective language, current in Rome in the early decades of 20th century, the market has particular characteristics compared to commercial structures designed during the regime, because it relates to radial paths associated with urban spaces more than to regular pattern of built lots. The substantial diversity compared to rationalist projects developed by the architect in the 1930’s seems due not only to an early elaboration and to orientation probably expressed by the client, but also to the search for a deep dialogue with the pre-existences. The dual urban and architectural value of this building, subject today to ope legis protection, has long been ignored; the works carried out in the 1980’s – justified by the need to expand the sales area and to adapt to health and hygiene standards – has completely changed the building’s spatial concept and the original relations with the context, causing considerable problems even in the immediate surroundings.
2025
Donne e progetto. Figure dell'architettura e del design nell'Italia contemporanea
978-88-229-2338-7
Nell’ambito dell’eterogenea attività professionale di Elena Luzzatto Valentini, i progetti di opere pubbliche sono piuttosto numerosi e restituiscono sperimentazioni di particolare interesse. Oltre ai concorsi per gli ospedali e alla realizzazione di cimiteri e istituti scolastici, l’architetta anconetana si è dedicata alla progettazione dei mercati rionali coperti nel periodo compreso fra il consolidamento del regime e la ricostruzione post-bellica, avendo prestato servizio come libera professionista presso l’ufficio annonario dell’amministrazione capitolina. Il dibattito storiografico non ha ancora chiarito l’effettiva consistenza degli edifici romani per il commercio al minuto riconducibili con certezza a Elena Luzzatto, ma il mercato Nomentano (1928-29) rappresenta senza dubbio la prima esperienza di progettazione e direzione lavori. La fabbrica occupa il sedime della preesistente piazza Principe di Napoli ed è integrata in un tessuto consolidato, connotato anche dall’ex-stabilimento della Birra Peroni di Gustavo Giovannoni; pur assecondando il linguaggio retrospettivo diffuso a Roma nei primi decenni del Novecento, il mercato presenta caratteri peculiari rispetto alle strutture annonarie progettate durante il regime, relazionandosi ai tracciati radiali connessi con gli spazi urbani più che alla maglia regolare dei lotti edificati. La sostanziale diversità rispetto ai progetti razionalisti elaborati dall’architetta negli anni Trenta sembra ascrivibile non solo a un’elaborazione precoce e agli orientamenti probabilmente espressi dalla committenza, ma anche alla ricerca di un profondo dialogo con le preesistenze. La duplice valenza urbana e architettonica di questo edificio, subordinato attualmente a un regime di tutela ope legis, è stata a lungo misconosciuta; l’intervento di ristrutturazione concluso negli scorsi anni Ottanta – motivato dalle necessità di ampliamento della superficie di vendita e di adeguamento alle norme igienico-sanitarie – ha completamente travisato la concezione spaziale della fabbrica e le originarie relazioni con il contesto, inducendo problematiche notevoli anche nell’immediato intorno.
Elena Luzzatto; mercato Nomentano; edilizia annonaria
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Un mercato in forma di città. Il progetto di Elena Luzzatto Valentini per il Nomentano / Cutarelli, Silvia. - (2025), pp. 446-451.
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