Il capitolo 6, a cura di Marta Grasso e Cosimo Miraglia, presenta una rassegna della letteratura sulle social media challenge caratterizzate dalla messa in gioco dell’incolumità dei partecipanti, collocandole sullo sfondo delle teorie sulla società del rischio e delle loro più recenti articolazioni. Il contributo evidenzia come l’adesione a sfide pericolose sia spesso motivata dal bisogno di accettazione e appartenenza a una comunità di pari, dal desiderio di popolarità e riconoscimento, nonché dal grado di intrattenimento e divertimento associato alla partecipazione, elementi frequentemente accompagnati da una bassa consapevolezza dei potenziali danni. Le motivazioni individuate risultano, in larga misura, affini a quelle che spingono a partecipare ad altre tipologie di challenge, come quelle ludiche o solidali. La letteratura esaminata mostra inoltre una forte concentrazione su soggetti giovani, contribuendo a rafforzare l’idea che il fenomeno riguardi prevalentemente la sfera giovanile. Viene infine rilevato come le sfide rischiose tendano a svilupparsi in modo irregolare e a interrompersi prima del completamento del loro ciclo di vita, sia per interventi delle piattaforme sia per mancata viralità; nonostante coinvolgano un numero inferiore di utenti rispetto alle challenge non rischiose, esse registrano in media un numero più elevato di like, commenti, condivisioni e visualizzazioni.
Social media challenge a rischio: una rassegna teorica / Grasso, Marta; Miraglia, Cosimo. - (2023).
Social media challenge a rischio: una rassegna teorica
Marta Grasso;Cosimo Miraglia
2023
Abstract
Il capitolo 6, a cura di Marta Grasso e Cosimo Miraglia, presenta una rassegna della letteratura sulle social media challenge caratterizzate dalla messa in gioco dell’incolumità dei partecipanti, collocandole sullo sfondo delle teorie sulla società del rischio e delle loro più recenti articolazioni. Il contributo evidenzia come l’adesione a sfide pericolose sia spesso motivata dal bisogno di accettazione e appartenenza a una comunità di pari, dal desiderio di popolarità e riconoscimento, nonché dal grado di intrattenimento e divertimento associato alla partecipazione, elementi frequentemente accompagnati da una bassa consapevolezza dei potenziali danni. Le motivazioni individuate risultano, in larga misura, affini a quelle che spingono a partecipare ad altre tipologie di challenge, come quelle ludiche o solidali. La letteratura esaminata mostra inoltre una forte concentrazione su soggetti giovani, contribuendo a rafforzare l’idea che il fenomeno riguardi prevalentemente la sfera giovanile. Viene infine rilevato come le sfide rischiose tendano a svilupparsi in modo irregolare e a interrompersi prima del completamento del loro ciclo di vita, sia per interventi delle piattaforme sia per mancata viralità; nonostante coinvolgano un numero inferiore di utenti rispetto alle challenge non rischiose, esse registrano in media un numero più elevato di like, commenti, condivisioni e visualizzazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


