Il carteggio del marchese Alessandro Gregorio Capponi, foriere maggiore dei Sacri palazzi apostolici e primo presidente antiquario del Museo Capitolino (1734-1746), conservato presso l’Archivio Storico Capitolino e la Biblioteca Apostolica Vaticana, costituisce un corpus di fonti essenziale per ricostruire le fasi di trasformazione del Palazzo Nuovo in museo pubblico. Nonostante questa fase della storia dell’istituzione sia stata ricostruita nel dettaglio, poco è noto da un punto di vista del ruolo del pubblico e delle pratiche di accesso. Se le indagini sui primi musei di Roma hanno dimostrato la difficoltà di registrare i dati quantitativi e le categorie dei pubblici a questa altezza cronologica, in particolare a causa dell’assenza di registri di accesso o delle mance, ancora non è stato rivolto uno sguardo specifico sulle esperienze materiali dei visitatori e sulle soluzioni ideate dal marchese Capponi e dall’architetto Filippo Barigioni per avvicinare il pubblico alle collezioni stesse. Muovendo dalla rilettura della bibliografia edita, di fonti già in parte esplorate e l’incrocio di quest’ultime con le carte sopramenzionate, è possibile notare come sin dalla fondazione il ruolo dei pubblici fosse al centro delle riflessioni sull’ordinamento del museo e di come l’istituzione sia precocemente intervenuta nel prendere in considerazione regolamenti e dispositivi atti sia alla protezione che alla più agevole fruizione delle opere conservate.
Una lettura incrociata delle carte Capponi. Dispositivi per il pubblico all’origine del Museo Capitolino / Piccoli, Luca. - (2025), pp. 135-144. [10.48686/nmk5-cz96].
Una lettura incrociata delle carte Capponi. Dispositivi per il pubblico all’origine del Museo Capitolino
Piccoli, Luca
2025
Abstract
Il carteggio del marchese Alessandro Gregorio Capponi, foriere maggiore dei Sacri palazzi apostolici e primo presidente antiquario del Museo Capitolino (1734-1746), conservato presso l’Archivio Storico Capitolino e la Biblioteca Apostolica Vaticana, costituisce un corpus di fonti essenziale per ricostruire le fasi di trasformazione del Palazzo Nuovo in museo pubblico. Nonostante questa fase della storia dell’istituzione sia stata ricostruita nel dettaglio, poco è noto da un punto di vista del ruolo del pubblico e delle pratiche di accesso. Se le indagini sui primi musei di Roma hanno dimostrato la difficoltà di registrare i dati quantitativi e le categorie dei pubblici a questa altezza cronologica, in particolare a causa dell’assenza di registri di accesso o delle mance, ancora non è stato rivolto uno sguardo specifico sulle esperienze materiali dei visitatori e sulle soluzioni ideate dal marchese Capponi e dall’architetto Filippo Barigioni per avvicinare il pubblico alle collezioni stesse. Muovendo dalla rilettura della bibliografia edita, di fonti già in parte esplorate e l’incrocio di quest’ultime con le carte sopramenzionate, è possibile notare come sin dalla fondazione il ruolo dei pubblici fosse al centro delle riflessioni sull’ordinamento del museo e di come l’istituzione sia precocemente intervenuta nel prendere in considerazione regolamenti e dispositivi atti sia alla protezione che alla più agevole fruizione delle opere conservate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


