Il tema dell’architettura per l’archeologia è al centro di un acceso dibattito, all’interno del quale i recenti orientamenti si muovono cercando una risposta progettuale che sappia coniugare spazio costruito, natura e storia per dare una risposta alle esigenze del presente, fornendo un nuovo sguardo sull’antico ed innestando un segno contemporaneo che possa risignificare quei frammenti archeologici dimenticati e spesso relegati al ruolo di macerie. A partire da questi presupposti si muove la proposta di una riscoperta della campagna periurbana di Pljevlja, una città dell’estremo nord montenegrino, caratterizzata da una vocazione estrattiva che ne sta tuttora cambiando il paesaggio, ma che presenta anche interessanti caratteri archeologici, sconosciuti alla popolazione e ancora in fase di scavo, che rimandano ad un insediamento romano del IV secolo, Municipium S. Oggi i resti archeologici si presentano come frammenti isolati nel territorio, composti da due necropoli ed una serie di strutture quali torri difensive, una piccola basilica e botteghe artigiane. L’intervento progettuale si propone di fornire un presidio di cura nei confronti del patrimonio locale, paesaggistico tanto quanto archeologico, attualmente caratterizzato da un alto grado di rischio, sia per la possibilità di essere deturpato che di essere dimenticato. I resti archeologici diventano invece l’occasione per costruire un sistema di relazioni territoriali all’interno delle quali spiccano nuove centralità, nodi di interconnessione che si fanno carico del compito di narrare i caratteri dell’area e di costituire una possibilità di rilancio economico e culturale.
Sequenze narranti nel progetto di riscoperta di Municipium S / De Felice, Elvira. - (2025). [10.6093/978-88-6887-341-7].
Sequenze narranti nel progetto di riscoperta di Municipium S
Elvira De Felice
2025
Abstract
Il tema dell’architettura per l’archeologia è al centro di un acceso dibattito, all’interno del quale i recenti orientamenti si muovono cercando una risposta progettuale che sappia coniugare spazio costruito, natura e storia per dare una risposta alle esigenze del presente, fornendo un nuovo sguardo sull’antico ed innestando un segno contemporaneo che possa risignificare quei frammenti archeologici dimenticati e spesso relegati al ruolo di macerie. A partire da questi presupposti si muove la proposta di una riscoperta della campagna periurbana di Pljevlja, una città dell’estremo nord montenegrino, caratterizzata da una vocazione estrattiva che ne sta tuttora cambiando il paesaggio, ma che presenta anche interessanti caratteri archeologici, sconosciuti alla popolazione e ancora in fase di scavo, che rimandano ad un insediamento romano del IV secolo, Municipium S. Oggi i resti archeologici si presentano come frammenti isolati nel territorio, composti da due necropoli ed una serie di strutture quali torri difensive, una piccola basilica e botteghe artigiane. L’intervento progettuale si propone di fornire un presidio di cura nei confronti del patrimonio locale, paesaggistico tanto quanto archeologico, attualmente caratterizzato da un alto grado di rischio, sia per la possibilità di essere deturpato che di essere dimenticato. I resti archeologici diventano invece l’occasione per costruire un sistema di relazioni territoriali all’interno delle quali spiccano nuove centralità, nodi di interconnessione che si fanno carico del compito di narrare i caratteri dell’area e di costituire una possibilità di rilancio economico e culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


