Poche serie vantano un successo planetario come Game of Thrones. Quan- do un media si diffonde in maniera così tanto capillare, plasma l’immag- inario di intere generazioni. Game of Thrones ha ricodificato la logica se- riale, permettendo al pubblico di ancorare all’idea di serie tv alcuni nuovi concetti chiave. Non si pretende più solo la qualità della regia, ma anche quella di fotografia, costumi, ed effetti speciali; alle parole d’ordine di “intrigo e amore” si sono aggiunte quelle di “violenza” e “nudità”. Così anche il fantasy ha guadagnato una nuova atmos- fera: dall’idillio della Terra di Mezzo ai toni cupi e amorali del grimdark. La psicologia sociale indaga quell’insieme di memorie e aspettative collettive che regolano il nostro agire e parlare quotidiano: un senso comune fatto di immagini, metafore, proverbi, ma anche valori e pratiche. E, perché no, serie tv. Game of Thrones non poteva che entrare a fare parte di un simile senso del quotidiano. Per quasi un decennio tra gli appassionati il “Come stai?” aveva lasciato il passo al “Che ne pensi dell’ultimo episodio?”. Da psicologa sociale seguo le teorie dedicate allo studio del- la memoria e dei futuri collettivi; in questo senso, Game of Thrones costituisce una narrazione peculiare, perché in virtù del suo setting e della premessa che muove la trama finisce per intrecciare i tropoi dell’epica medievale con quelli dell’utopia e della distopia, spingendo il pubblico a chiedersi quale forma di governo e quale regnante siano più adatti per i Sette Regni.
Game of Thrones: un Intreccio di Desideri in una Relazione di Sguardi / De Falco, Mirella. - (2025), pp. 85-98.
Game of Thrones: un Intreccio di Desideri in una Relazione di Sguardi.
Mirella de Falco
Primo
2025
Abstract
Poche serie vantano un successo planetario come Game of Thrones. Quan- do un media si diffonde in maniera così tanto capillare, plasma l’immag- inario di intere generazioni. Game of Thrones ha ricodificato la logica se- riale, permettendo al pubblico di ancorare all’idea di serie tv alcuni nuovi concetti chiave. Non si pretende più solo la qualità della regia, ma anche quella di fotografia, costumi, ed effetti speciali; alle parole d’ordine di “intrigo e amore” si sono aggiunte quelle di “violenza” e “nudità”. Così anche il fantasy ha guadagnato una nuova atmos- fera: dall’idillio della Terra di Mezzo ai toni cupi e amorali del grimdark. La psicologia sociale indaga quell’insieme di memorie e aspettative collettive che regolano il nostro agire e parlare quotidiano: un senso comune fatto di immagini, metafore, proverbi, ma anche valori e pratiche. E, perché no, serie tv. Game of Thrones non poteva che entrare a fare parte di un simile senso del quotidiano. Per quasi un decennio tra gli appassionati il “Come stai?” aveva lasciato il passo al “Che ne pensi dell’ultimo episodio?”. Da psicologa sociale seguo le teorie dedicate allo studio del- la memoria e dei futuri collettivi; in questo senso, Game of Thrones costituisce una narrazione peculiare, perché in virtù del suo setting e della premessa che muove la trama finisce per intrecciare i tropoi dell’epica medievale con quelli dell’utopia e della distopia, spingendo il pubblico a chiedersi quale forma di governo e quale regnante siano più adatti per i Sette Regni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


