Alla fine degli anni Settanta, la nascita della municipalità di Parigi segna l’avvio di una nuova stagione politica e culturale per la capitale francese, caratterizzata da un forte investimento simbolico nell’architettura e nello spazio pubblico. È in questo clima che, nel 1982, viene bandito il concorso internazionale per il Parc de La Villette, destinato a ridefinire il ruolo del parco urbano nella città contemporanea. Tra le 472 proposte provenienti da 37 paesi, due gruppi italiani raggiungono la fase finale, tra cui quello diretto da Franco Zagari con il progetto Changement à vue. La proposta di Zagari introduce un’idea innovativa di paesaggio dinamico, basata su due sistemi vegetali: uno fisso, di connessione tra gli elementi esistenti, e uno mobile, costituito da alberi e arbusti collocati in grandi vasconi su ruote. Questo dispositivo consente di generare differenti configurazioni spaziali e paesaggi mutevoli, anticipando riflessioni contemporanee sulla flessibilità e sulla temporalità del progetto di paesaggio. Il concorso rappresenta per Zagari un momento fondativo e simbolico nella costruzione di una nuova cultura del paesaggio italiano ed europeo.
La proposta per il concorso del Parco La Villette a Parigi di Franco Zagari / Di Donato, Benedetta. - (2025), pp. 288-289.
La proposta per il concorso del Parco La Villette a Parigi di Franco Zagari
Benedetta Di Donato
2025
Abstract
Alla fine degli anni Settanta, la nascita della municipalità di Parigi segna l’avvio di una nuova stagione politica e culturale per la capitale francese, caratterizzata da un forte investimento simbolico nell’architettura e nello spazio pubblico. È in questo clima che, nel 1982, viene bandito il concorso internazionale per il Parc de La Villette, destinato a ridefinire il ruolo del parco urbano nella città contemporanea. Tra le 472 proposte provenienti da 37 paesi, due gruppi italiani raggiungono la fase finale, tra cui quello diretto da Franco Zagari con il progetto Changement à vue. La proposta di Zagari introduce un’idea innovativa di paesaggio dinamico, basata su due sistemi vegetali: uno fisso, di connessione tra gli elementi esistenti, e uno mobile, costituito da alberi e arbusti collocati in grandi vasconi su ruote. Questo dispositivo consente di generare differenti configurazioni spaziali e paesaggi mutevoli, anticipando riflessioni contemporanee sulla flessibilità e sulla temporalità del progetto di paesaggio. Il concorso rappresenta per Zagari un momento fondativo e simbolico nella costruzione di una nuova cultura del paesaggio italiano ed europeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


