La proposta e la progettazione operativa di soluzioni per la mitigazione dei rischi singoli, ad accadimento lento (SLOD) e rapido (SUOD), che possono colpire l’outBE, nonché delle loro combinazioni, deve tenere in considerazione differenti aspetti chiave, specialmente quando queste attività sono orientate ai contesti esistenti e a quelli storici [137]. Da un lato, le strategie applicabili devono essere orientate ai fattori di rischio dell’outBE, e in particolare quindi a quelli di vulnerabilità del sistema fisico, a rischio, e a quelli di esposizione (es.: in termini di vite umane), considerando, in primis, gli effetti dei rischi singoli sull’outBE, come discusso nella Parte 1 di questo libro. In questo senso, la complessità di questi effetti è particolarmente rilevante nell’outBE storico, visti i suoi caratteri morfologici e costruttivi, nonché quelli di uso da parte degli utenti, considerando anche le loro specifiche caratteristiche, come mostrato, rispettivamente, al Capitolo 2.1 e al Capitolo 2.4. Dall’altro lato, è necessario sottolineare che l’incremento della resilienza di un outBE può essere raggiunto appieno se e solo se le strategie implementate possono essere utili a fronteggiare più rischi, anche nel caso essi possano essere sovrapposti o combinati secondo nello spazio e nel tempo. In questo senso, l’analisi dello stato attuale di un outBE deve essere concepita in ottica multirischio [14], come discusso nel Capitolo 2.1 e nel Capitolo 2.2, e la definizione delle strategie mitigative, e in particolare le best strategies (per essere definite tali) deve essere orientate ad un approccio multirischio e di ridondanza [111,137,207]. Da un punto di vista generale, le strategie di mitigazione possono riguardare interventi strutturali e non strutturali, da soli o combinati [208]. I primi riguardano fondamentalmente l’implementazione di soluzioni “fisiche” nell’ambiente costruito, e ne modificano quindi le relative caratteristiche di vulnerabilità e configurazione, introducendo anche componenti edilizi specifici. I secondi prevedono un livello di implementazione “gestionale”, legata alla modalità di utilizzo dell’outBE e al management dello stesso in emergenza. Tuttavia, sia per le soluzioni strutturali che per quelle non strutturali, è necessario applicare approcci integrati di progettazione orientati ad una diretta interazione con gli utenti, secondo un approccio comportamentale (basato sul “behavioural design”, ovvero di tipo user-centered [69,141]), nonché ad un loro coinvolgimento nel processo di sensibilizzazione, conoscenza e preparazione (ovvero di training, come discusso nel Capitolo 2.5). Infatti, mentre la ridondanza, la flessibilità, e la scalabilità/modularità dell’outBE e dei suoi elementi componenti garantiscono l’organizzazione delle funzioni strategiche e della risposta dello spazio fisico all’emergenza, la preparazione degli attori coinvolti, sia cittadini che policymakers, aumenta la capacità di rispondere correttamente alle condizioni di emergenza. Grazie a questa logica, è possibile combinare l’impatto delle strategie di mitigazione basate sul comportamento corretto dei singoli cittadini in emergenza con quelle legate alla pianificazione territoriale e la governance urbana [209]. Il presente capitolo vuole definire un portfolio di possibili strategie di mitigazione, partendo dall’analisi di letteratura e casi di applicazione reali, e creando una loro sistematizzazione rispetto all’efficacia del loro potenziale mitigativo. Le strategie sono quindi analizzate distinguendo dapprima quelle SLOD e SUOD separatamente, e poi in ottica multirischio. La parte finale del presente capitolo, invece, riversa il portfolio nell’applicazione alle tipologie di outBE (BET) rispetto alle relative condizioni possibili di rischi singoli e di loro combinazione, ottenendo quindi un inventario di strategie cardine per ogni BET.
Strategie di mitigazione e correlazione con le tipologie di ambiente costruito / Bernardini, Gabriele; Diego Blanco Cadena, Juan; Isacco, Ilaria; Rosso, Federica; Sparvoli, Gessica; Mochi, Giovanni; Salvalai, Graziano; Quagliarini, Enrico. - (2024), pp. 125-138.
Strategie di mitigazione e correlazione con le tipologie di ambiente costruito
Federica Rosso;Gessica Sparvoli;
2024
Abstract
La proposta e la progettazione operativa di soluzioni per la mitigazione dei rischi singoli, ad accadimento lento (SLOD) e rapido (SUOD), che possono colpire l’outBE, nonché delle loro combinazioni, deve tenere in considerazione differenti aspetti chiave, specialmente quando queste attività sono orientate ai contesti esistenti e a quelli storici [137]. Da un lato, le strategie applicabili devono essere orientate ai fattori di rischio dell’outBE, e in particolare quindi a quelli di vulnerabilità del sistema fisico, a rischio, e a quelli di esposizione (es.: in termini di vite umane), considerando, in primis, gli effetti dei rischi singoli sull’outBE, come discusso nella Parte 1 di questo libro. In questo senso, la complessità di questi effetti è particolarmente rilevante nell’outBE storico, visti i suoi caratteri morfologici e costruttivi, nonché quelli di uso da parte degli utenti, considerando anche le loro specifiche caratteristiche, come mostrato, rispettivamente, al Capitolo 2.1 e al Capitolo 2.4. Dall’altro lato, è necessario sottolineare che l’incremento della resilienza di un outBE può essere raggiunto appieno se e solo se le strategie implementate possono essere utili a fronteggiare più rischi, anche nel caso essi possano essere sovrapposti o combinati secondo nello spazio e nel tempo. In questo senso, l’analisi dello stato attuale di un outBE deve essere concepita in ottica multirischio [14], come discusso nel Capitolo 2.1 e nel Capitolo 2.2, e la definizione delle strategie mitigative, e in particolare le best strategies (per essere definite tali) deve essere orientate ad un approccio multirischio e di ridondanza [111,137,207]. Da un punto di vista generale, le strategie di mitigazione possono riguardare interventi strutturali e non strutturali, da soli o combinati [208]. I primi riguardano fondamentalmente l’implementazione di soluzioni “fisiche” nell’ambiente costruito, e ne modificano quindi le relative caratteristiche di vulnerabilità e configurazione, introducendo anche componenti edilizi specifici. I secondi prevedono un livello di implementazione “gestionale”, legata alla modalità di utilizzo dell’outBE e al management dello stesso in emergenza. Tuttavia, sia per le soluzioni strutturali che per quelle non strutturali, è necessario applicare approcci integrati di progettazione orientati ad una diretta interazione con gli utenti, secondo un approccio comportamentale (basato sul “behavioural design”, ovvero di tipo user-centered [69,141]), nonché ad un loro coinvolgimento nel processo di sensibilizzazione, conoscenza e preparazione (ovvero di training, come discusso nel Capitolo 2.5). Infatti, mentre la ridondanza, la flessibilità, e la scalabilità/modularità dell’outBE e dei suoi elementi componenti garantiscono l’organizzazione delle funzioni strategiche e della risposta dello spazio fisico all’emergenza, la preparazione degli attori coinvolti, sia cittadini che policymakers, aumenta la capacità di rispondere correttamente alle condizioni di emergenza. Grazie a questa logica, è possibile combinare l’impatto delle strategie di mitigazione basate sul comportamento corretto dei singoli cittadini in emergenza con quelle legate alla pianificazione territoriale e la governance urbana [209]. Il presente capitolo vuole definire un portfolio di possibili strategie di mitigazione, partendo dall’analisi di letteratura e casi di applicazione reali, e creando una loro sistematizzazione rispetto all’efficacia del loro potenziale mitigativo. Le strategie sono quindi analizzate distinguendo dapprima quelle SLOD e SUOD separatamente, e poi in ottica multirischio. La parte finale del presente capitolo, invece, riversa il portfolio nell’applicazione alle tipologie di outBE (BET) rispetto alle relative condizioni possibili di rischi singoli e di loro combinazione, ottenendo quindi un inventario di strategie cardine per ogni BET.| File | Dimensione | Formato | |
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