Gabriella Colucci: la professione come ricerca, l’architettura come arte

Roman by birth, Gabriella Colucci carries out an intense cultural and professional activity within the G.R.A.U.: she participates in design competitions, national and international exhibitions, realizes several public and private buildings and draws up urban plans. Since 1964, year of her graduation as well as year of birth of the Gruppo Romano Architetti Urbanisti of which she joins, she has been engaged in an artistic revolution that involves architecture in full. There is a great momentum towards a stylistic research that, born in opposition to the forms and practices of the recent Modern Movement, assumes as fundamental bases a rigorous use of geometry and an attention to history, understood as field of logical and non-chronological choices, from which to draw to create a new figurative apparatus. The shared objective of the Group is to recover the artistic centrality in the architecture project: a cultural commitment in which professional practice is taken as applied experimentation, aimed at the search for a linguistic structure through which architecture can express itself as a work of art. But Gabriella Colucci is also Roman de facto. Her works, almost always designed in collaboration with other members of the Group, are characterized by deep and shady cavities that recall the formal and expressive characters of the widespread Roman ruins, but while never renouncing the constructive corporeality. In her buildings there is no bone structure and skin, only walls that define spaces, as typically Roman is the coincidence between structure and masonry substance. The plan is configured as the generative moment of the composition, characterized by the repetition, combination or intersection of regular geometric figures organized according to specific aggregative relationships, often starting with an internal central core. Among her realized projects there are several houses in Cori, the restoration of the Villa of Cardinal Chigi, the New Cemetery of Nice and, individually, the Ferretti oil mill in Cori, the House on the cistern in Formia and the staging of the shop Il Marzocco-Antichità in Rome.

Romana di nascita, Gabriella Colucci svolge all’interno del G.R.A.U. un’intensa attività culturale e professionale: partecipa a concorsi di progettazione, mostre nazionali e internazionali, realizza diversi edifici pubblici e privati e redige piani urbanistici. Dal 1964, anno della sua laurea nonché anno di nascita del Gruppo Romano Architetti Urbanisti di cui entra a far parte, è impegnata in una rivoluzione artistica che coinvolge in pieno l’architettura. Vi è un grande slancio verso una ricerca stilistica che, nata in opposizione alle forme e alle pratiche del recente Movimento Moderno, assume quali basi fondamentali un utilizzo rigoroso della geometria e un’attenzione verso la storia, intesa come campo di scelte logiche, non cronologiche, da cui attingere per la creazione di un nuovo apparato figurativo. L’obiettivo condiviso del Gruppo è recuperare la centralità artistica nel progetto di architettura: un impegno culturale in cui la pratica professionale è assunta quale sperimentazione applicata, rivolta alla ricerca di una struttura linguistica attraverso cui l’architettura possa esprimere se stessa in quanto opera d’arte. Ma Gabriella Colucci è anche romana di fatto. Le sue opere, quasi sempre progettate in collaborazione ad altri componenti del Gruppo, sono caratterizzate da cavità profonde e ombrose che richiamano i caratteri formali ed espressivi delle diffuse rovine romane, pur non rinunciando mai alla corporeità costruttiva. Nei suoi edifici non vi è ossatura né pelle, solo mura che definiscono spazi, come tipicamente romana è la coincidenza tra struttura e sostanza muraria. La pianta si costituisce come il momento generativo della composizione, contraddistinta dalla ripetizione, combinazione o intersezione di figure geometriche regolari organizzate secondo specifiche relazioni aggregative, spesso a partire da un nucleo centrale interno. Fra i suoi progetti realizzati vi sono diverse case a Cori, il restauro della Villa del Cardinale Chigi, il Nuovo Cimitero di Nizza e, a titolo individuale, il Frantoio Ferretti a Cori, la Casa sulla cisterna a Formia e l’allestimento del negozio Il Marzocco-Antichità a Roma.