Sono passati due anni da quando, durante la V Biennale del 20231, parlammo, in merito all’allestimento per il Padiglione del Comune di Pisa, di “Una rete di spazi pubblici”, quale oggetto primario della rigenerazione urbana e come processo complesso con cui si alza il livello qualitativo della vita della città2. Si trattava di parti di città che aprivano la loro fruibilità ad un intorno quanto più ampio possibile, garantendo vivibilità nell’intero tessuto urbano interessato dagli interventi, attraverso la formazione di una fitta “rete” di spazi urbani. Oggi, il tema rimane sempre quello della connessione, dell’inclusione, della relazione tra le parti, ma definite prevalentemente attraverso il “filtro” della natura, come base da preservare, come punto di partenza per un progetto consapevole delle conseguenze delle scelte effettuate. Natura e Architettura si pongono costantemente alla nostra riflessione come elementi opposti e complementari, da un lato la prima offre il suo valore di preesistenza, dall’altro la seconda ordina e suggerisce il suo valore di “archè”, in quanto “principio”. Inoltre, la natura permea le città con la sua presenza, a volte esclude a volte include l’architettura, dissolvendo o sottolineando la materia e mostrandone l’ambivalenza.
Una “naturale” rete per la città / Iacomoni, Andrea. - (2025), pp. 348-349.
Una “naturale” rete per la città
Iacomoni Andrea
2025
Abstract
Sono passati due anni da quando, durante la V Biennale del 20231, parlammo, in merito all’allestimento per il Padiglione del Comune di Pisa, di “Una rete di spazi pubblici”, quale oggetto primario della rigenerazione urbana e come processo complesso con cui si alza il livello qualitativo della vita della città2. Si trattava di parti di città che aprivano la loro fruibilità ad un intorno quanto più ampio possibile, garantendo vivibilità nell’intero tessuto urbano interessato dagli interventi, attraverso la formazione di una fitta “rete” di spazi urbani. Oggi, il tema rimane sempre quello della connessione, dell’inclusione, della relazione tra le parti, ma definite prevalentemente attraverso il “filtro” della natura, come base da preservare, come punto di partenza per un progetto consapevole delle conseguenze delle scelte effettuate. Natura e Architettura si pongono costantemente alla nostra riflessione come elementi opposti e complementari, da un lato la prima offre il suo valore di preesistenza, dall’altro la seconda ordina e suggerisce il suo valore di “archè”, in quanto “principio”. Inoltre, la natura permea le città con la sua presenza, a volte esclude a volte include l’architettura, dissolvendo o sottolineando la materia e mostrandone l’ambivalenza.| File | Dimensione | Formato | |
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