Studi sulla città medievale. Processi, prassi, progetti.

Al centro del volume c’è la città medievale italiana, studiata attraverso una serie di casi disparati ma con un’idea di fondo unitaria. È la città, non quale mero agglomerato casuale di case, palazzi, strade, piazze, orti e giardini, in disordinata crescita su sé stessa, ma quale organismo vivente, in mutazione costante, inscindibile dalla società che in essa vive, che in essa si riflette: centro della vita di una comunità con la propria cultura, le proprie regole, le proprie tecniche, i propri progetti. I saggi qui riuniti sono stati il frutto di occasioni e ricerche diverse, e presentano casi distribuiti in un arco cronologico ampio, a partire dai secoli, toccati negli studi su Gaeta e Foligno, fino alle esperienze maturate nell’Italia centrale nel primo Trecento. Hanno adottato approcci e strumenti tradizionali della ricerca storica ma anche quelli della cartografia e delle analisi catastali e metrologiche, ritrovando – a partire dalle caotiche situazioni di oggi – la Siena o la Firenze del primo Trecento o le strutture urbane dei paesi dell’Abruzzo o dell’Umbria medievale. La qualità sensibile dello spazio urbano quale contenitore di vita e di dinamiche sociali è un problema strettamente attuale nella società di oggi: in quella fiorentina o senese tra fine Duecento e primo Trecento le classi al potere lo avevano capito e lucidamente perseguito, ponendo – e i saggi in questo libro hanno cercato di dimostrarlo - la «belleza de la città» quale progetto di Bene Comune e traguardo collettivo di potenza retorica indiscutibile.