Elogio dell’esattezza. Appunti per la costruzione di uno spazio poetico

Il saggio indaga la relazione tra rigore e poeticità nell’architettura contemporanea, assumendo l’“esattezza” — nel senso calviniano di misura e precisione — come principio generativo dello spazio poetico. Si propone un dialogo tra poesia e costruzione, in cui la tensione tra controllo e apertura, forma e vita, diventa il nucleo stesso dell’atto architettonico. Attraverso riferimenti a Leopardi, Le Corbusier, Maldiney, Heidegger e Semper, e attraverso l’analisi di opere di Chipperfield, Souto de Moura, Flores & Prats, Torzo e Grasso Cannizzo, il testo mostra come l’esattezza possa tradursi in un’etica del progetto: misura come ascolto del reale, giunzione come gesto poetico, costruzione come responsabilità. In tempi dominati dall’automatismo tecnico, la poeticità emerge così come forma di conoscenza e resistenza, capace di restituire all’architettura la sua dimensione umanistica e critica.