L’intervista tra Andrea Valeriani e Alberto Bologna approfondisce l’impostazione didattica del Laboratorio di Progettazione Architettonica I al primo anno del corso magistrale in Architettura tenuto da Alberto Bologna, centrata su una rivisitazione contemporanea della triade vitruviana – utilitas, firmitas, venustas. Il laboratorio, articolato in quattordici settimane e quattro fasi, mira a fornire agli studenti un metodo progettuale e la capacità di rappresentarlo. Ogni gruppo di lavoro analizza un edificio monofamiliare pluripiano esistente, ridisegnandolo e costruendone un modello in scala 1:50, per poi progettare un nuovo edificio sullo stesso sito. Il processo progettuale si sviluppa in tre momenti: l’utilitas, incentrata su funzioni e comfort abitativo, la firmitas, che approfondisce la struttura come componente spaziale ed espressiva, e la venustas, dedicata alla ricerca sui materiali e sulle qualità estetiche dell’involucro. Tutte le fasi prevedono l’elaborazione di disegni e modelli fisici che accompagnano il percorso fino all’esame finale. Bologna sottolinea il ruolo determinante del sito, non come vincolo formale ma come guida pragmatica alle scelte progettuali e costruttive, spingendo gli studenti a interrogarsi su “come costruirebbero realmente l’edificio”. Questo approccio induce una riflessione critica sui progetti di riferimento e una maturazione del pensiero progettuale. Il docente insiste sulla dimensione pragmatica e costruttiva dell’architettura, ispirata alla Baukultur mitteleuropea, in cui la qualità spaziale e ornamentale nasce dalla comprensione dei processi costruttivi. Centrale è anche la manualità del modello fisico, concepito non come mero elaborato finale ma come strumento di indagine e verifica continua del progetto. Attraverso il modellare, gli studenti apprendono concretamente la relazione tra struttura, spazio e luce, sviluppando una sensibilità progettuale equilibrata tra espressione e rigore tecnico.
Utilitas, firmitas e venustas. La rivisitazione della triade vitruviana per la concezione di un edificio / Bologna, Alberto; Valeriani, Andrea. - (2025), pp. 52-63.
Utilitas, firmitas e venustas. La rivisitazione della triade vitruviana per la concezione di un edificio
Alberto Bologna
;Andrea Valeriani
2025
Abstract
L’intervista tra Andrea Valeriani e Alberto Bologna approfondisce l’impostazione didattica del Laboratorio di Progettazione Architettonica I al primo anno del corso magistrale in Architettura tenuto da Alberto Bologna, centrata su una rivisitazione contemporanea della triade vitruviana – utilitas, firmitas, venustas. Il laboratorio, articolato in quattordici settimane e quattro fasi, mira a fornire agli studenti un metodo progettuale e la capacità di rappresentarlo. Ogni gruppo di lavoro analizza un edificio monofamiliare pluripiano esistente, ridisegnandolo e costruendone un modello in scala 1:50, per poi progettare un nuovo edificio sullo stesso sito. Il processo progettuale si sviluppa in tre momenti: l’utilitas, incentrata su funzioni e comfort abitativo, la firmitas, che approfondisce la struttura come componente spaziale ed espressiva, e la venustas, dedicata alla ricerca sui materiali e sulle qualità estetiche dell’involucro. Tutte le fasi prevedono l’elaborazione di disegni e modelli fisici che accompagnano il percorso fino all’esame finale. Bologna sottolinea il ruolo determinante del sito, non come vincolo formale ma come guida pragmatica alle scelte progettuali e costruttive, spingendo gli studenti a interrogarsi su “come costruirebbero realmente l’edificio”. Questo approccio induce una riflessione critica sui progetti di riferimento e una maturazione del pensiero progettuale. Il docente insiste sulla dimensione pragmatica e costruttiva dell’architettura, ispirata alla Baukultur mitteleuropea, in cui la qualità spaziale e ornamentale nasce dalla comprensione dei processi costruttivi. Centrale è anche la manualità del modello fisico, concepito non come mero elaborato finale ma come strumento di indagine e verifica continua del progetto. Attraverso il modellare, gli studenti apprendono concretamente la relazione tra struttura, spazio e luce, sviluppando una sensibilità progettuale equilibrata tra espressione e rigore tecnico.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Bologna_Utilitas-firmitas-venustas_2025.pdf
solo gestori archivio
Note: copertina, frontespizio, indice, articolo, retro di copertina
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.35 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.35 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


