Nel corso del Quattrocento, in particolare dalla seconda metà del secolo, con la definitiva instaurazione della signoria pontificia sull’Urbe, Roma diveniva uno dei più importanti centri della politica e dell’economia internazionale: ogni principe o re d’Europa riteneva di grande opportunità inviare propri rappresentanti presso la Curia papale, per perorare i propri interessi politici e diplomatici, per intessere profittevoli relazioni economiche e finanziarie, per mantenere le comunicazioni col centro della Christianitas latina e le altre corti. Così pure il regno d’Ungheria, tra i principali attori politici ed economici dell’intero Continente — specialmente a partire dal Trecento (con l’acquisizione da parte degli Angiò della Corona di Santo Stefano), e poi nel corso del Quattrocento (in rapporto all’aumento della pressione dell’Impero ottomano verso l’Europa). Ciononostante, la maggior parte delle ricerche dedicate alle relazioni politico-diplomatiche ed economico-finanziarie della Roma papale in epoca rinascimentale si focalizza principalmente sulle potenze europee occidentali. Senza pretesa di esaustività, sulla base di documentazione più o meno nota e di fonti inedite, l’obiettivo del contributo è dunque quello di tracciare un quadro dei molteplici legami tra Roma e il regno d’Ungheria, per la cui comprensione l’aspetto politico-diplomatico non può essere scisso da quello economico-finanziario, focalizzando il periodo tra la vittoria di Belgrado (1456) e la disfatta di Mohács (1526).
Relazioni politico-diplomatiche ed economico-finanziarie tra Papato e regno d’Ungheria dalla vittoria di Belgrado (1456) alla disfatta di Mohács (1526) / Fara, Andrea. - (2025), pp. 371-417.
Relazioni politico-diplomatiche ed economico-finanziarie tra Papato e regno d’Ungheria dalla vittoria di Belgrado (1456) alla disfatta di Mohács (1526)
Fara Andrea
2025
Abstract
Nel corso del Quattrocento, in particolare dalla seconda metà del secolo, con la definitiva instaurazione della signoria pontificia sull’Urbe, Roma diveniva uno dei più importanti centri della politica e dell’economia internazionale: ogni principe o re d’Europa riteneva di grande opportunità inviare propri rappresentanti presso la Curia papale, per perorare i propri interessi politici e diplomatici, per intessere profittevoli relazioni economiche e finanziarie, per mantenere le comunicazioni col centro della Christianitas latina e le altre corti. Così pure il regno d’Ungheria, tra i principali attori politici ed economici dell’intero Continente — specialmente a partire dal Trecento (con l’acquisizione da parte degli Angiò della Corona di Santo Stefano), e poi nel corso del Quattrocento (in rapporto all’aumento della pressione dell’Impero ottomano verso l’Europa). Ciononostante, la maggior parte delle ricerche dedicate alle relazioni politico-diplomatiche ed economico-finanziarie della Roma papale in epoca rinascimentale si focalizza principalmente sulle potenze europee occidentali. Senza pretesa di esaustività, sulla base di documentazione più o meno nota e di fonti inedite, l’obiettivo del contributo è dunque quello di tracciare un quadro dei molteplici legami tra Roma e il regno d’Ungheria, per la cui comprensione l’aspetto politico-diplomatico non può essere scisso da quello economico-finanziario, focalizzando il periodo tra la vittoria di Belgrado (1456) e la disfatta di Mohács (1526).| File | Dimensione | Formato | |
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