With over 300 projects—more than half of them built—Rino Levi played a pivotal role in the modernization of São Paulo and Brazil. Trained in Italy, between Milan and Rome, he graduated in 1926 under the supervision of Marcello Piacentini. His work stands as a compelling example of integration between construction techniques, the arts, and nature, in a Brazilian context defined by lush and pervasive vegetation. Over nearly forty years of professional practice, Levi—described by Carlos E. Lemos as “the anti-Oscar” (in contrast to Niemeyer) for the rigor of his designs—created homes and buildings inspired by the synthesis of the arts and the new monumentality discussed in the postwar CIAM debates. This essay introduces the monographic volume dedicated to Rino Levi, a Brazilian architect of Italian origin who remains less well-known than he deserves—partly due to his sudden death, which cut short a brilliant and still-promising career. Through numerous commissions and projects, Levi successfully absorbed and reinterpreted his Italian training, shaping an architecture with a distinctly Brazilian soul—deeply rooted in the country’s social, cultural, and environmental context, and attentive to the coexistence with the vegetal and animal worlds of nature.

Con oltre 300 progetti, di cui più della metà realizzati, Rino Levi ha avuto un ruolo determinante nella modernizzazione di San Paolo e del Brasile. Formatosi in Italia, tra Milano e Roma, si laurea nel 1926 sotto la guida di Marcello Piacentini. La sua opera rappresenta un esempio significativo di integrazione tra tecniche costruttive, arti e natura, in un contesto come quello brasiliano, segnato da una vegetazione rigogliosa e pervasiva. Nel corso di quasi quarant’anni di attività, Levi – definito da Carlos E. Lemos “l’anti-Oscar”, in contrapposizione a Niemeyer, per il rigore dei suoi progetti – realizza abitazioni ed edifici ispirati alla sintesi delle arti e alla nuova monumentalità promossa nei CIAM del secondo dopoguerra. Questo saggio introduce il volume monografico dedicato a Rino Levi, architetto brasiliano di origine italiana ancora poco conosciuto a livello internazionale, anche a causa della sua morte improvvisa che ha interrotto una carriera brillante e ricca di progetti. Attraverso numerosi incarichi, Levi ha saputo rielaborare criticamente la propria formazione italiana, dando forma a un’architettura dall’anima profondamente brasiliana, saldamente radicata nel contesto sociale, culturale e ambientale del Paese, e attenta alla coesistenza con il mondo vegetale e animale della natura.

L’attualità di Rino Levi. Perché parlare di un architetto del Novecento / Criconia, Alessandra. - (2025), pp. 23-35.

L’attualità di Rino Levi. Perché parlare di un architetto del Novecento

Criconia Alessandra
Primo
2025

Abstract

With over 300 projects—more than half of them built—Rino Levi played a pivotal role in the modernization of São Paulo and Brazil. Trained in Italy, between Milan and Rome, he graduated in 1926 under the supervision of Marcello Piacentini. His work stands as a compelling example of integration between construction techniques, the arts, and nature, in a Brazilian context defined by lush and pervasive vegetation. Over nearly forty years of professional practice, Levi—described by Carlos E. Lemos as “the anti-Oscar” (in contrast to Niemeyer) for the rigor of his designs—created homes and buildings inspired by the synthesis of the arts and the new monumentality discussed in the postwar CIAM debates. This essay introduces the monographic volume dedicated to Rino Levi, a Brazilian architect of Italian origin who remains less well-known than he deserves—partly due to his sudden death, which cut short a brilliant and still-promising career. Through numerous commissions and projects, Levi successfully absorbed and reinterpreted his Italian training, shaping an architecture with a distinctly Brazilian soul—deeply rooted in the country’s social, cultural, and environmental context, and attentive to the coexistence with the vegetal and animal worlds of nature.
2025
Rino Levi. Architettura come sintesi delle tecniche e delle arti
978-88-351-4882-1
Con oltre 300 progetti, di cui più della metà realizzati, Rino Levi ha avuto un ruolo determinante nella modernizzazione di San Paolo e del Brasile. Formatosi in Italia, tra Milano e Roma, si laurea nel 1926 sotto la guida di Marcello Piacentini. La sua opera rappresenta un esempio significativo di integrazione tra tecniche costruttive, arti e natura, in un contesto come quello brasiliano, segnato da una vegetazione rigogliosa e pervasiva. Nel corso di quasi quarant’anni di attività, Levi – definito da Carlos E. Lemos “l’anti-Oscar”, in contrapposizione a Niemeyer, per il rigore dei suoi progetti – realizza abitazioni ed edifici ispirati alla sintesi delle arti e alla nuova monumentalità promossa nei CIAM del secondo dopoguerra. Questo saggio introduce il volume monografico dedicato a Rino Levi, architetto brasiliano di origine italiana ancora poco conosciuto a livello internazionale, anche a causa della sua morte improvvisa che ha interrotto una carriera brillante e ricca di progetti. Attraverso numerosi incarichi, Levi ha saputo rielaborare criticamente la propria formazione italiana, dando forma a un’architettura dall’anima profondamente brasiliana, saldamente radicata nel contesto sociale, culturale e ambientale del Paese, e attenta alla coesistenza con il mondo vegetale e animale della natura.
Rino Levi architetto; Architettura moderna in Brasile; Sintesi delle arti CIAM; Architettura e natura; Architettura italo-brasiliana
02 Pubblicazione su volume::02g Introduzione in volume
L’attualità di Rino Levi. Perché parlare di un architetto del Novecento / Criconia, Alessandra. - (2025), pp. 23-35.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1751543
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