TIME è un numero monografico della rivista di “classe A” «Ardeth» che ambisce a riflettere sulle profonde implicazioni che la nozione di tempo produce sull’architettura, sospesa da un lato tra un’ideale tensione all’immortalità, ancorata dall’altro alla sua concreta corruttibilità. Il numero è introdotto da un editoriale concepito nella forma letteraria del dialogo: la voce del progettista (Raitano) e quella del museologo (Kuznetsov) si intrecciano con l’intento di mettere a confronto le due discipline e, con esse, le due specifiche concezioni del tempo che esse incarnano. Attraverso questo testo introduttivo, i curatori introducono le principali questioni che hanno guidato la selezione dei contributi sottoposti a double blind peer review: l’ambiguo confine tra tempo storico e tempo presente; il progetto come pratica inter-temporale, tra breve e lunga durata; il progetto di architettura come modo per immaginare il futuro. Nell’editoriale, in particolare, si sollevano le seguenti questioni: fino a che punto potrà spingersi, il progetto, quando interviene sul preesistente, per non divenire cosmesi? Dovrà raccontare tutti i layer temporali o potrà enfatizzarne solo alcuni? E si potrà non considerare preferibile, fra le altre, la narrazione più lontana nel tempo? I due autori riflettono inoltre sulla natura stessa del progetto: come può, il progetto, porre in equilibrio la breve durata dell’intuizione e la lunga durata del processo che porterà all’opera realizzata? E ancora, è possibile incorporare il futuro nel progetto, pianificando le modificazioni nel tempo o programmando il ciclo di vita di un’opera o di un paesaggio? O bisognerà piuttosto accettare che la “vita delle forme”, ricada nel regno dell'imprevedibile, com’è per qualsiasi organismo vivente?
TIME / TEMPO / Raitano, Manuela; Kuznetsov, Pavel. - In: ARDETH. - ISSN 2532-6457. - (2025), pp. 1-206.
TIME / TEMPO
MANUELA RAITANO
Primo
;
2025
Abstract
TIME è un numero monografico della rivista di “classe A” «Ardeth» che ambisce a riflettere sulle profonde implicazioni che la nozione di tempo produce sull’architettura, sospesa da un lato tra un’ideale tensione all’immortalità, ancorata dall’altro alla sua concreta corruttibilità. Il numero è introdotto da un editoriale concepito nella forma letteraria del dialogo: la voce del progettista (Raitano) e quella del museologo (Kuznetsov) si intrecciano con l’intento di mettere a confronto le due discipline e, con esse, le due specifiche concezioni del tempo che esse incarnano. Attraverso questo testo introduttivo, i curatori introducono le principali questioni che hanno guidato la selezione dei contributi sottoposti a double blind peer review: l’ambiguo confine tra tempo storico e tempo presente; il progetto come pratica inter-temporale, tra breve e lunga durata; il progetto di architettura come modo per immaginare il futuro. Nell’editoriale, in particolare, si sollevano le seguenti questioni: fino a che punto potrà spingersi, il progetto, quando interviene sul preesistente, per non divenire cosmesi? Dovrà raccontare tutti i layer temporali o potrà enfatizzarne solo alcuni? E si potrà non considerare preferibile, fra le altre, la narrazione più lontana nel tempo? I due autori riflettono inoltre sulla natura stessa del progetto: come può, il progetto, porre in equilibrio la breve durata dell’intuizione e la lunga durata del processo che porterà all’opera realizzata? E ancora, è possibile incorporare il futuro nel progetto, pianificando le modificazioni nel tempo o programmando il ciclo di vita di un’opera o di un paesaggio? O bisognerà piuttosto accettare che la “vita delle forme”, ricada nel regno dell'imprevedibile, com’è per qualsiasi organismo vivente?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


